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Innanzitutto capisco perfettamente i tuoi sentimenti nei confronti della Polizia Postale, lo dico per esperienza personale.
Per quanto riguarda la tua escussione, è stata seguita la procedura standard, ovvero sei stato convocato (ipocritamente, diciamola tutta) come semplice persona informata sui fatti, proprio come un testimone che ha assistito ad un incidente stradale, per intenderci.
Non a caso sei stato interrogato da un semplice agente, non un ufficiale, di Polizia Giudiziaria, in assenza di avvocato e con l'obbligo di rispondere alle domande.
Tieni presente che persino l'agente Spaccarotella è stato escusso come persona informata sui fatti, altrimenti col cavolo che rispondeva alle domande e giustamente si sarebbe avvalso della facoltà di non rispondere.Ovviamente l'agente di Polizia Giudiziaria non poteva contestarti il reato e chiederti di confessarlo, assumendo dichiarazioni autoindizianti, ma si sa che il codice di procedura penale è un optional, infatti sui quotidiani leggi spesso frasi del tipo: "interrogato e messo alle strette, ha ammesso le proprie responsabilità".
Nel tuo messaggio però non spieghi cosa hai firmato.
Se era solo un verbale di sommarie informazioni (con le domande e risposte) non hai diritto ad averne copia e significa che la Polizia Postale miracolosamente non ti ha attribuito il reato (rimani persona informata sui fatti), ma in caso sarà il PM titolare delle indagini preliminari, dopo aver letto il verbale di SIT a decidere se iscriverti nel registro degli indagati.
Se era invece un verbale di elezione domicilio, significa che tu eri una persona informata sui fatti, ma hai deciso spontaneamente di confessare (notare l'ironia) e solo dopo le tue spontanee ammissioni (rigorosamente rese, non assunte) ti è stato attribuito il reato. In questo caso dovresti aver ricevuto copia del verbale, ma è un atto facoltativo, non essendo un'informazione di garanzia. Infatti fino a che il tuo nominativo non viene iscritto nel registro delle notizie di reato, non assumi formalmente lo status di indagato, con i relativi diritti.Per quanto riguarda la tempistica, chi ha sporto querela può aver affermato di essersi accorto della diffamazione sul blog solo nel 2009.
Hai ragione quando esprimi la tua intenzione di arrivare ad un accordo con i querelanti, conviene a tutti.
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Ti ringrazio per la spiegazione.
Specifico che io sono la persona "indagata" in quanto ho scritto le cose che mi si contestavano e ovviamente non potevo negarle, quindi il reato mi si attribuisce, penso di si. Chiaramente ho spiegato all'agente come stavano i fatti, ossia che non era mia intenzione scrivere un'articolo deliberatamente contro tali persone, ma invece come nello spirito del blog, era un racconto quotidiano delle avventure che mi accadevano, con una punta di goliardia. In quel caso, tra le altre cose, mi lamentavo perchè ritenevo di aver speso troppo per la stampa di un documento per l'università ed i titolari di questa copisteria ovviamente se ne sono avuti a male.
Quello che ho firmato era certamente la stampa delle domande e risposte redatta dall'agente, non ricordo se vi era anche l'indicazione del nominativo del mio avvocato (probabilmente si).
Quel che un pò mi preoccupa, e più che altro mi ha lasciato di stucco, è stata la non volontà di scendere ad accordi, almeno sul momento, da parte dei querelanti quando andai a scusarmi e a spiegare le mie ragioni (se cosi vogliamo chiamarle) probabilmente anche per dimostrare la loro superiorità.
Volevo chiedere cosa poteva accadere in questo caso, e cosa potevo rischiare dal punto di vista economico e penale.
