• User Attivo

    Responsabilità sui contenuti inseriti da terzi

    Poniamo il caso di un sito, NON di contenuti vietati ai minori, che parla di giardinaggio. Creo una sezione "raccontaci la tua esperienza nell'orto" e do la possibilità all'utente di caricare uno o più racconti propri con qualche immagine.

    Ipotizzando un grande traffico ed un grande utilizzo di questa risorsa, non posso permettermi di editare tutti i racconti prima di metterli online e perciò faccio in modo che appena l'utente carica il racconto vado online.

    Cosa succede se l'utente inserisce un racconto e/o immagini vietati ai minori e/o lesivi verso terzi?
    Nel caso per esempio di un testo lesivo verso terzi e questi invece di chiedere la rimozione denuncino la ns azienda, che responsabilità ho io?
    Potrei far "firmare online" quei classici contratti online in cui l'utente inserisce una propria email e fa click su "accetto"... ma che valenza legale hanno? Potrebbero venir inseriti dati falsi ed una email a cui non si risale a nessuno.... E, anche se avessero inserito i dati reali, come farei a dimostrare che hanno fatto click su "accetto"...

    Quali armi ho per tutelarmi in questa situazione?
    Mi chiedo,per esempio, come faccia blogger visto che chiunque può creare un blog ed inserirci i contenuti che vuole.


  • Super User

    Ciao Tecnology. Ti cauteli facendo sottoscrivere il regolamento dove, ogni volta che qualcuno carica qualcosa accetta di dichiarare che è il proprietario dei contenuti di quanto pubblica e contestualmente dichiara di non ledere i diritti di terze parti. Questo non ti esime da un controllo periodico.


  • User Attivo

    Perciò non posso salvaguardarmi perché, anche che mi mettessi a controllare una volta a settimana, se pubblicano qualcosa il giorno dopo che ho controllato i contenuti rimarrebbero pubblicati per una settimana.

    Inoltre anche se faccio sottoscrivere il regolamento ogni volta che uno pubblica, è la mia parola contro la sua che in quel momento che ha pubblicato è stata accettata la cosa, potrebbe anche dire che quando ha pubblicato non c'era la richiesta...


  • Super User

    No se per poter caricare si deve flaggare l'opzione "accetto".


  • User Attivo

    @giurista said:

    No se per poter caricare si deve flaggare l'opzione "accetto".

    Ipotizziamo un utente che ci denuncia perché sul sito vede immagini che lo compromettono che però in realtà sono state caricate da qualcun altro.

    Quel qualcun altro, se coinvolto, potrebbe dire che quando ha caricato le immagini sul sito c'era scritto "carica quello che vuoi" e non c'era nessuna opzione "accetto" dove porre il flag ne tantomeno un regolamento.

    In poche parole, come faccio a dimostrare che ci fosse stato il flag e che l'utente che ha inserito le immagini abbia messo il flag?


  • Super User

    Per le caratteristiche del programma. Senza flaggare l'accetto il programma non potrebbe proseguire.


  • Parlo da tecnico del settore.
    Come può il gestore "provare" (a sua difesa) che il programma installato in quel momento prevedeva tale opzione?
    Dato che un sito si aggiorna di frequente .... e ammettendo che i log (in realtà non vi è alcuna documentazione di terze parti che ne tenga conto) degli aggiornamenti del sito possano documentare gli aggiornamenti (come marche temporali) come si può certificare il contenuto delle vecchie versione del programma?

    Ovvero, un giudice (o un legale), non esperto di informatica, cosa considera valida come prova?

    Alla fin fine il tutto è assimilabile ad un contratto e parmi di ricordare che l'onere della prova di che cosa si sia firmato (sia pure informaticamente) spetti al fornitore del servizio, inoltre in questo caso il fruitore è "parte debole" quindi tutelato maggiormente.


