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Valore legale di una conferma d'ordine timbrata e firmata
Buongiorno. Vorrei presentarvi questa situazione : la mia azienda lavora su commessa e ha formulato ad un cliente un'offerta commerciale in cui sono state anche indicate modalità di pagamento , tempi di consegna , ecc.
Nell'ultima pagina , come nostra prasso , è recata accanto alla firma del ns. commerciale la dicitura "conferma per accettazione" dove il cliente ha apposto la propria firma , rinviando tutta l'offerta timbrata e firmata come conferma d'ordine.
A questo punto noi abbiamo avviato la lavorazione per rispettare i tempi indicati nell'offerta ma , al momento della consegna del lavorato ( che ha le specifiche richieste dal cliente e non è quindi più riutilizzabile per nessun altro ) , il cliente se ne esce con un "abbiamo provveduto da un altro fornitore" e "la conferma d'ordine non è un contratto".
Ora , a prescindere da ogni considerazione morale su dove siamo arrivati nei rapporti commerciali ( una volta , si dice , bastava una stretta di mano e probabilmente era sbagliato ma qui se non vale più neanche una conferma d'ordine timbrata e firmata.. tanto vale lasciar perdere e mollare tutto ), qualcuno potrebbe indicarmi i riferimenti legislativi dove posso farmi un'idea su come fare rivalsa sul cliente? Possibile che un cliente si possa comportare in questo modo e farla franca?
Grazie a chiunque volesse darmi una mano.
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Apparentemente ( senza leggere e verificare i documenti indicati ) al di là delle denominazioni, lo scambio di proposta ed accettazione, quando contenenti tutti gli elementi essenziali di un contratto, valgono a perfezionarlo e quindi giustificno l'esecuzione secondo buona fede e la eventuale tutela per responsabilità contrattual per inadempimento della controparte, o comunque, precontrattuale.