• Consiglio Direttivo

    La casa del ladro - Ascanio Celestini

    So di essere in grave ritardo, poiché il 25 Aprile - Festa della Liberazione del popolo italiano dal giogo dei nazisti e dei fascisti - è già passato da ben due giorni.

    Poco male: vorrà dire che la presente discussione assumerà un valore meno importante sul piano eminentemente "storico", ma magari ne acquisterà in significato intrinseco.

    Lascio qui, a beneficio di chi vorrà ascoltarla e magari discuterne, una canzoncina deliziosa composta da Ascanio Celestini, straordinario affabulatore e abile tessitore di storie.

    Si chiama La casa del ladro. Trovo bellissimo tanto il testo quanto il suono.

    La casa del ladro:

    Così entro di nascosto, come un ladro, nella casa del ladro.
    Mi guardo intorno nella casa del ladro: è tutto rubato.
    Pure l?aria che adesso respiro con il fiato corto
    è frutto di un furto.

    Quando un ladro trova un ladro dentro casa non è mica contento.
    E difatti quel ladro mi vede e mi dice: ?Stai attento?.
    Lui mi dice: ?Guardami bene, io non sono ladro soltanto;
    io sono il Padrone.?

    Non sappia l?occhio destro
    quel che guarda il sinistro.
    Taccia la bocca memore di quel che ha visto.
    Che io mi muovo adesso,
    prima che sia mattino,
    nessuno spia il mio passo sotto il cielo turchino.

    Ma io dico che suonare un sonaglio davanti a un serpente,
    io dico che pure il serpente, pure quello, si pente.
    E capisce che sputare veleno per tutta una vita
    non gli è servito a niente.

    Ma il Padrone è una cosa diversa, è uno strano serpente;
    il Padrone è una cosa diversa, è una bestia curiosa.
    Lui comincia succhiando il latte da quando è bambino,
    ma poi succhia ogni cosa.

    Non sappia l?occhio destro
    quel che guarda il sinistro.
    Taccia la bocca memore di quel che ha visto
    Che io mi muovo adesso,
    prima che sia mattino,
    nessuno spia il mio passo sotto il cielo turchino.

    E difatti alla fine il Padrone è una specie di ladro,
    solo che quando ruba il padrone non è mica reato.
    E anche quando lui viene arrestato il suo alibi regge,
    perchè lui è la Legge.

    Così entro di nascosto, come un ladro, nella casa del ladro.
    E quel ladro mi dice che lui non è un ladro soltanto.
    ?Ma neanch?io sono un ladro? - gli dico e così mi avvicino -
    ?Io sono un assassino?.

    E così sotto il cielo turchino c?è un Padrone di meno.

    Non sappia l?occhio destro
    quel che guarda il sinistro.
    Taccia la bocca memore di quel che ha visto.
    Che io mi muovo adesso,
    prima che sia mattino,
    nessuno spia il mio passo sotto il cielo turchino.

    :ciauz:


  • Moderatore

    "Poveri partigiani portati in processione,
    nei telegiornali, alla televisione,
    sopravvissuti un tempo alle fosse comuni,
    ma seppelliti in questo tempo dall?informazione.

    Sfilano il 25 aprile, con le medaglie appese alle bandiere
    accanto alle mogli dei sottosegretari appena uscite dal parrucchiere
    dicono sottovoce: ?viva la costituzione
    ma adesso è tardi mi chiude la posta... devo prendere la pensione??

    Poveri deportati che mostrano la matricola alle telecamere
    tra una pubblicità e l?altra il tetro tatuaggio
    ?questo sterminio vi è gentilmente offerto da una bibita gassata e da un famoso formaggio?

    Poveri nomi e cognomi dei caduti di tutte le guerre
    che stanno sempre sulla bocca degli onorevoli politici
    con tutti quei morti in bocca c'avranno sicuramente un alito pesante
    la loro lingua è un camposanto... dove resuscitano ogni tanto?

    Poveri morti di Nassirya che forse ci credevano davvero
    chi muore muore con onore... chi sopravvive vive nel dolore
    povero Nicola Calipari che gli hanno pure intitolato un?isola pedonale
    sarà contenta la moglie che ha sposato
    una zona a traffico limitato?

    Poveri parenti degli eroi, che almeno per un giorno
    sono stati eroi anche loro, nei funerali in mondovisione
    ma appena il giorno dopo, erano morti anche loro?
    erano morti? che ricordavano altri morti.

