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Infermiere dipendente pubblico e partita iva
Buongiorno,
attualmente lavoro come infermiere in un asl. Essendo a conoscenza dell'impossibilità per un infermiere dipendente pubblico di svolgere un'attività autonoma (a meno che non si chieda un part-time del 50%, cosa impossibile da ottenere), scrivo perché sto pensando di fare comunque la scelta della libera professione e avrei dunque bisogno di una Vostra gentile consulenza in merito ad un dubbio sul regime con cui aprire la partita iva.
L'accordo che sto stipulando con l'azienda per la quale intendo offrire le mie prestazioni fa intravedere un compenso prevedibile in circa 40000 euro lordi l'anno. Volevo sapere se ho diritto, e se eventualmente mi convenga, optare per il cosiddetto "regime dei minimi", considerando:- che avrò sicuramente qualche spesa che andrà a ridurre il compenso effettivo;
- che le prestazioni sanitarie sono esenti iva.
mi fareste un grosso piacere se poteste inoltre darmi un'idea di quanto possa rimanermi al netto di un ipotetico reddito di 30.000 euro lordi, considerando che l'Enpapi richiede una contribuzione di un 12% dei compensi.
Grazie molte per l'aiuto che potrete darmi.
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Il limite dei minimi è di 30.000 euro dei COMPENSI annui, quindi se prevedi 40.000 euro ne usciresti subito. Per sapere le imposte da versare dai compensi sottrai i costi inerenti, i contributi previdenziali ed ottieni il reddito imponibile, sul quale applicare l'imposta del 20%. Dall'imposta lorda devi sottrarre le ritenute subite.
Esempio:
Compensi: 30.000 €Costi: 3.000 €
Contributi : 3.600 € (12% dei compensi)Reddito : 23.400 €
IRPEF : 4.680 € (20%)
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Grazie molte, tutto molto chiaro. Grazie anche dell'esempio particolarmente calzante.