Vi ringrazio per le eventuali risposte
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Innanzitutto non è vero che non potevi negare, anzi era tuo diritto riconosciuto dalla Costituzione Italiana, oltre che dal codice di procedura penale. Anche io sono stato torchiato da un poliziotto che aveva addosso una pistola in bella vista, come nei telefilm americani, ma mica mi sono sognato di rispondere quello che voleva sentirsi dire, anzi...
Tu affermi di aver firmato un verbale di SIT (sommarie informazioni rese dalla persona informata sui fatti) mischiato a un verbale di identificazione dell'indagato, elezione domicilio e nomina avvocato. Mi pare bizzarro (i moduli sono standard e distinti), ma lasciamo stare.
Se sei formalmente indagato e pure munito di avvocato penalista, lui che dice?Comunque le tue dichiarazioni autoindizianti non potranno essere usate in tribunale, sempre che il PM non chieda prima l'archiviazione del procedimento penale perchè non ravvisa diffamazione.
Certo è che se evitavi di fornire con la tua bocca gravi e concordanti indizi contro te stesso, visto che i log di connessione al blog sono del 2006 e quindi sono spariti, si sarebbero abbassate di parecchio le probabilità di rinvio a giudizio.Non devi comunque temere la condanna penale, convertita in 300 euro, con la non menzione nel casellario, più che altro il guaio saranno le spese legali e l'eventuale risarcimento, se e solo se i querelanti si costituiranno parte civile nel processo.
Sempre che ci sia un rinvio a giudizio e una condanna, ovviamente.
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Ti dico, non ho negato, rispondendo in modo onesto alle domande, perchè non sapevo quale fosse materia oggetto di querela, non sapevo nemmeno ci fosse una querela a mio carico...nonappena ho menzionato i querelanti, allora mi è stato esposto il tutto, e a quel punto non potevo che confermare, o almeno questo è stato ciò che ho fatto d'istinto, senza nemmeno pensare a chiamare un avvocato od altro.
Per quanto riguarda la documentazione, sono certo della firma sul SIT in triplice copia, sinceramente non ricordo se vi era compresa la nomina dell'avvocato. L'agente mi ha chiesto di nominare un avvocato solo quando ormai aveva terminato le domande.
L'eventuale diffamazione potrebbe sussistere, ma ciò che voglio dire è che non era mia intenzione arrecare danno o offendere, nell'articolo raccontavo, insieme ad altri fatti, di essere andato in questo esercizio commerciale e di aver speso a mio giudizio un pò troppo, sentendomi derubato (magari scritto con un tono un pò più colorito, lo ammetto).
Ciò che più mi preme è che non venga macchiata la "fedina penale", in quanto studente neolaureato, cercando eventualmente lavoro nel pubblico, sarebbe un problema se mi trovassi la fedina sporca e per un fatto che per quanto magari giustamente ritenuto offensivo, è comunque di bassissima portata, e si sarebbe potuto risolvere in diverso modo.
Il mio avvocato sta ancora cercando di farsi dare il SIT e tutta la documentazione relativa all'interrogatorio, per avere una documentazione esatta delle mie dichiarazioni, che comunque gli ho già esposto. Lui stesso si sorprendeva della procedura usata dalla Polizia e puntava su questo eventuale vizio.
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Cerco di sdrammatizzare: guarda il lato positivo della faccenda, almeno hai imparato cosa non fare assolutamente se verrai escusso un'altra volta nel corso della tua vita.
Io ho preferito giocare d'anticipo: prima dell'escussione mi sono consultato con un legale, che mi ha avvertito in tempo della trappola a cui sarei andato incontro.Visto che sei incensurato, in caso di condanna la non menzione nel casellario giudiziario mi pare scontata, quindi la tua fedina penale rimarrà pulita, il tuo portafogli invece subirà inevitabilmente delle gravi perdite (stai già pagando l'avvocato).
