• User

    Diritto d?autore - Copyright: moralità, coscienza e senso civico

    Ciao a tutti,

    apro questa discussione per cercare di capire, assieme a voi, come, al di là degli aspetti strettamente legali, si può arginare il dilagante problema della copia di articoli, foto, video, ecc. altrui; come fare a che le persone comprendano cosa realmente vuol dire plagiare un lavoro; come fare a che le persone acquistino un senso civico; come fare a che le persone comprendano cosa è morale e cosa no, da questo punto di vista.

    Per prima cosa credo sia importante indivuare la tipologia di persona che copia. Dalla mia esperienza sono due: i ragazzini che con i loro blog, forum, ecc. dovendo inserire contenuti di cui sono intellettualmente privi, prendono dalla rete quello che trovano dell?argomento che gli sta a cuore; le persone adulte, con una certa cultura che per pigrizia ritengono più semplice copiare piuttosto che scrivere (e non perché non ne siano capaci) partendo dal presupposto che, dato che i contenuti si trovano nella rete, sono di tutti.

    Questa è la mia esperienza e purtroppo devo dire che in entrambi i casi, le possibilità di dialogo sono nulle. Leggo diverse volte che alle persone che scoprono di essere copiati si consiglia di scrivere, di parlare ?.. addirittura di fare delle controdenunce 😮 ? io se dovessi fare un rapido calcolo in tal senso, credo che solo un 1% abbia ascoltato e abbia provveduto a rimuovere quanto copiato.

    Allora ? come educare questa ?marea nera? ad un senso civico? A mio avviso solo con la forza, non intendendo certo dal punto di vista fisico (:?) ma con una grande azione ad esempio da parte dei motori di ricerca che potrebbero mettere in ?milionesima? pagina un contenuto pubblicato successivamente ad un altro, già presente in rete. Questo sarebbe un grande deterrente ? ma penso che sia fantascienza.

    Altra azione importante è che i siti più conosciuti presenti nel web, facciano delle campagne in tal senso. Penso che questo potrebbe sortire degli effetti anche sorprendenti e di questo mi sono convinta trovando per caso l?altro giorno in Yahoo Answer questa risposta data ad una persona che chiedeva la differenza tra un polpo ed una piovra: ?sono la stessa cosa perchè su wikipedia sia che cerchi polpo,sia che cerchi piovra,ti riconduce alla stessa voce,solo che le piovre sono polipi molto grandi,se invece cerchi polipo ti dice che è un modo improprio di chiamare il polpo e ti riconduce ad altre voci? .... certo c'è da mettersi le mani nei capelli .....

    Che fare? Ditemi cosa ne pensate.

    :():


  • User Attivo

    ne penso proprio come te, hai la mia massima solidarietà e comprensione! Purtroppo combatto con questo fenomeno che mi sta arrecando anche danni economici. Aggiungerei una categoria a quelle che hai elecanto e cioè: "quelli che vogliono fare soldi facili con internet, rivendendo materiale altrui senza autorizzazione". Categoria parzialmente sovrapposta a quella che citi, dei giovani, o almeno nella mia esperienza le due cose quasi coincidono. Giovani, che vogliono soldi facili sfruttando la fatica altrui di cui non conoscono minimamente la portata (non avendone appunto fatta molta, di fatica, evidentemente).
    Ecco, alla domanda che poni: che fare? Risponderei: sensibilizzare a cos'è la fatica, a cosa significa lavorare sodo tutto il giorno cercando di garantire uno standard elevato di servizi/prodotti. Forse solo sperimentandosi in quel ruolo, trovandosi dall'altra parte, nel ruolo di persone che creano qualcosa, allora capirebbero, per identificazione. Quindi direi che un minimo di ruolo possono averlo le varie agenzie educative, famiglia, scuola, mass media, invece di dare, di regalare, o di tramsettere passivamente nozioni (come il caso della scuola), incoraggiare i ragazzi costruire qualcosa con fatica, a sudarsi il successo e a faticare...che poi imparano a rispttare anche la fatica altrui. Finché tutto sarà facile e sfavillante e la furbizia verrà premiata, non credo capiranno.