    Ma voi:

    Ricordate i morti ma ricordateli vivi
    Ricordate i morti ma ricordateli vivi
    Ricordate i morti ma ricordateli vivi
    Ricordate i morti ma ricordateli vivi
    Ricordate i morti ma ricordateli vivi"


  • Moderatore

    "Visto e considerato che non ne potevano più della loro malasorte incominciarono ad aggirarsi come s?aggirò quel famoso spettro per l?Europa? tutti evidentemente erano dei disgraziati? ma ciascuno lo era in maniera differente? perché la disgrazia colpisce i miseri, ma con incredibile fantasia nella sorte.
    Difatti c?era quello che aveva perso la casa e quello che più semplicemente aveva perso le chiavi di casa, c?era quello che aveva perso la memoria e mò non si ricordava neanche più che cos?è che si era perso, c?era quello che aveva perso la ragione? e insieme alla ragione aveva perso anche il torto. C?era quello che aveva perso tempo e mò non c?aveva più tanto tempo da perdere? e difatti fu lui che disse: "Attenzione!"

    "Tra cinque minuti comincia la rivoluzione!"

    "Tra cinque minuti comincia la rivoluzione!"

    "Tra cinque minuti comincia la rivoluzione!"

    "Tra cinque minuti comincia la rivoluzione!"

    "Tra cinque minuti comincia la rivoluzione!"

    E nel mentre che s?aggiravano come s?aggirò quel famoso spettro per l?Europa, si trovarono a passare sotto le finestre di quelli che una volta dicevano "Avanti Popolo!", e dicevano "Avanti Popolo" perché mandavano sempre davanti il popolo? e loro rimanevano indietro, magari d?un passo magari d?un metro perché loro ad andare davanti gli veniva da ridere. E furono questi ultimi che con gli occhi rossi e la morte nel cuore videro lo scompiglio nelle forze dell?ordine che mò non erano più né forti né ordinate? difatti erano scappati i generali, i marescialli, i colonnelli, i tenenti, sottotenenti, nullatenenti, perfino i Pompieri di Viggiù da qualche minuto non c?erano più?
    Con loro erano scappati via i famosi guerrieri, quelli che mostravano i denti e terrorizzavano il mondo. Per strada c?era soltanto qualche brigadiere in pensione che sventolava la dentiera? ma si sa che anche i soldati sdentati capiscono come va la situazione? e si dissero sottovoce?

    "Tra cinque minuti comincia la rivoluzione?"

    "Tra cinque minuti comincia la rivoluzione?"

    "Tra cinque minuti comincia la rivoluzione?"

    "Tra cinque minuti comincia la rivoluzione?"

    "Tra cinque minuti comincia la rivoluzione?"

    Il capo dei capi della polizia e di tutti gli eserciti riuniti stava guardando in televisione un famoso programma sui gamberi in salsa rosa quando ci fu una spiacevole interruzione? il giornalista autorizzato dalla redazione disse che purtroppo il programma del sabato sera, insieme al tirassegno sull?emigrante che passa la frontiera, il telegiornale di Paperino, il Grande Fratello con suo cugino e le olimpiadi di mazza fionda non sarebbero più andati in onda "Perché ? disse ? saltata è la programmazione?"
    "Perché tra cinque minuti comincia la rivoluzione!"
    disse
    "Tra cinque minuti comincia la rivoluzione!"

    Cosi il capo dei capi della polizia e di tutti quanti gli eserciti riuniti per la prima volta nella sua luminosa carriera si sentì di essere la persona sbagliata nel posto peggiore, lui che per tutta la vita era sempre stato cosi tanto sicuro di sé, che le parole gli stavano in bocca come famosi quadri dentro ad un museo, adesso invece si vergognava che in una città cosi piena di sole sporcasse i muri con la sua ombra.
    Cosi quella folla che s?aggirava come s?aggirò il famoso spettro per l?Europa smise d?aggirarsi, si fermò un istante incominciò a fare il conto all?incontrario come si fa la notte di capodanno aspettando l?anno nuovo? e disse?

    "meno 5

    4

    3

    2

    1"

    -con un po? di emozione-

    "Gentili signori comincia la rivoluzione!"

    "Gentili signori comincia la rivoluzione!"

    "Gentili signori comincia la rivoluzione!"

    "Gentili signori comincia la rivoluzione!"

    "Gentili signori comincia la rivoluzione!" "


  • Moderatore

    Ringrazio Leonov di avermi invitato a nozze.

    Questa è una delle migliori in assoluto.

