• User Newbie

    Grazie sei stata gentilissima e chiara!
    In ultimo quindi ti chiedo, sia che apra partita iva come commerciante, che come consulente potrò cmq aprire l'attività minima dei 30.000 euro annui di fatturato massimo, giusto?


  • Super User

    Si, certamente


  • User Attivo

    Come ti ha già anticipato il mio collega, puoi aprire in qualunque caso la partita iva per contribuenti minimi.


  • User Newbie

    Grazie.


  • User

    scusate se mi intrometto. Ma a livello di dichiarazione dei redditi, nel caso Zoda si paga di più o di meno?

    Io ho il forfettino, però mi hanno detto che pago solo la rivalsa del 4% sul fatturato è ancora così vero?

    Inoltre scusate l'ignoranza ma in pratica cosa vuol dire

    paghi l'iva e in fase di elaborazione della dichiarazione dei redditi paghi un imposta sostitutiva del 20% sulla differenza tra ricavi e costi

    grazie 😉


  • User Attivo

    Salve gismo, non capisco a cosa ti riferisci quando dici "nel caso di Zoda si paga meno".

    Se applichi il forfettino paghi un'imposta sostitutiva del 10%, poi l'IVA ed infine l'inps (4% rivalsa in fattura e poi in fase di dichiarazione definisci la differenza dei contributi inps la cui aliquota varia in funzione di quella definita dal tuo consulente).

    Con il regime dei minimi, si paga un'imposta sostitutiva del 20%. Non si paga l'iva ed infine si pagano i contributi inps. Ci sono però dei requisiti che devono essere rispettati per aderire al regime dei minimi.


  • User

    quindi nel forfettino ho la ritenuta d'acconto del 10% o del 20%?

    col regime dei minimi si pagano i contributi, quindi più di 2000? per caso? se no come vengono calcolati?


  • User Attivo

    La ritenuta nel forfettino è 10% e vale per 3 anni.
    I contributi inps sono gli stessi in entrambi i casi.


  • User

    e se una un persona sbaglia e fa la ritenuta al 10%?? :arrabbiato:


  • User Newbie

    Ciao,

    interessante post, provo a riepilogare quanto ho capito in modo da vedere se fa scopa con il mio caso:

    Premesso che leggendo in giro, ho appreso che non è possibile pubblicizzarsi e poi fare ritenuta d'acconto perchè decadono i presupposti di prestazione occasionale.

    • sono lavoratore dipendente in una industria a tempo pieno 8ore/gg per cui pago tutte le tasse da lavoro dipendente.

    • vorrei affiancare all'attività di cui sopra che mi mantiene, l'attività di fotografo e di vendita online di prodotti come cornici, album, gadgett cd, dvd, magliette, e ciarpame vario, che in linea di principio potrebbe essere venduto in tutto il mondo.

    • sicuramente il fatturato annuo sarebbe inferiore ai 30.000 euro, verosimilmente anche sotto i 15.000 euro.

    Quello che ho capito leggendo in giro e qua è:

    a)
    per me sarebbe ok il REGIME DEI MINIMI per il quale "non dovrei far nulla" se non pagare il 20% di tasse sugli eventuali utili ( cioè su valore fattura - valore che ho pagato io la merce, nel caso in cui si tratti di merce)
    (ma come dovrei "inquadrarmi"? visto che come libero pro non potrei vendere materiali?)

    b)
    per via del fatto che sono lavoratore dipendete e che per via di esso mi mantengo e grazie ad esso avrò una pensione, non devo pagare nulla all'inps.

    c) attività da dipendente ed in proprio restano separate e cioè: come dipendente pago le mie tasse, come autonomo pago il 20% sugli utili.

    Ora, se tutto quanto sopra è corretto, vi chiedo:
    **
    fatto x il lordo annuo da lavoro dipendente e fatto y il fatturato del lavoro di fotografo, qual è la cifra y per cui ha senso aprire la PIVA?

    Se è corretto che in ogni caso pago solo il 20% sugli utili e null'altro, ha sempre senso aprire la partita IVA.

    Nel caso limite in cui y fosse zero (non è una domanda per prepararmi all'evasione, tranquilli è solo per capire) avrei solo i costi di apertura partita iva che mi sembra ammontino diciamo a meno di 200 Euro

    corretto?

    ciao e grazie