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E-commerce dall' estero
Ciao, io vivo in Thailandia, sono domiciliato e non residente( in Thailandia da molti anni nessuno riesce piu' ad esserlo vista la difficolta' coi documenti) e vorrei vendere prodotti Thailandesi sia in Italia sia nei paesi arabi.
Come societa' ne vorrei usare una che ho in Egitto di cui sono direttore e ho delle quote con altri Italiani( solo una questione fiscale niente di illegale o strano, le tasse sono minori che in Italia).
Secondo voi, e' fattibile e dove dovrei pagare le tasse?
Riassumendo, compro in THailandia( qui' non fanno storie se vuoi fattura o meno a loro non interessa) spedisco in Italia, per esempio, e vendo il prodotto che viene fatturato da una societa' Egiziana che puo' comprare e vendere nonche' esportare......
Tutto ovviamente tramite un sito di E-commerce.
che ne dite?
Grazie
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Tradotto in Italiano:)
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da come descrivi la situazione tu sei solo un socio di quella società egiziana,
se e cosi non avrai grossi problemi puoi proseguire come adesso che logicamente gli utili della società vanno a finire nella dichiarazione dei redditi.i grossi problemi possono sorgere se tu fai il tutto basato in lingua italiana e non a livello internazionale, per capirci se tu con la tua società egiziana operi solo in italia allora saranno grattacapi seri. In quanto si configurerebbe il reato di "esterovestizione"
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Grazie, a questo, sinceramente non avevo pensato, perche' comunque io compro in Thailandia pagando le tasse, in Egitto la societa' e' regolare e paga le tasse e vende prodotti in Italia che, penso, paghi le tasse per sull' importazione.
L' unico vero vantaggio e che avendo accordi sulla doppia tassazione probabilmente nn verranno pagate le tasse gia' pagate ma il plusvalore....nel senso in Thailandia siamo al 7%in Italia al 20% quindi rimaneil 13%.
L' intenzione comunque e' vendere anche negli emirati e arabia saudita, anche se non e'facile in quei paesi.
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@oceano said:
Ciao, io vivo in Thailandia, sono domiciliato e non residente( in Thailandia da molti anni nessuno riesce piu' ad esserlo vista la difficolta' coi documenti) e vorrei vendere prodotti Thailandesi sia in Italia sia nei paesi arabi.
Come societa' ne vorrei usare una che ho in Egitto di cui sono direttore e ho delle quote con altri Italiani( solo una questione fiscale niente di illegale o strano, le tasse sono minori che in Italia).
Secondo voi, e' fattibile e dove dovrei pagare le tasse?
Riassumendo, compro in THailandia( qui' non fanno storie se vuoi fattura o meno a loro non interessa) spedisco in Italia, per esempio, e vendo il prodotto che viene fatturato da una societa' Egiziana che puo' comprare e vendere nonche' esportare......
Tutto ovviamente tramite un sito di E-commerce.
che ne dite?
Grazie
" solo una questione fiscale niente di illegale o strano, le tasse sono minori che in Italia "
E' Certo che sei simpatico...:D
Comunque tornado al problema posto, dipende in realtà da dove si trova la direzione degli affari e la residenza dei direttori e soci.
Sarebbe possibile procedere come tu hai suggerito, da approfondire se meglio una spedizione diretta o una eventuale triangolazione con l'egitto.Se la maggioranza dei soci e direttori sono residenti in Italia e i clienti finali sono italiani le imposte le devi pagare ove sei residente, secondo me la società egiziana si configura come residente in Italia.
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Bhe, giusto in punto sentivo oggi di aziende che di punto in bianco hanno lasciato a casa centinaia di dipendenti e si sono trasferite nei paesi dell- est, la Brembo addirittura ha tutto in Messico.
Comunque il governo ha fatto gli accordi sulla doppia tassazione quindi nonn credo sia illegale usare una soc non Italiana.
La societa' ha me direttore che son iscritto all' AIRE e un altro che e' Egiziano per legge.
