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Emanuele Urso - Jazz Guru
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[LEFT]Torno or ora da un'ottima visita culturale in un jazz club dalle parti di via Veneto.....[...... per via del nuovo incarico GT ho dovuto istruirmi; il conto del locale da pagare l'ho fatto inviare in sala moderatori... ]
Beh, cari signori, una serata musicalmente incredibile...
Ero in compagnia di un pugile italo-francese e di un ingegnere elettrotecnico dal Veneto.
Oltre ad una tatuatrice siciliana con due sue amiche vent'enni, romane, su cui ha 'lavorato' in passato [[... e anche qui... ... va bene tatuarsi, e per carità... diciamo che c'era ancora parecchia pelle libera, oltre al tatuaggio.....]].Insomma, un'allegra combriccola.
Ma non pensavamo di andare a sentir suonare un matto.
Credetemi. E solo ora su YouTube scopro che si tratta pure di uno 'noto'.
Considerate che il locale era minuscolo, saremo state 50 persone in tutto.Ora posto un primo video. La qualità non è il massimo, ma esprime abbastanza bene due particolari circostanze: l'atmosfera di raccoglimento di una musica 'a tu per tu', e il motivo per cui dico che Emanuele Urso è folle, un folle genio dello swing.
Non solo perchè lancia le bacchette della batteria in aria, mentre suona.
[/LEFT][LEFT]Qui, su Canale 5, si vede meglio. A metà video inizia a far roteare le bacchette....
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Ma soprattutto guardate questo video; ad un certo punto (3:30 della traccia) inizia ad emettere versi e ad incitarsi in un modo ... strepitoso...
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[LEFT]Insomma, uno che se la cava con la batteria.
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[LEFT]Se non fosse che in realtà lui è clarinettista, con tanto di diploma al Conservatorio.
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[LEFT]E d'altra parte come puoi fare lo swing senza clarinetto?
E il jazz non può andare in televisione, va suonato nei bar bui, in piedi, e anche un filino sbronzi (e posso testimoniarlo)....
Qui con Frank Vignola:
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Oh, ecco un video che riprende esattamente il Gregory Jazz Club durante una precedente esibizione di Emanuele Urso.
Poi non dite che non mi 'sacrifico' per informarmi bene, testare e condividere...
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Ti invidio non poco.... Adoro il jazz: sono cresciuta con i Robinson credendo di essere afroamericana...
Ma questa estate credo che mi farò tante serate di Siena jazz, anche perché hanno sempre una fantastica cornice: l'Enoteca italiana!Quindi.... siete tutti invitati!
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@WWW said:
Beh, cari signori, una serata musicalmente incredibile...
Ero in compagnia di un pugile italo-francese e di un ingegnere elettrotecnico dal Veneto.
Oltre ad una tatuatrice siciliana con due sue amiche vent'enni, romane, su cui ha 'lavorato' in passato...Insomma, un'allegra combriccola.
Ma non pensavamo di andare a sentir suonare un matto.
Sembra l'inizio di un racconto strampalato, lo sai? Dico davvero: il pugile, la tatuatrice, le ragazze disinibite, l'ingegnere elettrotecnico (?), il matto che suona...
Tutto coerente ed organico nella sua manifesta eterogeneità.
Però concordo: la musica è meravigliosa e il tipo, seppur virtuoso, ha uno straordinario senso della misura.
Mi piace questo tipo di jazz: elegante, cordiale, avvolgente, quasi "educato"; si può apprezzarne la complessità o lasciarsi cullare dal flusso, che non disturba e consente conversazione e pensieri.
Notevole davvero.
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E' il jazz della Swing Era (1935-1945).
Vista da certe prospettive la vita è effettivamente un racconto strampalato.
E non ho aggiunto che - a parte noi - l'età media degli avventori del locale era di circa 60 anni, o giù di lì.
Comunque non ho mai parlato di 'disinibite'. Ma di 'un'ampia copertura epidermica in tatuaggi'.
Ogni collegamento tra le due cose è frutto della tua libera interpretazione o fantasia.
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@WWW said:
Comunque non ho mai parlato di 'disinibite'. Ma di 'un'ampia copertura epidermica in tatuaggi'.
Ogni collegamento tra le due cose è frutto della tua libera interpretazione o fantasia.
[ ]
È tutta colpa del thread mensile al Cafè... Con questa storia dell'ormone libero mi state leggermente destabilizzando.
Ad ogni modo ribadisco: musica gradevolissima e interessante, meritevole di maggiori approfondimenti, studi ed ascolto.