• Super User

    Spam da San Marino

    Ho ricevuto l'ennesima mail di spam a cui ho risposto chiedendo di sapere chi gli aveva fornito l'email e con quale diritto mi avevano automaticamente iscritto ad una newsletter peraltro senza modulo per la cancellazione.

    Mi hanno risposto che hanno trovato la mail sul mio forum e che la loro legge, a San Marino, consente di inviare mail se sono pubbliche.

    Io gli ho fatto presente che loro stanno inviando mail sul suolo italiano e che, in caso mi girassero le scatole, il foro competente sarebbe stato il mio e non certo il loro.

    La mia valutazione è corretta o davvero mandando spam da un paese dove è tollerato, non si può veder riconosciuto il diritto alla privacy?

    Grazie.


  • Super User

    Domanda davvero interessante che merita di essere approfondita. Cominciamo col dire che, purtroppo, non essendo un esperto di diritto internazionale, non so se e quali accordi sussistano con San Marino. Potrebbero anche esserci accordi particolari in materia di giurisdizione per reati od illeciti civili.
    Al di là di questo problema, possiamo scindere la problematica in due ipotesi.
    Se lo spam viene dall'interno dello Stato italiano (o Stati che hanno accordi specifici in materia), ben si può agire tramite il Garante per la privacy. Secondo la legislazione nazionale e i provvedimenti del Garante non è possibile recuperare mail dalla rete ai fini dell'invio di pubblicità non sollecitata (spam), che deve invece sempre essere preceduta dalla raccolta del consenso. Il consenso, in particolare, non può mai essere presunto né può essere chiesto nello stesso messaggio di spam.
    In caso di spam dall'Italia, quindi, vi sono varie cose che si possono fare. Prima di tutto, dopo aver ricevuto la mail di spam si può inviare una comunicazione (ideale sarebbe una raccomandata, o un fax, ma anche una mail può andare), nella quale si chiede sostanzialmente di conoscere quali dati relativi alla propria persona sono conservati presso l'azienda (lo spammer), e conoscere nel contempo l'origine e le finalità dei dati, nonchè gli estremi della comunicazione resa da me (colui che riceve lo spam) ai sensi dell'art. 13 codice privacy.

    Più o meno una cosa del genere:

    Spett.le [NOME SPAMMER]
    ai sensi dell?art. 7 del Decreto Legislativo 30 giugno 2003, n. 196 e in riferimento alla Vs. mail del [DATA MAIL], io sottoscritto [NOME COGNOME], nato a [LUOGO DI NASCITA] il [DATA DI NASCITA] e residente in [INDIRIZZO DI RESIDENZA], titolare dell?indirizzo di posta elettronica [INDIRIZZO DI POSTA ELETTRONICA], vi chiedo espressamente di conoscere entro il termine perentorio di 15 (quindici) giorni dalla ricezione della presente quanto segue:

    1. la conferma dell?esistenza o meno di dati personali che mi riguardano conservati presso di voi o presso terzi per conto vostro, anche se non ancora registrati;
    2. la comunicazione in forma intelligibile dei dati medesimi;
    3. l?origine dei dati;
    4. le finalità e le modalità su cui si basa il trattamento e se tala trattamento è effettuato con strumenti elettronici;
    5. gli estremi della mia dichiarazione resa con le modalità previste dall?art. 13 del Decreto Legislativo 30 giugno 2003, n. 196, con la quale vi autorizzo a trattare i miei dati personali;
    6. il nome, la denominazione o la ragione sociale e il domicilio, la residenza o la sede del titolare e dell?eventuale responsabile designato.

    La presente vale anche quale diffida a non continuare in alcun modo il trattamento dei miei dati personali, dei quali chiedo altrsì l'immediata cancellazione ai sensi dell'art. 7 del decreto sopra indicato.

    In mancanza di risposta sarò costretto a rivolgermi presso gli enti e le autorià competenti al fine di far valere i miei diritti.
    [firma ed allegati]

    Fatto ciò, è probabile che l'altra parte non risponderà (oppure se risponde difficilmente potrà giustificare il trattamento dei dati), per cui si può inoltrare ricorso al Garante con le modalità indicate sul suo sito.

    Nel caso di invii reiterati di spam è anche possibile citare in giudizio lo spammer per il risarcimento del danno. La giurisprudenza ritiene che l'invio di un solo messaggio non rechi nocumento, per cui si richiede l'invio di più messaggi.

    Altra cosa che si può fare è comunicare al provider del sito da cui viene lo spam (il dominio si dovrebbe leggere nell'intestazione della mail) cosa è accaduto, avvertendolo dell'intenzione di citare in giudizio lo spammere. Il provider potrebbe anche decidere di togliere lo spazio web allo spammer.

    Se, invece, lo spam viene dall'estero ovviamente non è possibile interessare il Garante, però teniamo presente che lo spam è anche illecito penale, che in tal caso è in parte commesso nel territorio italiano e quindi la giurisdizione appartiene anche al giudice italiano. Si potrà quindi interessare direttamente la Polizia postale, che spesso se ne occupa non tanto per lo spam in sè (troppi casi), quanto piuttosto perchè spesso lo spam è il primo reato della filiera delle truffe online. Ovviamente non è semplice ottenere qualcosa in tal caso, in quanto non sempre è facile individuare il responsabile. Trattandosi di San Marino credo sia possibile, dipenderà se la Polizia ha interesse ad agire. Comunque si può provare sempre ad interessare il titolare del dominio che ovviamente preferirà evitare seccature.


  • Super User

    Grazie tante Bruno 😉
    Credo sarà utile a molti.