  • ModSenior

    Questa discussione mi era proprio sfuggita e la ritengo importantissima.

    Parto dal fondo, ovvero il ruolo di sensibilizzazione delle istituzioni educative, non solo la scuola ma anche le famiglie. Un raggio di luce si intravede negli USA perché dopo anni di sensibilizzazione da parte delle scuole (anche con la forza intesa come provvedimenti disciplinari) si assiste non solo ad un calo della pirateria nella fascia di giovani coinvolti ma soprattutto un maggior senso civico che si spera che verrà trasmesso ai loro figli quando questi saranno madri e padri. E' sicuramente un lavoro a lungo termine sulla società.

    Non vedo invece quale utilità possa avere cercare di suddividere in categorie sociali, demografiche o motivazionali chi copia il materiale altrui. Per me alla base c'è sempre e solo la mancanza di rispetto per il lavoro altrui.
    Ma qui non sto facendo un'affermazione piuttosto una richiesta a Voi per capire se è utile o meno la suddivisione ai fini della nostra causa. Serve?

    Se il mio senso civico non mi fa capire il valore che c'è dietro un'auto parcheggiata, la rubo.
    Al contrario, se capisco il lavoro che c'è dietro un prodotto o un servizio, un quotidiano ad esempio, lo posso anche trovare in una bacheca aperta, ma inserirò sempre la monetina.

    Nula valgono quelle puerili obiezioni sul fatto che un libro / e-book / canzone tanto non sarebbero state acquistate pertanto sarebbe giustificato il loro plagio. Non posso permettermi una Mercedes e quindi non la comprerei mai, non per questo vado in strada e ne prendo una.

    Qual'è la situazione in Italia? Avete delle statistiche o dei dati scientifici come base su cui ragionare?
    Avevo trovato alcuni giorni prima dell'apertura di questo thread una piccola statistica, che, se pur limitata ad un settore molto specifico, rappresenta un dato statistico e fresco (soprattuto per la freschezza la riporto) per capire il comportamento degli italiani. E' riportato un 89% di tasso di pirateria!
    Il report si chiama Global Piracy Heat Map e lo trovate qui: keyeslabs.com/joomla/projects/auto-app-licensing/152-a-global-piracy-heat-map
    Non è sicuramente il documento più scientifico del pianeta e ne sono conscio, ma il report analizza la pirateria di un'opera del valore di qualche euro o meno!
    Ecco perché credo che non serva fare distinzioni, qui stiamo al fondo dei valori sociali di rispetto per il lavoro altrui, non ci sono scuse per prezzi alti, comodità della distribuzione o qualsivoglia giustificazione.
    Riusciremo un giorno a non essere più un popolo di di santi poeti e pirati e ritornare navigatori?

    P.S.
    Nel tono più cordiale possibile che tu possa immaginare, ti chiedo psiche di aiutarmi a tenere il forum ordinato e pulito iniziando le frasi con la maiuscola e terminandole con il punto. 🙂 🙂

    Valerio Notarfrancesco


  • User Attivo

    In realtà qualche cosina i motori di ricerca e varie piattaforme consentono di farlo e di colpire i furbetti del copia incolla.
    Se non si è ottenuto nulla da webmaster e provider di un sito che viola il diritto d'autore si può inviare una lettera a Google per fax o email, (vedi DMCA Violation Removal Request).
    Se cercano di fare soldi con annunci AdSense bisogna segnalare una violazione del copyright da parte di un publisher ad AdSense il che dovrebbe bloccare tutti i suoi rapporti presenti e futuri con il circuito.
    Insomma cercare di colpirli in tutto ciò che è possibile.