• User Newbie

    Fotografo ambulante...Info!!!

    Buongiorno,

    vorrei lavorare come fotografa ambulante presso fiere, mercatini, manifestazioni di vario genere. Mi sono informata in merito ai costi di apertura di P.IVA ma almeno per ora sono davvero eccessivi. Ho quindi pensato di lavorare occasionalmente, fornendo i miei servizi per periodi non superiori ai 30giorni e rientrando nel limite di 5.000 euro.

    La mia attività consiste nel vendere le fotografie ai privati, le foto vengono scattate e vendute al minuto (stampa immediata). Mi avvalgo di personaggi quali clown, masquotte di vario genere che hanno il compito di intrattenere la gente.

    Per svolgere questa attività senza P.IVA è necessario far parte di un'associazione dal momento che non la eserciterò individualmente?
    E' possibile partecipare ai mercatini anche senza far parte di un'associazione? Quindi in qualità di privato che offre un servizio occasionale?
    Qualora sia necessario, che genere di associazione mi consigliereste?

    Grazie

    L.D.


  • Moderatore

    Buongiorno laura1,
    per quello che so io il problema non si pone solo in termini fiscali, ma anche in termini di permessi e autorizzazioni. Non ultima anche la legge sulla privacy.
    Mi soffermerei sulla necessità di far firmare una liberatoria a chi fotografi (anche le tue mascotte e chi fosse entrato nell'inquadratura per sbaglio).

    Circa l'ipotesi di non aprire la partita iva direi che sarebbe impossibile, in quanto il lavoro non sarebbe "occasionale", ma ripetuto e organizzato.
    Lascerei perdere anche l'ipotesi di un'associazione in quanto vedrei male il non scopo di lucro in un'attività che vende una fotografia (e in ogni caso se percepissi dei compensi dall'associazione, sempre la partita iva dovresti aprire).

    Volendo puoi pensare si aprire una società, prestando la tua (e dei mascottisti) opera a titolo gratuito, in cambio degli utili (eventuali) dell'attività.

    Ti consiglio di "attaccarti" a un'associazione esistente, allora si che sarebbe una prestazione occasionale (una tantum a testa, tra te e i vari mascottisti), poi visto il giro d'affari, potresti capire che forma socio/finanziaria darti per il futuro.


  • User Newbie

    Scusi l'insistenza, mi è chiaro il discorso sulle associazioni ma non capisco perchè si debba aprire P.Iva qualora le prestazioni non superino i limiti indicati dalla legge, vale a dire i 30 giorni continuativi e i 5.000 euro all'anno.
    Se per esempio durante l'anno partecipassi a 2 mercatini(10 giorni ciascuno), a un carnevale(10giorni) e a una sagra(12giorni) e non percepissi in totale più di 5.000 euro, sarei in regola per la legge (ovviamente emettendo ricevute fiscali per ciascuna immagine e consegnando il registro dei corrispettivi a tempo debito)?

    Il problema credo sussista più per gli eventuali aiutanti. Se accettassero di aiutarmi a titolo gratuito potrebbero accompagnarmi?

    I mercatini, le sagre ecc. sono soliti accettare anche privati in qualità di lavoratori autonomi occasionali?

    Grazie ancora.

    Laura


  • Moderatore

    Figurati, non c'è problema.
    Tieni presente che il mio è un parere, non la verità assoluta.

    Per occasionalità si intente cosa capitata per occasione, ovvero per caso fortuito. Già il fatto che la si pianifica esula dall'occasione.
    Facendo un esempio se te ne stai tranquilla a casa tua e un'amica ti dice "vieni con me in fiera perchè Sofia è malata", allora è occasionale.

    In ogni caso qui si potrebbe anche glissare, ma non sui 30 giorni continuativi.
    Per continuativi si intente che iniziano oggi e continuano per 30 giorni, senza interruzioni. Chiaro che se spezzi in tre, hai tre "occasioni" di 10 giorni.

    Ovviamente non puoi emettere ricevute fiscali, ma solo ricevute semplici.
    Facendo tu la prestazione sarebbe il "datore di lavoro" a farti la fattura (ricevuta fiscale) e a trattenerti le tasse. Quindi come vedi non si può percorrere questa strada.

    I mercatini, per quello che conosco io, sono entità del tipo "basta che paghi", ovvero vogliono essere pagati per lo spazio, loro concedono l'elettricità (forse) e non vogliono sapere altro. In genere nessuno rilascia ricevute o altro in quanto gli artigiani sono soggetti a regimi fiscali particolari, ma in quanto fotografa ho idea che dovresti fare ricevuta a ogni cliente.

    Ovviamente l'Italia non agevola chi vuole lavorare.
    Basterebbe slegare il mondo del lavoro dall'INPS che tutto sarebbe più bianco e meno nero. Ce la faremo mai? :arrabbiato:


  • User Newbie

    Grazie mille delle informazioni, ora mi è chiaro.