E'una societa' che lavora regolarmente in Egitto e Dubai, non creata apposta, anche visto i costi non ne sarebbe valsa la pena.Solo per cronaca, assumere un dipendente costa, alla fine, circa 400 euro, infatti nessuno in egtto apre societa' se ha bisogno di dipendenti a parte le multinazionali.
Quindi gia' qui' non saprei dire dove sono residente e non esiste o non viene divulgata nessuna informazione al riguardo, in ambasciata ti rispondono.... bhooooo.
I soci si sono in maggioranza Italiani, se intendi in numero, come quote no, 49 agli Italiani, 51 agli Egiziani, come da legge.
I clienti finali, faro' un sito multilingue e vendero'anche nei paesi arabi, spero:), ovvio checomeinizio puntero'sull' Italia.
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@oceano said:
Bhe, giusto in punto sentivo oggi di aziende che di punto in bianco hanno lasciato a casa centinaia di dipendenti e si sono trasferite nei paesi dell- est, la Brembo addirittura ha tutto in Messico.
Comunque il governo ha fatto gli accordi sulla doppia tassazione quindi nonn credo sia illegale usare una soc non Italiana.
La societa' ha me direttore che son iscritto all' AIRE e un altro che e' Egiziano per legge.
E'una societa' che lavora regolarmente in Egitto e Dubai, non creata apposta, anche visto i costi non ne sarebbe valsa la pena.Solo per cronaca, assumere un dipendente costa, alla fine, circa 400 euro, infatti nessuno in egtto apre societa' se ha bisogno di dipendenti a parte le multinazionali.
Quindi gia' qui' non saprei dire dove sono residente e non esiste o non viene divulgata nessuna informazione al riguardo, in ambasciata ti rispondono.... bhooooo.
I soci si sono in maggioranza Italiani, se intendi in numero, come quote no, 49 agli Italiani, 51 agli Egiziani, come da legge.
I clienti finali, faro' un sito multilingue e vendero'anche nei paesi arabi, spero:), ovvio checomeinizio puntero'sull' Italia.
Non conoscendo la tua situazione in modo approfondito non è possibile proseguire una discussione... Potrei essere daccordo su alcune cose e non su altre; nemmeno una o daccordo su tutte perchè Quello che dici e troppo generico.
Comunque Non vedo certamente possibile paragonare il tuo caso alla BREMBO...
In ogni caso in Italia questo è sempre un campo senza certezza del diritto e ricorda che in caso di problemi devi convincere l'agenzia delle entrate, l'onere della prova è inverso.
Auguri per il tuo business !;)
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Brembo centra perche' hai detto che sono simpatico sul fatto di andare dove si pagano meno tasse, e' un esempiodi azienda italiana che anziche' pagare tasse, contributi e vari ha scelto di di andare in un paese dove tutto cio' non esiste se non 100 volte meno pesante.
Stesso discorso per migliaia di aziende negli ultimi anni, nonche' me stesso quando mi stufai di fare il ricercatore per uno stipendio da fame, tassato al 40% in Italia.
Troppo generico, piu' di cosi' non credo ci sia da dire se non cominciamo a parlare in termini da commercialista ma non mi sembra il caso.
Bhe, sai alla fine, io non devo convincere nessuno, non avendo beni in ITalia e non dovendo, per mia fortuna, mai piu' tornarci, se non in vacanza.
Credo pero' una cosa di poterla dire, questo che dici e' appunto il motivo per cui molti finiscono nei guai e sopratutto quelli che sono Onesti, il non avere certezza del diritto, ovvero lasciare anche chi vorrebbe essere in regola senza sicurezze, informazioni ne altro.
Stai sicuro che le migliaia di siti e commerce che evadono le tasse, quelli grossi, la fanno franno franca, hanno la certezza di quello che fanno,infatti sono li e nessunoli tocca da anni.
Ciaooo
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magari il 40 % .....
Comunque mi hai risposto da solo, ovviamente non mi sembrava carino farti il 3° grado.... se non hai nulla in Italia sei in una cassaforte.
Auguri e tieni qualche tai anche per noi....:D
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Bhe hai miei tempi era il 40...ce ne sono talmente tante qui' a pattaya;)