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    Giustizia/politica; forse ad una svolta il controllo dei Giudici dai politici

    Da tempo, da molti anni davvero, procede il braccio di ferro tra la Giustizia e la malavita organizzata, la quale usa per sostenerlo i suoi infiltrati (veri e propri alti esponenti delle mafie) nei centri vitali dei partiti, del Governo e della stessa Magistratura.

    Da tempo vediamo Organismi dello Stato intossicati da anni di infiltrazioni, puntualmente annullare sentenze o modificare leggi al fine di garantire impunità soggettive o di massa a chi delinque.

    Sembrava che quella Riforma della Giustizia, da tanto cercata e voluta da Berlusconi e capace di asservire la Magistratura ai politici, fosse osteggiata dai partiti e dal popolo della sinistra e per questo difficilmente realizzabile.

    Ma ecco che in nostro Circo Barnum della politica ci presenta un inedito numero sfilandolo dal suo cilindro magico.

    In poche settimane avvengono fatti deprecabili e disdicevoli, e tali da poter persino far cambiare sentimento pure al popolo della sinistra.
    Guerre spietate tra Procure si alternano ad arresti eccellenti di personaggi DS, salvo poi in pochi giorni trovare accordi riparatori i primi e scoprire che erano procedimenti infondati i secondi dopo però che Sindaci e Giunte si erano dimesse, suscitando oltre al clamore pure scompiglio e crisi istituzionali locali.

    Ed ecco quindi sopraggiungere nuove posizioni dei rappresentanti della sinistra, stavolta di critica all'operato della Giustizia: > Il ministro della Giustizia del governo ombra dei DS** Lanfranco Tenaglia**:
    "Non sussistevano le ragioni per le quali è stato arrestato il sindaco di Pescara, credo ci voglia molta prudenza perché è caduta una amministrazione per ragioni, a quanto pare, insussistenti. Serve prudenza e una valutazione seria dei dati che va fatta nei confronti di tutta la magistratura".

    A fronte di questo, il Pdl coglie l'occasione per attaccare il Pd, accusandolo di accorgersi degli sbagli della magistratura solo se toccano "gli amici". "Veltroni difende il suo partito, forse un amico, ma dovrebbe farlo anche quando ci sono gli avversari" sostiene il ministro dei trasporti Altero Matteoli. Ben più duro Fabrizio Cicchitto che torna con la memoria a Tangentopoli: "Con quattordici anni di ritardo, Veltroni forse si è reso conto che esiste un problema tra politica e giustizia". Stupisce quindi che da sinistra si critichi non il caso in sè, non il possibile errore ma "tutta la magistratura", pronti dunque ad appoggiare qualcosa che la neutralizzi.
    E sembra trasparire la mano di D'Alema in questa operazione di traghettamento dei DS e del popolo giustizialista di sinistra verso l'altra parte della riva, quella opposta alla Giustizia e tenuta dai malavitosi, evidentemente oramai convinti che solo questi possano essere gli scenari futuri possibili a cui adeguarsi.

    Ciligiegina sulla torta infine è la gazzarra inscenata nei confronti del figlio di Di Pietro, poliziotto; *qualcuno avrebbe sentito dire che forse poteva anche *essere a conoscenza di intercettazioni.

    Distrutta l'immagine di Di Pietro all'opinione pubblica, nulla più resterà a contrastare la piena politicizzazione della Magistratura, nè la conseguente totale infiltrazione dei partiti politici (e degli apparati dello stato) da parte dei malavitosi.

    :bho: