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richiesta di danni dalla mandante
Ciao a tutti; mi scuso se risulterò lungo, ma immagino che maggiori dettagli vi diano la possibilità di una risposta più precisa.
Da aprile 2005 a settembre 2009 sono stato agente monomandatario di un agente plurimandatario del quale curavo 3 dei suoi 6 mandati; l'accordo economico prevedeva che percepissi 1/3 delle provvigioni sugli affari conclusi da lui e 2/3 di quelli conclusi da me; specifico questo per far capire che, un accordo così favorevole (primo impiego in un settore difficile) era dovuto al fatto che molto tempo lo dovevo dedicare a mansioni che non c'entravano affatto con la figura di agente (lavori manuali, di contabilità per la mandante, di contabilità delle mie provvigioni, di predisposizioni versamenti enasarco, ecc.); inoltre, sempre con eccessiva fiducia da parte mia (e contravvenendo a quanto scritto nel contratto), ho permesso alla mia preponente fin dall'inizio di pagarmi quello che poteva e quando poteva, arrivando a maturare a fine mandato un credito di circa 32000 euro (al netto del mancato preavviso). Nel giugno 2009 la società X, mandante della mia mandante, mi chiede oralmente se sono interessato a lavorare direttamente per loro e di inviare un curriculum. Appena ricevuto la conferma del loro interesse mediante telefonata (non forme scritte), io mando la raccomandata di preavviso di recesso alla mia mandante. Verso metà settembre la mia madante riceve il preavviso di recesso anche da X. Al 30 di settembre termina il preavviso e la mia mandante mi fa sapere di non aver intenzione di pagare le provvigioni spettanti (32000 euro) e, invece, di aver intenzione di citarmi per danni per aver causato la perdita dell'agenzia; questo perchè, secondo lui, se X non avesse avuto la mia disponibilità non avrebbe avuto altre alternative che lasciargli almeno per un altro anno l'agenzia (garantendogli un reddito di circa 40000 euro, che quindi chiede a me come quantificazione del danno); motiva la mia slealtà con il fatto che non gli ho comunicato l'invio del curriculum a X.
Ulteriore specificazione: già da un anno capoarea di X, colleghi sul territorio e la mia stessa mandante erano a conoscenza della necessità di aumentare la presenza di personale sulla zona (in questa coesistono l'agente e dipendenti di X); di conseguenza quando mi è stato richiesto il curriculum io non immaginavo di andare a sostituire la mia mandante, bensì di coesistere con essa con una nuova veste alle dirette dipendenze di X; la notizia della sostituzione l'ho avuta invece dopo che X ha comunicato il recesso alla mia preponente.
Vi chiedo:- ci sono veramente gli estremi di slealtà per cui un giudice potrebbe dargli ragione?
- in una causa del genere potrei replicare alla richiesta di danni con una controrichiesta di danni per la sua condotta durante tutto il mandato (vedi quanto scritto sopra in materia di pagamenti e mansioni che levavano tempo alle vendite, oltre al fatto che la mia mandante non perdeva occasione per sparlare di me alle mie spalle, descrivendomi come un pivello che non viveva grazie alle sue provvigioni)?
-in una eventuale transazione in sede sindacale (ulteriore anomalia, siamo iscritti allo stesso sindacato), a quanto secondo voi potrei rinunciare di quei 32000 euro per raggiungere un ipotetico punto di equilibrio rispetto ad un'eventuale soccombenza in giudizio (ossia quanto secondo voi dei 40000 euro chiesti per danni potrebbe concedere in via equitativa il giudice)?
Mi scuso di nuovo per la lungaggine e ringrazio chiunque potrà aiutarmi con un parere.
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Ciao a tutti... c'è nessuno che può aiutarmi? Sono abbastanza preoccupato...
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Immaginavo che fosse un quesito difficile... ma non credevo fino a questo punto...