La tua escussione è standard, così come la reazione del tuo avvocato. Ho avuto il piacere di discutere con diversi indagati per diffamazione (non 3 o 4), tutti ma proprio tutti i loro avvocati si sono stracciati le vesti per la modalità degli interrogatori, illudendosi magari che in Italia il codice di procedura penale debba essere rispettato alla lettera, ma si sa che teoria e pratica non corrispondono necessariamente.
Tieni presente che non è detto che il tuo avvocato riesca ad accedere agli atti prima della conclusione delle indagini preliminari (tra 6 mesi), comunque di sicuro riuscirà ad ottenere la nullità totale e insanabile del verbale contenente le dichiarazioni autoindizianti di un soggetto che era considerato indagato fin da subito.
Nel frattempo piuttosto, perché non mandi il tuo avvocato dai querelanti, cercando di raggiungere un accordo economico (un paio di migliaio di Euro?) per ottenere la remissione della querela?
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Grazie mille per le risposte sempre esaurienti,
Mi fa piacere quello che mi dici, facendo per un secondo finta di essere superpartes però mi chiedo che bisogno c'è di interrogare in quel modo se poi il verbale è nullo?
A parte questo, ho subito detto all'avvocato di voler raggiungere un accordo pagando le spese legali dei querelanti, tuttavia lui vuole venire a conoscenza di tutta la documentazione, forse anche giustamente.
Certo 2.000 euro per le spese legali forse è un pò esagerato, non so come gira questo mercato, ma io fin ora non ho speso assolutamente quella cifra, non credo per una querela si possa arrivare a cifre così alte.
Ovviamente parlo da profano, mi affido anche al vostro consiglio, magari di gente più esperta, vostro malgrado.
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Che bisogno c'è di interrogare in quel modo?
Molto semplicemente per trasformare la tua posizione da persona informata sui fatti ad indagato, una pura formalità.Quando io ho suggerito la cifra di 2000 Euro, ovviamente non mi riferivo alle spese legali, ma ad un risarcimento extragiudiziario per convincere i querelanti a rimettere la querela.
Mi pare una buona base di contrattazione, visto che quel prof del liceo milanese diffamato dai suoi studenti su Facebook, ha chiesto 5000 Euro ad ogni famiglia per non sporgere querela.
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Scusami, non avevo capito il riferimento dei 2.000 euro.
Mi pare però di aver letto che il massimo della pena pecuniaria sia stabilito in 1.032 euro, allora a questo punto, se (poniamo il caso) ne devo pagare 2000 per ritirare la querela, quasi mi conviene avere una condanna, che magari non mi viene inserita in fedina e pagare le spese del loro avvocato, e la tariffa per sporgere querela arriva fino a 200 euro circa.
Non so, magari sto ragionando per assurdo.
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Se arrivi al processo, i due querelanti si possono costituire parte civile e ottenere il risarcimento danni, quindi tanto vale dargli sti soldi prima del processo, no?
Quindi oltre al risarcimento danni, pagheresti il tuo avvocato, il loro avvocato, la pena pecuniaria e le spese per il processo, ovvero in totale un pacco di soldi.
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Fantastico....ovviamente lo dico in modo ironico
Ovviamente venire ad un accordo è la cosa migliore
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Mi è stata presentata una richiesta di 20.000 euro di risarcimento...come posso attivarmi per evitare di pagare questa somma elevatissima?
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Riapro la discussione a seguito di sviluppi, ossia qualche giorno fa mi è arrivata la notifica di conclusione indagini preliminari, nonchè al mio avvocato è arrivato il "faldone" contentente tutti gli atti presentati dalla parte offesa, ossia presentazione di querela, ricerca del proprietario del blog tramite google ecc ecc.
Chiedo dunque come potrebbero proseguire le cose, considerato il fatto che la richiesta di "patteggiamento" presentatami in dicembre, da 20.000 euro, per evitare di proseguire nel procedimento, è stata da parte mia negata.
