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Grazie,
ho anche scoperto che, prenotando il biglietto ferroviario sul sito Trenitalia, è possibile stampare on-line oltre al biglietto anche la fattura.
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Esatto proprio così;)
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E' buona norma, prima di archiviare i biglietti e gli atrli giustificativi del viaggi, scrivere a cosa esattamente si riferiscano. In caso di controlli dopo anni la memoria potrebbe fare brutti scherzi. Saluti
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Anche se apparentemente banale è invece un ottimo consiglio. Grazie
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buongiorno, chiedo una precisazione in merito.
al fine della detrazione, è sufficiente il singolo biglietto, che non è nominativo, comprabile alla biglietteria della stazione?
grazie
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Riporto in breve quanto scritto nell'inserto "L'Esperto Risponde" de Il Sole 24 Ore del 12.07.10, tra l'altro proprio nella sezione contribuenti minimi:
In linea di principio i documenti giustificativi delle spese devono essere idonei a dimostrare che l'onere è stato effettivamente sostenuto dall'acquirente. Pertanto, gli stessi devono riportare il nominativo dello stesso contribuente che ha sostenuto la spesa. Tuttavia, in alcuni specifici casi è difficile, soprattutto per alcuni oneri, soddisfare l'obbligo dì documentazione. La circostanza riguarda,
ad esempio, le spese ferroviarie o relative ai pedaggi autostradali
che non contengono, infatti quegli elementi richiesti dal fisco per consentire la deducibilità fiscale della spesa. Si tratta,nella maggior parte dei casi di costi emergenti da documentazione di tipo informale. Sul punto si è pronunciato espressamente il ministero delle
Finanze (circolare ministeriale 8 del 30 gennaio 1982) secondo cui «il requisito dell'intestazione non necessita per taluni documenti di viaggio (per esempio i biglietti ferroviari)... i quali documenti possono ritenersi idonei al fini di che trattasi anche in difetto del predetto requisito, in quanto in modo manifesto correlati... all'incarico
ricevuto».Quindi ritengo che sia sufficiente apporre il proprio nominativo sul biglietto ed essere in grado di documentare in qualche modo che la spesa di viaggio sia inerente all'attività esercitata.
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con un filo di ritardo rispondo!
grazie Trust
la stessa considerazione vale anche per il pedaggio autostradale?
come si fa a dimostrare che le spese per il treno o per l'autostrada sono relative ad uscite di lavoro? basterebbe, per esempio, la fattura alla società della città/regione verso cui ci si è diretti più volte?
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Sì, ritengo (come affermato anche nell'articolo) che il discorso valga anche per i pedaggi autostradali, in quanto la circolare parla genericamente di "documenti di viaggio".
In caso di controlli i modi per dimostrare l'inerenza dei costi di viaggio all'attività svolta possono essere i più vari purchè idonei allo scopo. Ad esempio il depliant di una fiera di settore che si svolgeva in quel periodo, oppure come hai detto tu van bene le fatture emesse ad un determinato cliente residente fuori zona, ecc...
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@trust said:
Sì, ritengo (come affermato anche nell'articolo) che il discorso valga anche per i pedaggi autostradali, in quanto la circolare parla genericamente di "documenti di viaggio".
In caso di controlli i modi per dimostrare l'inerenza dei costi di viaggio all'attività svolta possono essere i più vari purchè idonei allo scopo. Ad esempio il depliant di una fiera di settore che si svolgeva in quel periodo, oppure come hai detto tu van bene le fatture emesse ad un determinato cliente residente fuori zona, ecc...perfetto. grazie ancora
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Buongiorno,sono una praticante commercialista ed a inizio febbraio 2012 ho aperto la Partita Iva con il regime dei minimi.D fine gennaio 2012 sto frequentando un corso in preparazione all'esame di stato e lo studio presso il quale lavoro ha sostenuto le spese di iscrizione al corso stesso (nell'anno 2011).Ora,avendo aperto la PI, mi chiedo:posso dedurre le spese del biglietto del treno che sostengo per recarmi al corso?ed in caso di risposta affermativa,in che misura?Grazie,Gianna.