• User Newbie

    Confine fra richiesta e ricatto

    Buongiorno a tutti.
    Ho avuto una diatriba con il mio vicino confinante. Egli ha preteso, con modi inurbani, che io raccogliessi le foglie della siepe (che varcava il confine) di mia proprietà da me potata su sua richiesta. Io, per principio (forse sbagliando) mi sono rifiutato.
    Ora il problema non è questo. Dal punto di vista legale so che ha ragione. So anche che la civile convivenza pretenderebbe ben altro.
    La sostanza è questa: egli ha incaricato un vivaista alla raccolta delle foglie. Mi ha richiesto, a mezzo raccomandata il rimborso per le spese sostenute per il vivaista. E fin qui ci può anche stare. Inoltre minaccia di richiedere alle autorità competenti l'estirpazione della siepe se io non provvedo a rimborsargli quanto sostenuto per il vivaista.
    Mi chiedo e vi chiedo: non dovrebbero essere due cose distinte?
    Richiedere il pagamento credo possa essere lecito.
    Richiedere l'estirpazione credo possa essere lecito.
    Ma una richiesta di questo tenore "se non mi rimborsi quanto dovuto chiedo l'estirpazione della siepe" non suona come ricatto? Vale a dire lo subordina all'altro evento (rimborso). Scusate la prolissità e grazie a chi vorrà darmi un parere. Cesare.


  • Super User

    Ciao Sinapsi, benvenuto nel forum.

    In effetti se i termini sono quelli da te indicati potrebbe essere in astratto configurabile un reato, nella fattispecie il delitto di ragion fattasi (esercizioni arbitrario delle proprie ragioni).
    Ti consiglierei di sentire un legale sul punto.


  • User Newbie

    Ti ringrazio per il consiglio.
    Cesare