Mi chiedo inoltre come avrei potuto da parte mia pagarli dato che comunque non ho un lavoro e non ho nessuna proprietà a me intestata, non so se rientro nello status del nullatenente, ma comunque 20.000 euro di certo non li ho.....potrebbero rivalersi sulla mia famiglia?
Spero vogliate rispondermi....grazie anticipatamente
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ciao ,
Se tu dichiari di essere nulla tenente non possono rivalersi su niente in quanto non hai proprietà , è certo che il debito resterà sempre valido e se non sbaglio può essere ereditato dai tuoi figli se chi ti ha fatto causa vuole rivalgersi su di te , puoi anche farli fare la rinuncia alla tua eredità ma finche non hanno 18 anni non possono fare nulla...
credo e spero di averti dato una risposta vera, ora aspettiamo un avvocato che potrà o meno smentire la mie parole
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Ti ringrazio per la risposta, vado a specificare che sono un neo laureato, ho 25 anni, e quindi per questo non ho nulla a mio nome, ne per il momento un contratto di lavoro, se si escludono qualche piccoli occasionali lavori.
Non esiste quindi un termine passato il quale il debito decade?...possono rivalersi indeterminatamente per ottenere il risarcimento?
Potete darmi altre indicazioni?
grazie
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salve ,
mi chiedevo una cosa però...tu sai che non è possibile presentare una querela dopo 3 mesi dal fatto?? .... se ho ben letto a te dopo 3 anni è stato chiesto un risarcimento spese su un cifra esorbitante , credimi io mi trovo nella tua stessa situazione , difatti se noti ci sta un mio thread che aspetta una risposta...ora veniamo al punto ; se diciamo le tue offese non sono gravi è impossibile che tu possa pagare tale somma ... c'è anche una sentenza della cassazione che dice che solo su facebook per la prima volta qualcuno paga per le offese e ingiurie...sui forum o blog solitamente un gestore cancella il thread o l'intervento e il tutto si risolve con l'allontanamento dell'user scorretto , qualcuno forse si è accanito verso di te , ed'è un buon elemento per farsi valere
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beh, diciamo che è possibile presentare querela entro 3 mesi dalla venuta a conoscenza del fatto....che può essere anche 3 anni dopo la pubblicazione, quindi penso che per quanto riguarda questa cosa, la parte offesa, sia nel giusto...o almeno non ho informazioni contrarie...
ora la richiesta di denaro mi veniva presentata per far si che venisse ritirata la querela, ma data la cifra decisamente sproporzionata, e comunque la mia impossibilità a pagarla, ho rifiutato ed il procedimento è andato avanti, fino a che pochi giorni fa mi è stata notificata la conclusione indagini preliminari.
Ovviamente il blog, che era di mia gestione è stato, da parte mia, cancellato, in quanto non volevo creare situazioni di disagio ad alcuno, mediante questo.
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@maxcala said:
beh, diciamo che è possibile presentare querela entro 3 mesi dalla venuta a conoscenza del fatto....che può essere anche 3 anni dopo la pubblicazione, quindi penso che per quanto riguarda questa cosa, la parte offesa, sia nel giusto...o almeno non ho informazioni contrarie...
ora la richiesta di denaro mi veniva presentata per far si che venisse ritirata la querela, ma data la cifra decisamente sproporzionata, e comunque la mia impossibilità a pagarla, ho rifiutato ed il procedimento è andato avanti, fino a che pochi giorni fa mi è stata notificata la conclusione indagini preliminari.
Ovviamente il blog, che era di mia gestione è stato, da parte mia, cancellato, in quanto non volevo creare situazioni di disagio ad alcuno, mediante questo.ciao,
perdona la mia invadenza ma ero curioso di sapere come era andata a finire.
Te lo chiedo perche mi trovo nella tua stessa situazione. L'unica differenza è che, per quanto mi riguarda, chi mi ha querelato lo ha fatto a mio parere ingiustamente in quanto da quello che ricordo non penso di aver diffamato nessuno utilizzando come fonte della opinione che si contesta, la mia oggettiva e semplice esperienza personale.