  • Super User

    Un giudice non esperto di informatica ordinerà una CTU. Come per qualsiasi altra professione.
    E' impensabile esigere da un giudice che egli abbia cognizioni tecniche di architetto, medico, ingegnere informatico.
    Per quanto riguarda il contratto con il consumatore la maggior tutela non consiste in un favor generico non riconducibile a nulla o al mero arbitrio, ma consiste nelle previsioni ex lege della doppia firma, chiarezza del contratto, possibilità di recesso etc...non certo nell'onere invertito della prova le cui regole sono sempre le stesse.
    In questo caso si parla di tutela dell'amministratore del sito riguardo ai contenuti pubblicati da terzi.
    Circa il programma installato "in quel momento", ebbene, il programma deve prevedere queste opzioni sempre e ci saranno possibilità di fare copie o quant'altro possa dimostrare le caratteristiche del sito dal suo nascere in poi. In particolare questa previsione deve essere inserita nel regolamento.
    Il noto social network "facebook" utilizza infatti tutte queste opzioni e, circa la violazione della privacy, non ha mai dovuto risarcire danni...anzi...è spesso parte attiva su denuncie quali sostituzione di persona e simili..in realtà la giurisprudenza significativa in materia si sta avendo proprio grazie a facebook.
    Come si faccia a fare questi programmi non saprei. Credo che, data la rilevanza del bene tutelato, non sia opportuno affidarsi ad un qualsiasi programmatore ma avvalersi anche della consulenza di un vero ingegnere informatico che potrà attestare le vicende dei programmi.


  • Temevo una simile risposta .....
    Il succo è che il gestore di un blog dovrebbe implementare una piattaforma tipo Facebook con le relative spese per avere una certa tranquillità.
    Altrimenti potrebbe trovarsi a dover dimostrare l'indimostrabile.

    L'unica è alloggiare il sito off-shore con proprietario anonimo e accederci per la gestione con IP mascherato. (non per fare cose illegali ... solo per precauzione)


  • Super User

    Replico da profana: quando si ha in programma di gestire qualsiasi cosa attiene a diritti costituzionalmente garantiti chi intende porre in essere questo desiderio ha il dovere e l'obbligo di garantire una certa sicurezza dei dati trattati. Oppure lascia perdere.
    Ritengo che facebook abbia costi (oltre che guadagni) elevati causa la rilevanza sociale del sito: coinvolge milioni di persone.
    Un sito minore non credo abbia costi simili nè simili introiti.
    Di certo deve farsi carico dell'assistenza di un professionista del settore quale un ingegnere informatico e non affidarsi ai tanti "esperti" in informatica improvvisati che, più che altro, possono creare danni a terzi non essendo in grado di garantire alcunchè.
    Per fortuna sta cessando questo mito che il web è terra di nessuno dove tutti possono fare quel che gli pare...e si sta arrivando ad una legislazione nonchè una giurisprudenza che censura certi comportamenti severamente.
    E' del tutto illogico pensare di poter ledere diritti solo perchè si vuole porre in essere, a basso costo, un progetto che non ha caratteristiche di sicurezza e garanzia ciò in dispregio ed indifferenza di beni rilevanti.


  • A questo punto pongo una domanda al gestore del sito che ci ospita.

    Se chiedessi di certificare lo stato del sito al 10 agosto dello scorso anno?
    Sarebbe in condizioni di farlo in modo giuridicamente ineccepibile?

    PS: sia chiaro che non ho intenti polemici, sto cercando di stimolare la discussione perchè l'argomento è di estremo interesse per tutti gli abitanti della rete.


  • Super User

    Ma, correggetemi se sbaglio, questo è un forum - peraltro con caratteristiche estremamente serie dato il tempestivo intervento degli amministratori e moderatori circa il rispetto del regolamento in ossequio all'obbligo in vigilando - dove non è consentito pubblicare racconti o immagini...quindi avrebbe ben poco da provare.
    Tuttavia, laddove chiamato, gli amministratori potranno attestare l'adempimento dell'obbligo nonchè quanto prevede il regolamento accettato.


