• User Newbie

    calcolo del valore quota

    Buongiorno a tutti, grazie per la vostra attenzione.
    Volevo qualche consiglio per una società composta da due soci dove c'è il recesso di un socio. Volevo informazioni su come calcolare il valore della quota.
    Leggendo lo statuto c'è scritto :la quota sarà stabilita sulla base di una situazione patrimoniale redatta con riferimento al valore commerciale nel momento di recesso o esclusione di un socio.
    Si deve quindi provvedere a redigere un bilancio straordinario o ordinario ?
    Quali dati vengono utilizzati per redigere i bilanci straordinari ?
    Grazie per la sua attenzione


  • User Attivo

    Innanzitutto bisognerebbe sapere se si tratta di una S.r.l. o di una società di persone. Il recesso di uno dei due soci facendo venir meno la pluralità dei soci comporterebbe la trasformazione della stessa o la sua messa in liquidazione. Fa eccezione la S.r.l. dove da qualche anno à prevista la possibilità anche di costituire una S.r.l. unipersonale. Altro tema è la valutazione della quota del socio. Rimanendo al caso della S.r.l. si applica la disciplina dettata dall'art 2473 del c.c. il quale prevede che il socio di una s.r.l. che recede ha si diritto al rimborso del valore della propria partecipazione, ma questo deve essere determinato in proporzione al valore di mercato del patrimonio sociale al momento della dichiarazione di recesso. In caso di disaccordo la "determinazione è compiuta tramite relazione giurata di un esperto nominato dal tribunale, che provvede anche sulle spese, su istanza della parte più diligente». Diversi sono i criteri che si possono adottare nella valutazione, ma comunque anche visto l'esplicito richiamo dello statuto andrà redatta da parte dell'organo amministrativo una situazione patrimoniale straordinaria dalla quale emerga il valore della partecipazione al momento in cui il socio recede dalla società. Saluti


  • User Newbie

    grazie per l'attenzione ,
    è una s.n.c e mi scuso per non averlo indicato


  • User

    Ciao,
    mi intrometto perchè interessa anche a me lo stesso quesito e, anche nel mio caso, si tratta di società di persone.

    In particolare vorrei sapere se il socio uscente può avanzare pretese DOPO aver comunicato il recesso a mezzo telegramma e dopo che la società ha ricostituito la pluralità dei soci.

    Attendo un vostro parere.


  • User Attivo

    per Enzo,
    dal tenore letterale dello statuto appare evidente che occorre effettuare una situazione patrimoniale "straordinaria" per valutare il valore della quota del socio nel caso di recesso. Metto tra virgolette lo straordinario perchè in realtà si tratta di una situazione patrimoniale redatta alla data di comunicazione del recesso da parte del socio che differisce dal bilancio ordinario solo perchè quest'ultimo è redatto a fini fiscali normalmente in data 31/12. Comunque occorrerebbe anche vedere cosa dice lo statuto circa la possibilità stessa di recesso del socio, ossia quando sia ammissibile e quale tra le varie cause si sia verificata.
    per liznera,
    per prima cosa anche lei legga l'atto costitutivo della società e poi si vedrà.
    Saluti


  • User

    Per StudioCommercialista,

    grazie per la risposta. Purtroppo lo statuto/atto costitutivo non reca norme precise al riguardo dicendo solo che "il socio che volesse abbandonare la società deve darne comunicazione scritta e cedere alla società le proprie quote societarie anche stabilendo un prezzo di vendita. La società offrirà per le quote in vendita un prezzo d’acquisto che dovrà comunque essere in linea con i parametri di riferimento del medesimo ambito di mercato applicabili."

    Il socio però, di punto in bianco, ha comunicato a tutti (Legale rappresentate e clienti) il suo recesso e, a distanza di mesi, ora ancora si qualifica come socio!!!
    Non capisco: ma se ha comunicato il recesso, non è fuori???

    Eventualmente può chiedere una liquidazione tramite le vie legali?
    Giusto?


  • User Attivo

    Salve liznera,
    non è vero che lo statuto dice poco, anzi permette in pratica il recesso del socio, che in una società di persone non è per niente scontato. Il fatto che si sia voluto avvalere di questa possibilità non significa che non abbia diritto al valore della quota. Quella deve esser valutata al momento della domanda di recesso ma deve essere pagata entro qualche mese dallo stesso. Bisogna quindi redigere una situazione patrimoniale straordinaria dalla quale emerga il valore della quota. Come già detto la situazione straordinaria differisce dal bilancio oridnario redatto ad una data specifica (31/12). In realtà c'è un altra grande differenza che nella risposta precedente ho omesso perchè per la mia esperienza difficilmente riguarda le società di persone. Ossia vanno rivalutati, solo ai fini della valutazione del valore della quota, evenutali beni (es. tipico un immobile) di proprietà della società che contabilmente hanno un valore nullo o comunque inferiore a quello reale e l'eventuale avviamento. E' poi preciso itneresse del socio che recede dalla società che siano effettuati gli ademipenti pubblicitari stante le responsabilità solidale dei soci. Saluti