Il problema è che trattandosi di un post vecchio di 3 anni non so bene a cosa si riferiscono e comunque non lo trovo piu sul web.
Posso essere perseguito anche se ho esposto i fatti in maniera oggettiva in relazione alla mia esperienza???(questa domanda magari è per un tecnico..), se non sbaglio la diffamazione sussiste quando 1 dice a 2 qualcosa che riguarda 3 senza dare a 3 la possibilita di replica giusto???
ma un blog o forum che esso sia non è aperto a tutti quindi anche all'eventuale diffamato che è libero di contrestare con i fatti quello che li viene affibiato???
mi sembra molto controversa la questione e mi sembra anche che chi mi ha querelato abbia fatto un grosso errore..ovviamente purtroppo per lui lo paghera caro..
Chiedo cortesemente che qualcuno illumini le mie convinzioni sbagliate con consigli ed esperienza.Grazie
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Scusa, CK280, sono trascorsi tre anni da quando hai postato, ma quanto tempo è trascorso dalla querela?
La tua identificazione è stata agevole o addirittura scontata? Avevano già il tuo nominativo o hanno dovuto svolgere delle indagini? Sono risaliti a te attraverso l'ip? Hai ammesso o hai negato di essere l'autore dei commenti incriminati?Sei imputato o sei soltanto indagato?
Magari hai appreso di essere interessato da indagini con l'elezione di domicilio e la nomina di difensore e per ora ti hanno soltanto identificato. Se sei soltanto indagato, il procedimento potrebbe potrebbe concludersi con un'archiviazione.
In bocca al lupo
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Ciao ti ringrazio per la risposta.
Ti rispondo a mia volta sulle domande che mi poni.
Allora sono passati tre anni da quando ho postato un commento su un blog(non gestito da me), la querela non so quando è partita..
mi hanno chiesto conferma solo sul fato che io fossi titolare di un indirizzo email(che avevo ormai abbandonato da tempo e quasi non ricordavo piu)
Io ho confermato di essere il titolare dello stesso.
Loro mi hanno detto che su quell'indirizzo email era stata sporta denuncia per diffamazione.
Penso siano risaliti a me tramite indirizzo ip.
Per adesso dovrei essere solo indagato. Il problema è che non esistendo piu il blog incriminato non ho idea di cosa mi contesta.Grazie per l'interessamento e ti faccio gli auguri di buon anno.
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Certo dopo tre anni esercitare il diritto alla propria difesa diventa davvero arduo...
CK280, ti è stato fatto il verbale di identificazione e di elezione di domicilio e sei stato invitato a nominare un difensore oppure no?
E' stato instaurato un procedimento penale?Inoltre ti è stato letto almeno il passaggio incriminato (suppongo che sia riportato sulla denuncia)? Era soltanto un commento di numero? Rivolto a un nick oppure ad una persona reale?
Ma quando si arriva a questo punto, la PG agisce su impulso di un magistrato? Ovvero un magistrato ha aperto un fascicolo e ipotizza che la querela per diffamazione sia fondata? Infine, mi viene da osservare che in casi come questi l'indagato e la procura possano trovarsi geograficamente molto lontani. Se la cosa andrà avanti, non bisognerà considerare l'ubicazione del server?
Di nuovo ti auguro l'archiviazione. Intasare la macchina della giustizia con insensatezze come questa... E' a mio sommesso avviso il peggior uso del web immaginabile
PS dimenticavo: per diffamazione si procede a querela di parte, se il querelante rimette la querela, il querelato non deve far altro che accettare la remissione e la storia finisce così.
Non hai pensato di incaricare un avvocato di contattare il querelante (sempre che tu sia in grado di identificarlo) per concordare la remissione di una querela che, se non aveva molto senso all'epoca, oggi non ne ha più nessuno?