    "Noi siamo una testa senza giudizio
    Siamo una scimmia senza cervello
    Siamo la fine senza l?inizio
    Siamo il becco, ma senza l?uccello
    Siamo una guerra senza armistizio
    Siamo la falce senza il martello
    Siamo la chiave senza la porta
    Siamo una bella natura morta

    Noi siamo gli asini*
    Noi siamo i matti del manicomio*

    Siamo buffoni siamo pagliacci
    Siamo vestiti di pezze e di stracci
    Siamo pagliacci siamo buffoni
    Col cazzo fuori dai pantaloni
    Facciamo ridere tutta la gente
    Ci abbiamo in bocca soltanto un dente
    Ma se facciamo troppo casino
    Ci attacchiamo subito alla corrente

    Noi ci mangiamo la terra e i sassi
    Nel giardino a angolo retto
    Inciampiamo sui nostri passi
    Quando fa buio torniamo a letto
    Per fare in fretta la nostra cena
    Per non avere troppi pensieri
    Ce la servono in endovena
    Le suore, i medici e gli infermieri

    Noi siamo gli asini*
    Noi siamo i matti del manicomio*

    Per chi ha bisogno di santi e di eroi
    Chi cerca un briciolo di poesia
    Venga pure a guardare noi
    Che sfiliamo lungo la via
    Ci guarderete con interesse
    Come uno squalo dentro a una vasca
    L?ultimo mulo che tira il calesse
    La stella cadente che adesso casca

    Ci alterniamo coi nani e le zoccole
    L?orso che tiene sul naso una palla
    Il leone che mangia le vongole
    La scimmietta sopra la spalla
    Noi siamo quelli pieni di caccole
    Che con il moccolo fanno la bolla
    Pure se siamo poveri cristi
    Facciamo coppia col bue nella stalla

    Perchè siamo gli asini*
    Noi siamo i matti del manicomio*

    Però ce l'abbiamo una folle idea
    Che forse forse vi sembrerà strana
    Cacare sui vostri mobili Ikea
    Sui vestitini di Dolce e Gabbana

    Sugli onorevoli sempre corrotti
    Che non finiscono mai in galera
    Sulla gobba di Andreotti
    Sui telequiz del sabato sera

    Sulle preghiere dei bigotti
    Sulla triste camicia nera
    Sulle combriccole dei salotti
    Sulla retorica della bandiera
    Noi siamo storpi, noi siamo brutti
    Siamo discarica, siamo il vizio
    Noi siamo l?odio contro voi tutti
    Siamo vecchi pure per l?ospizio

    Noi siamo gli asini*
    Noi siamo i matti del manicomio*

    Voi perdonate se troppo sgarbata
    Ci venne fuori questa canzone
    Ma per trovare la rima baciata
    Ci lavorò tutto il padiglione
    Il padiglione che verso quell?ora
    Si deve bere la camomilla
    Che ce la porta la vecchia suora
    Prima di chiuderci nella stalla

    Noi siamo gli asini*
    Noi siamo i matti del manicomio

    Noi siamo gli asini
    Noi siamo i mani del matticomio"*


  • Moderatore

    Qui manca la musica.... non tutto il resto.


  • Moderatore

    "Se io fossi morto io non potrei
    fermarmi al semaforo rosso
    se fosse verde non ripartirei
    direi "sono morto, mi dispiace, non posso"
    se io fossi morto io non potrei
    pagare il conto al ristorante
    se io fossi morto io non potrei
    vestirmi sudicio vestirmi elegante
    se io fossi morto io non potrei
    essere un gentile cliente
    se io fossi morto non sarei molto
    se io fossi morto non sarei niente

    Se io fossi morto io non potrei
    restare in bilico e poi cadere
    se io fossi morto io non starei
    seduto comodo sul mio sedere
    soffiarmi il naso in mezzo alla faccia
    a grattarmi i diti in fondo alle braccia
    se io fossi morto io non potrei
    seguire le masse
    pagare le tasse
    se io fossi morto io non sarei
    un elettore un contribuente
    se io fossi morto non sarei molto
    se io fossi morto non sarei niente

    Se fossi morto io non potrei
    piangere sul latte versato
    se fossi morto io non potrei
    sputare nel piatto in cui ho mangiato
    se fossi morto io non potrei
    guardare in bocca al caval donato
    se fossi morto io non potrei
    veder piovere sul bagnato
    se fossi morto io non potrei
    sapere che buon sangue non mente
    se io fossi morto non sarei molto
    se io fossi morto non sarei niente

    Se fossi morto io non potrei
    alimentare le mie illusioni
    se fossi morto io non vedrei
    i morti accatastati come mattoni
    e benedetti a reti unificate
    dai loro stessi assassini
    il cuore stitico spesso produce
    una diarrea di parole
    se io fossi morto per fargli torto
    io puzzerei in modo irriverente
    se io fossi morto non sarei molto
    se io fossi morto non sarei niente

    Se fossi morto io non potrei
    scegliere dove farmi seppellire
    preferirei lassù in montagna
    sotto l'ombra del famoso fiore
    e tutti quelli che passeranno
    e diranno oggi è morto un disertore
    che non si dica che sono crepato
    per dio, la patria o la ragion di stato
    io morirei più semplicemente
    come un pacifico nullafacente
    e poi da morto non sarei più molto
    e poi da morto non sarei più niente

    Pure noi giocavamo alla guerra
    pure noi con le frecce e con l'arco
    pure noi strillavamo "t'ammazzo!"
    Però noi morivamo per scherzo."