- Home
- Categorie
- Impresa, Fisco e Leggi
- Consulenza Fiscale, Imprese, Startup e P.Iva
- Ditta individuale: come relazionarsi con dei collaboratori?
-
Ditta individuale: come relazionarsi con dei collaboratori?
Salve a tutti, questo è il mio primo post, spero di non commettere pasticci ^_^
Iniziamo subito con una piccola richiesta che non mi sta facendo dormire la notte.
Con altri 2 amici miei coetanei (abbiamo 24 anni) abbiamo avuto intenzione di avviare un'attività di sviluppo software per aziende. Siamo due "economisti" e un ingegnere elettronico. Come si può ben capire, nessuno di noi è effettivamente sviluppatore (il socio ingegnere si sta attrezzando in proposito) e stiamo mettendo su un gruppetto di "collaboratori" nostri conoscenti per lo sviluppo dei software.
L'idea originale era di instaurare un legame di tipo CoCoPro, ma con i miei 2 soci abbiamo deciso di avviare una ditta individuale (per adesso), intestata a uno di noi 3. Il punto è che la ditta individuale non può avere dipendenti o collaboratori. Come relazionarci giuridicamente con gli sviluppatori? Considerate che nessuno di loro ha partita IVA, essendo studenti.
Le idee erano:
- comprare il software in nero. Soluzione che vorremmo evitare;
- pagarli in contanti e farci fare la ricevuta: è fattibile?
- considerare il loro apporto come "consulenza": è fattibile?
- associazione in partecipazione: esclusa perché non vogliamo farli entrare nel rischio;
- tutte le altre idee sono state scartate nel momento della scelta della ditta individuale come forma giuridica.
Spero di essere stato chiaro. Qualche idea in proposito?
-
Non mi è chiaro perchè la ditta individuale <<non possa>> avere dipendenti, a meno che non intendiate aderire ad un regime fiscale agevolato per soggetti minori (per cui, in effetti, è richiesto l'assenza di dipendenti).
In quest'ultima ipotesi, però, non potreste avere nemmeno collaboratori a progetto, che sarebbe altrimenti una buona soluzione.A questo punto, le uniche alternative che mi vengono in mente sono che i collaboratori si aprano, ognuno per proprio conto, una partita IVA ed emettano regolare fattura per le loro prestazioni (cosa che è forse esagerata) oppure che siano inquadrabili come prestazioni occasionali, posto che vi siano effettivamente le famose condizioni per cui si parla di occasionalità (cinquemila euro di compensi massimi e non più di trenta giorni lavorativi annui per committente).
-
Ti ringrazio dell'interesse e delle proposte