  • Comprendo, quindi basta una dichiarazione da parte degli amministratori di un forum o blog valida fino a prova contraria, la cosa mi tranquillizza.


  • Super User

    Sono testimonianze che hanno il volere probatorio di qualsiasi testimonianza.


  • Super User

    Ciao Tecnology,

    la risposta non è semplice, in quanto si deve differenziare per tipo di responsabilità, tipo di contenuti, ecc... Se fai una ricerca sul forum comunque ne abbiamo parlato ampiamente.
    In linea generale il titolare di blog o sito che consente l'immissione di contenuti anche a terzi non è responsabile di tali contenuti, visto che la responsabilità penale è personale (per rispondere agli esempi da te indicati). Se però il titolare modera il sito, cioè la pubblicazione dei contenuti dipende da una sua azione, allora ne diviene automaticamente responsabile (in concorso). Nel caso in cui i contenuti di terzi, invece, siano pubblicati automaticamente, il titolare non ne è resposnsabile, a meno che non si provi (in qualche modo) che egli ne fosse a conoscenza e non ha fatto nulla per rimuovere il contenuto lesivo.
    Ovviamente i cosiddetti disclaimer non esimo da alcuna responsabilità, sono solo un avvertimento rivolto agli utenti.


  • User Attivo

    @bsaett said:

    Ciao Tecnology,

    la risposta non è semplice, in quanto si deve differenziare per tipo di responsabilità, tipo di contenuti, ecc... Se fai una ricerca sul forum comunque ne abbiamo parlato ampiamente.
    In linea generale il titolare di blog o sito che consente l'immissione di contenuti anche a terzi non è responsabile di tali contenuti, visto che la responsabilità penale è personale (per rispondere agli esempi da te indicati). Se però il titolare modera il sito, cioè la pubblicazione dei contenuti dipende da una sua azione, allora ne diviene automaticamente responsabile (in concorso). Nel caso in cui i contenuti di terzi, invece, siano pubblicati automaticamente, il titolare non ne è resposnsabile, a meno che non si provi (in qualche modo) che egli ne fosse a conoscenza e non ha fatto nulla per rimuovere il contenuto lesivo.
    Ovviamente i cosiddetti disclaimer non esimo da alcuna responsabilità, sono solo un avvertimento rivolto agli utenti.

    Ciao, intanto grazie per la risposta che è molto chiara e "rassicurante".
    Quello a cui stiamo lavorando è un progetto per noi molto importante che dovrebbe prevedere una sezione in cui l'utente carica le proprie esperienze e queste vengono pubblicate immediatamente senza alcuna moderazione. E' ovvio che faremo dei controlli a campione, sia per tutelare gli utenti sia perché la qualità che vogliamo dare al progetto è molto alta.
    Un'ultima domanda: poco distante da dove ci troviamo, 2-3 anni fa, un sito di annunci di lavoro è stato oscurato dalle autorità giudiziarie che hanno anche provveduto al sequestro di tutti i PC dell'azienda titolare del sito. I proprietari del sito non facevano moderazione ed alcune "donzelle" avevano pubblicato annunci del lavoro più antico del mondo... Almeno questo è quello che hanno riportato i giornali. Si può davvero correre un rischio simile perché terzi pubblicano materiale dannoso sul proprio sito o probabilmente in quel caso c'era dell'altro?


  • Super User

    Il rischio c'è sempre, il diritto è questione di intepretazione, un magistrato può sbagliare, ecc...
    Comunque nel caso citato avranno ritenuto esserci uno sfruttamento della prostituzione.


  • Super User

    Per quanto riguarda la responsabilità civile dovuta a culpa in vigilando, riportandomi sempre all'esempio di facebook, il social network, per evitare qualsiasi addebito, ha provveduto ad inserire questa opzione e, in caso di segnalazioni, in parecchi casi denuncia l'utente.