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attività regolare ma periodo di "prova"
Ciao a tutti, sono nuova e mi sono appena "presentata" nel forum.
ho un dilemma: io ed altri due amici stiamo avviando un'attività di servizi alla persona (doposcuola e corsi di vario tipo).
la sede dovrebbe essere operativa tra gennaio e febbraio prossimi.
ancora non abbiamo clienti e non stiamo facendo pubblicità.io vorrei evitare di fare subito una società, visto l'esito incerto dell'attività. vorremmo fare una "prova" per un anno, se l'attività ingrana dopo un anno si può parlare di costituirci come società (che tipo di società poi??).
nel frattempo, però, come essere "legali"? voi che fareste al posto mio?
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buonasera elam81
Se la vostra attività è riconducibile ad una di carattere professionale (vedi i codici Ateco 74.90.93, 74.90.99, 85.32.09 o altri) potete aprire la sola partita Iva, scegliendo il regime fiscale che è più adatto al vostro volume di affari.
Dovrete inoltre iscrivervi alla gestione separata Inps e pagare il contributo del 26,72% sul reddito netto di ciascuno.
La società eventuale consigliata è sicuramente una SRL.
Abbiate l’accortezza di regolare bene i vostri rapporti all’interno dell’attività, prevedendo che la maggioranza delle quote non sia riservata ad un solo socio e che non ci siano amministratori senza scadenza di mandato.
Saluti
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grazie della precisa risposta Dott. Vannini,
vediamo se ho capito bene: aprire 3 partite iva e versarsi ognuno i suoi contributi (sicuramente in regime semplificato)?
io svolgerei attività di amministrazione/segreteria, gli altri due farebbero gli "insegnanti". se loro due agissero mediante erogazione di prestazioni occasionali, fino al limite previsto? e io, aprendomi la p.iva mi farei retribuire per il mio servizio fatturando loro la mia "parcella"? cosa ne pensa? (ovviamente questa soluzione sarebbe temporanea, fino a costituzione della società), è fattibile?
Grazie mille,
cordiali saluti.
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Buonasera elam81
Non è corretto che un professionista con partita Iva fatturi ad un lavoratore occasionale.
In quanto occasionale un lavoratore non può, in teoria, avvalersi di prestazioni professionali.
Forse è meglio modificare l’avvicendamento delle ricevute, nel senso che il lavoratore occasionale presta la sua opera a favore del professionista.
Ovviamente per brevi periodi e assumendosi un certo “rischio” tutto può essere possibile.
Spero di essere stato chiaro.
Saluti
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si, chiarissimo e disponibilissimo,
grazie.
buonasera.
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Salve,
in merito sempre al problema su esposto avrei deciso, anche grazie al Suo aiuto, di aderire al sistema di gestione separata (Ateco 74.90.99) e, per i primi 3 anni, avvalermi dell'agevolazione prevista dall'art.13 L.388/2000 che permette di ridurre l'imposta sostitutiva al 10%.Adesso il mio dubbio riguarda l'immobile da usare per l'attività.
si tratterebbe di stipulare un contratto di comodato d'uso gratuito fra me e un mio parente (acquisito).
le fatture relative alle utenze continueranno a venire emesse a nome del proprietario dell'immobile? come fare per fare in modo che esse vengano "girate" a me, evitando di fare una voltura? il proprietario, potrebbe emettermi una ricevuta (mensile o annuale) in cui mi addebita questi costi?Grazie ancora a chi mi potrà rispondere.
Cordiali saluti.
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Buonasera Elam81
La scelta del regime delle nuove iniziative comporta la compilazione degli studi di settore a partire dal secondo anno.
Nel contratto di comodato puoi inserire la clausola che tutte le spese per le utenze, anche se intestate al proprietario dell’immobile, restano a tuo carico indicandone gli estremi. Il proprietario non deve emettere ricevute ma devi conservare le copie delle bollette da te pagate.
In questo caso non puoi recuperare l’Iva relativa sugli addebiti. Non si tratta di una soluzione ottimale ma è l’unica percorribile senza la voltura dell’intestatario.
Saluti