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Compenso senza mandato
Salve a tutti e ringrazio anticipatamente.
Primo approccio con un avvocato (donna iscritta all'albo da 4 mesi)
Sono dipendente pubblico (persona fisica) e mi presento con due avvisi di accertamento dell'agenzia delle entrate (redditometro 2006-07 per l'acquisto di due auto nel 2006 e 2009 e mi hanno fatto andare fuori parametro) con i quali mi si intimano pagamenti di imposte per presunti redditi non dichiarati e chiedo una consulenza su eventuali risvolti penali che possano presentarsi. La professionista dopo aver preso appunti e aver fatto fotocopie della documentazione, anche personale, da me fornita, più volte mi informa che la pratica dovrebbe essere valutate da un commercialista perchè il mio problema, in quella fase, non poteva essere risolto da un avvocato. Mi dice che avrebbe comunque studiato la pratica e che avrei eventualmente firmato l'incarico al secondo incontro se ci fossero stati i presupposti; mi fa firmare l'autorizzazione al trattamento dei dati personali e vado via. Nell'ultima delle cinque telefonate (4 fatte da me) intercorse nell'arco di una settimana, mi informa che nell'incontro che sarebbe avvenuto il giorno seguente il nostro "rapporto" si sarebbe concluso per incompetenza nella materia per cui avrei dovuto pagare il compenso per un totale di circa 1.300 ? che scontato sarebbe stato poco più di 1.100. Al colloquio, dopo aver dato spiegazioni sui possibili catastrofici ed imprecisati risvolti, mi presenta la parcella di 1.266? precisando che tra l'altro mi aveva trattato bene perchè era relativa allo studio dell'accertamento di un solo anno e non di tutti e due. Presentatomi con stralci del codice deontologico e delle tariffe chiedevo spiegazioni sui parametri da lei usati per ottenere quelle cifre (studio della pratica 850?), ma rispondeva soltanto che aveva applicato una via di mezzo tra massimo e minimo. Io spiegavo che avevo intenzione di pagare per il lavoro svolto, nonostante non avessi firmato alcuni incarico, ma che la cifra era completamente sproporzionata all'opera prestata ed al decoro della professione, come citato nel regolamento dell'ordine, ma non ne ha voluto sapere di raggiungere un accordo, anzi è andata in escandescenza dandomi del cafone. Ho preso la mia documentazione e me ne sono andato.
Ora mi ha notificato la costituzione in mora per parcella da 1179? evidenziando che trattasi di opera per valutazione di entrambi gli accertamenti.
P.S. Ha registrato a mia insaputa la conversazione solo nella parte che faceva comodo a lei.
Cosa posso fare ???
Grazie
Fabry
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@fabry74 said:
Salve a tutti e ringrazio anticipatamente.
Primo approccio con un avvocato (donna iscritta all'albo da 4 mesi)
Sono dipendente pubblico (persona fisica) e mi presento con due avvisi di accertamento dell'agenzia delle entrate (redditometro 2006-07 per l'acquisto di due auto nel 2006 e 2009 e mi hanno fatto andare fuori parametro) con i quali mi si intimano pagamenti di imposte per presunti redditi non dichiarati e chiedo una consulenza su eventuali risvolti penali che possano presentarsi. La professionista dopo aver preso appunti e aver fatto fotocopie della documentazione, anche personale, da me fornita, più volte mi informa che la pratica dovrebbe essere valutate da un commercialista perchè il mio problema, in quella fase, non poteva essere risolto da un avvocato. Mi dice che avrebbe comunque studiato la pratica e che avrei eventualmente firmato l'incarico al secondo incontro se ci fossero stati i presupposti; mi fa firmare l'autorizzazione al trattamento dei dati personali e vado via. Nell'ultima delle cinque telefonate (4 fatte da me) intercorse nell'arco di una settimana, mi informa che nell'incontro che sarebbe avvenuto il giorno seguente il nostro "rapporto" si sarebbe concluso per incompetenza nella materia per cui avrei dovuto pagare il compenso per un totale di circa 1.300 ? che scontato sarebbe stato poco più di 1.100. Al colloquio, dopo aver dato spiegazioni sui possibili catastrofici ed imprecisati risvolti, mi presenta la parcella di 1.266? precisando che tra l'altro mi aveva trattato bene perchè era relativa allo studio dell'accertamento di un solo anno e non di tutti e due. Presentatomi con stralci del codice deontologico e delle tariffe chiedevo spiegazioni sui parametri da lei usati per ottenere quelle cifre (studio della pratica 850?), ma rispondeva soltanto che aveva applicato una via di mezzo tra massimo e minimo. Io spiegavo che avevo intenzione di pagare per il lavoro svolto, nonostante non avessi firmato alcuni incarico, ma che la cifra era completamente sproporzionata all'opera prestata ed al decoro della professione, come citato nel regolamento dell'ordine, ma non ne ha voluto sapere di raggiungere un accordo, anzi è andata in escandescenza dandomi del cafone. Ho preso la mia documentazione e me ne sono andato.
