• User Newbie

    IRAP e consulenza tecnica

    Ho eseguito una consulenza tecnica in un procedimento penale. Orbene, secondo la circolare della Direzione Regionale delle Entrate per la Sardegna n. 24005/2002 del 04.07.2002 e secondo la circolare della Direzione Regionale delle Entrate per la Liguria n. 6458 del 22.03.2002 - che si riallacciano ad una corrispondenza tra Agenzia delle Entrate e Ministero della giustizia (36443 del 07.03.2001) - il lavoro svolto in sede penale dal CT è assimilabile a lavoro dipendente mentre in sede civile, come CTU, siccome lo stesso è pagato dalle parti, si tratta di lavoro autonomo.
    Nel caso quindi della mia attività svolta in sede penale - secondo queste circolari - non va applicata nè IVA e nè IRAP.
    Purtroppo nell'ultimo accreditamento fattomi mi è stata invece calcolata l'IRAP.
    Voglio chiedere se condividete quanto da me asserito oppure la pensate diversamente visto che nel frattempo potrebbe - ad esempio - essere cambiato qualcosa da quelle circolari.
    In caso di errore dell'Amministrazione, come posso fare per recuperare l'IRAP?
    Grazie a tutti per il vostro intervento.


  • Super User

    Come ti è stata calcolata, per caso all'8,5%?


  • User Newbie

    Si, mi viene 8,63 ma penso sia quella l'aliquota. Comunque ho trovato in rete la legge 24.12.2003 n. 350 che modifica l'art. 50 del TUIR. In pratica tutte le attività svolte per conto dello stato - che prima erano considerate lavoro dipendente - ora, come dice la circolare dell'Agenzia delle Entrate 24.06.2004 n. 24, si dividono in redditi da lavoro autonomo, se i soggetti svolgono un'arte o una professione ai sensi dell'art. 53 del TUIR, redditi d'impresa e redditi assimilabili al lavoro dipendente, in via residuale se non si rientra nel primo o secondo caso (ed è il mio caso).
    La domanda è questa: conviene scrivere alla Procura per far rettificare il mandato oppure portarmi a credito l'IRAP addebitatami per errore nell'unico dell'anno prossimo?


  • Super User

    Purtroppo gli enti pubblici usano la prassi di rivalersi ai fini IRAP sui percettori di tali somme, quando invece non dovrebbero farlo in quanto il debitore dell'imposta nei confronti dell'Erario è l'ente pubblico.
    Rispondendo alla tua domanda, secondo me dovresti farti restituire la quota IRAP erroneamente trattenuta facendo notare che non sei soggetto passivo d'imposta ai fini IRAP ed, in mancanza, rivolgerti all'Ade e chiedere spiegazioni.
    Escludo categoricamente la "gestione" del credito nel Mod. UNICO in quanto, ripeto, l'Erario non ti riconosce quale soggetto passivo d'imposta ai fini IRAP.
    Al riguardo vedasi Risoluz. Ade n. 123/E del 02/04/2008.
    Saluti.


  • User Newbie

    Hai proprio ragione. Ho sentito l'ufficio preposto e mi ha confermato che la voce IRAP indicata non vuol dire che me l'abbiano applicata me è un semplice riferimento. Alla fonte ci sono solo l'IRPEF e le addizionali. Com'è giusto che sia.
    Grazie 😉