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Qualcuno può incominciare ad avere "cattive idee",come, armarsi contro lo Stato.
Caro Andrez, purtroppo la politica continua ad essere un luogo dove quello che conta è "il personaggio", "l'uomo di spettacolo". Ma questo non lo puoi dire solo di Berlusconi...perchè Travaglio, Grillo, Pannella, le varie Ciccioline e le attricette " del Socialismo Reale", hanno fatto la stessa cosa in passato...
Bisognerebbe distinguere quel che si affronta "con serietà" da quel che si affronta con l'inganno, la finzione, il raggiro, la "rappresentazione teatrale". Spesso queste armi vengono usate in politica. E allora si fa del Malffare in politica, usando l'inganno per conquistare posizioni di potere.Qualcuna l'ha fatto considerndosi perfino una nuova "Matha Ari"..
Io non do del tutto torto a persone del mondo dello spettaolo che vogliono candidarsi, perchè un essere umano non è fatto solo dello "squallore della politica" o della giurisprudenza, ha vari aspetti, è una "personalità poliedrica"..così come un pò tutti lo siamo.
Però, se mi metto a fare un comizio in una piazza, dicendo : "Tutti gli italiani da oggi son figli della lupa, e da oggi tutti dovete sottostare a questa mia leggenda", faccio spettacolo applicato alla lotta politica o alla battaglia, e uno spettacolo "da duro", pretendendo che tutti devono sottostare a questa mia "fantastia visione".E allora più che al fascio si torna a politiche dell'inganno, comprensive di complotti. Chi non crede "come me", è fuori, e non può rivolgersi a nessun altro, perchè "quet'altro" non c'è è assente. Poi ci si ribella e ci si sente fuori della società civile. Qualcuno può incominciare ad avere "cattive idee",come, armarsi contro lo Stato. Forse lo Stato, farebbe meglio a chiedergli prima il motivo di un disagio, o a fornigli degli strumenti per comunicarlo (in che consiste?)... o per far fare a un tale individuo, quello che si ripropone , se nn è dannoso per lo Stato, prima di arrivare a atti irreparabili e contro lo Stato, che guardacaso , poi siamo noi, e noi stessi (e non solo i politici) soffriamo per quegli atti così gravi.
Quindi, direi, in politica vale la stessa cosa che in medicina :" prevenire è meglio che curare".
A meno che non vogliamo sostituire le "Veline" con "le Streghe", direi tutti/e hanno diritto di presentarsi, purchè non obblighino il prossimo a sottostare al " loro mondo" , delle Veline o delle Streghe per rispetto altrui.. Non si può fare "Un americano a Roma " in parlamento come se fossimo degli Alberto Sordi. Ma è la stessa storia di Giannini e del qualunquismo.
Quindi come vedi il lato emozionale è sfruttato da entrambe le parti.
Ma direi che neanche i vari "Travaglio-Manicomio "e "Grillo-Delirium", sono da meno, vale a dire emozionano le masse non si capisce bene a quali fini. Così come Pannella le emoziona (o le emozionava ) con la marihuana (= bassa strumentaliuzzazione). Quindi direi, che la cosa migliore non è tornare a fare i moralisti, oggi lo è "per oppotunità" la sinistra, ieri "per oppotunità" o opportunismo, lo era la destra. Ma la sinistra a me pare oggi avere "molte grane" in più della destra e molti conti in sospeso per scelte decisamente sbagliate.
Ti dirò io non sono nè di destra nè di sinistra, ma quando c'era Berlinguer ho votato per il PCI. Quindi non credo di esprimere critiche faziose.
Continuando a considerare la politica una palestra di" personaggi alla Mike Bongiorno" da lanciare, non faremo mai della politica una cosa seria.
Il fatto è che io non ho nulla in contrario che un attore o attrice o uomo di spettacolo si candidi alle elezioni, però le due cose andrebbero distinte : spettacolo da serietà.
Non si può "far l'attore" quando si parla di cose serie, altrimenti anche il linguaggio, risulta improprio o sboccacciato. Spesso si dice è "provocatorio", proprio perchè pieno di offese irriguardoso irrispettoso della dignità altrui.
Ma così i politici non danno il buon esempio. Come si comportano i politici, così si compotano gli italiani...e dire oggi : "...per me sei un puttaniere come Berlusconi"..è gergo comune...ma direi non è una cosa seria esprimersi in questo modo, per chi si riconosce in una "Carta de Diritti Internazionali dell'Uomo".
La prima cosa dovrebbe essere quella di considerarsi non persone prive di dignità, per volerla insegnare agli altri, ma dignitose.
Mi scuso, per un'insolenza, per coerenza, se continuerò a considerarmi un "antitaliano", continuerò a fare "politica dell' antitalianista", vale a dire di chi non ama troppo l'Italia, e non si considera un italiano...
Poi andiamo pure a "rivedere" quello che oggi vuol dire "amor patrio", amore per la patria, perchè a me sembra che il significato è decisamente cambiato...
Chissà forse anche grazie alle "attricette" di Craxi.
E soprattutto...buon 1° Maggio.