Ora mi ha notificato la costituzione in mora per parcella da 1179? evidenziando che trattasi di opera per valutazione di entrambi gli accertamenti.
P.S. Ha registrato a mia insaputa la conversazione solo nella parte che faceva comodo a lei.
Cosa posso fare ???
Grazie
Fabry
ohi!eccone un altro!mi dispiace...io pero un'ida ce l avrei
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quale?
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Ciao Fabry,
premetto che l'esistenza di un mandato scritto non è essenzale, il mandato può anche essere orale, per cui un compenso potrebbe essere dovuto comunque. Ovviamente il compenso deve essere collegato ad una attività svolta (ed anche lo studio della pratica è attività), legato a parametri stabiliti dal tariffario , ecc...
Se nello specifico ritiene ingiusta la cifra richiesta dal legale, oppure ritieni del tutto non dovuta in quanto a tuo parere il legale non avrebbe svolto alcuna attività, puoi tranquillamente recarti al locale Consiglio dell'Ordine degli Avvocati e chiedere di parlare con un consigliere che si occuperà della questione, facendo, se lo ritiene, da tramite tra te e il tuo (ex) legale al fine di comporre bonariamente la vicenda.
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Per Over : non fare di tutta l'erba un fascio!
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@cesarini said:
Per Over : non fare di tutta l'erba un fascio!
sono desolata ma sottolineo come il fascio si stia affollando di erbe spontaneamente e c'è da notare quanti sono i"clienti"carpiti e raggirati.Ohimè temo che si solleveranno delle barricate di diffidenza insormontabili fra avvocati e clienti e diversamente da quanto si spera sarete voi professionisti appassionati e onesti ad essere estromessi dal mucchio(poco allineati con il mercato).Pensa che queto forum mette a disposizione opinioni e consulenze ma nota quante sono le richieste di aiuto contro il "proprio"avvocato.E' un gravissimo campanello d'allarme che dovrebbe farvi riflettere e intervenire
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l'esito di questo tentativo di mediazione io l'ho vissuta:ho perso una mattinata in tribunale per arrivare al riferimento che Lei ha dato a fabri e così mi sono recata all'ordine(fra l'altro ztl) anche solo per prendere un appuntamento e cercare di capire su che base l'Ordine degli avvocati liquida e per cui giustifica fatture emesse da un proprio iscritto che magari contravvengono agli accordi presi con un cliente ignaro.Mi sono rivolta alle signorine al bancone della reception che distrattamente hanno ascoltato quel che dicevo(garantisco molto sinteticamente) e senza neanche alzare lo sguardo e con espressione visibilmente infastidita mi hanno detto di accedere al loro sito su cui avrei trovato indicazioni.Fine.Liquidata come una fattura.Cliente=fazzoletto straccio.
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Nel caso che descrivi, certamente le signorine dell'Ordine non hanno reso un buon servizio. Dovevano farTi parlare con un consigliere e non risolvere frettolosamente la questione. Ma non è colpa di un avvocato...
Telefona all'Ordine e domanda di parlare con il Consigliere o i Consiglieri che seguono la liquidazione delle parcelle.
Ciao