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Lavorare in trasferta e durata..
Salve a tutti,
mi chiamo Luigi e vorrei condividere con voi un argomento che sicuramente sarà utile a molte altre persone. Io lavoro in un'azienda metalmeccanica, costruiamo macchinari industriali che vanno poi installati all'estero, per la maggior parte in europa. Io sono del reparto programmazione, ovvero realizzo e collaudo il software della macchina. Le linee poi vengono spedite, montate e collaudate dal cliente finale. Normalmente abbiamo sempre fatto turni di 2 a volte tre settimane per installare queste macchine.
Ora l'azienda ha detto che per quanto riguarda la durata delle trasferte si deve applicare il contratto nazionale che prevede che non ci sia un limite temporale alla trasferta ovvero che in caso di durata di 4 settimane (prima si faceva 2 + 2 con un rientro intermedio) si parte e si rientra a collaudo ultimato. Premetto che io sono inquadrato come impiegato di quinto livello, ho letto il contratto ma è molto vago e generico. L'azienda ha già detto che in caso di rifiuto procederà a punire i lavoratori con richiami scritti disciplinari fino al licenziamento. La mia domanda è questa: può l'azienda obbligare un lavoratore a stare in trasferta per periodi cosi lunghi? Attualmente non abbiamo un contratto interno aziendale che regoli le trasferte. Posso io rifiutarmi di stare via oltre ad un certo numero di giorni? Legalmente posso difendermi?vi ringrazio per l'attenzione e a tutti quelli che mi risponderanno.