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quando si chiude un rapporto......
vorrei sapere come si chiude un rapporto con un avvocato. in pratica il mio avvocato ha solo mandato 2 raccomandate ad una impresa, di cui una firmata da me.quando io e l impresa abbiamo trovato l accordo io ho chiamato il mio avvocato ed ho chiesto se gli dovevo qualcosa per il lavoro svolto dato che ero arrivato ad un accordo con l impresa stessa e lui mi ha risposto ,non preoccuparti fabio non mi devi niente.a distanza di 2 mesi circa io ho riaperto il caso con un altro avvocato ,che mi sta seguendo la causa. ora non so che fare.... devo chiamare e riferire tutto al mio primo avvocato o devo chiedergli le copie delle raccomandate per chiudere defitivamente il rapporto?devo dire che il mio primo avvocato e una persona gentilissima pero ho paura che mi possa chiedere dei soldi se viene a sapere che ora mi sta seguendo un altro suo collega.
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Ciao Elviajador2,
in effetti posso immaginare che se il vecchio avvocato viene a scoprire una cosa del genere possa ragionevolmente risentirsi.
Spesso, infatti, gli avvocati (soprattutto quelli degni di questo titolo) tendono ad instaurare un rapporto di fiducia con i propri assistiti (cd intuitus personae) anche (e non solo) per garantirsi del lavoro eventuale futuro sia con l'assistito, sia con gli amici dello stesso perché, ad ogni buon conto, spererà che l'assistito parli bene di lui.
Quindi è possibile che l'avvocato che ha scritto le due raccomandate (e ti assicuro che scrivere due raccomandate, ancorché semplici, richiede sempre uno studio della questione e, dunque, del tempo) non ti abbia chiesto nulla proprio in considerazione di una sua speranza circa una tua futura visita per la risoluzione dello stesso o di altro problema.
Il fatto che, nel caso specifico, si tratti della stessa questione, rinforza sicuramente l'eventualità di un risentimento del professionista.
Con questo non voglio certo dire che lui abbia diritto a chiederti alcunché, anche perchè ti ha detto che non gli dovevi nulla; però se ci rimane male e ti chiede dei soldi non mi stupirei affatto.
A questo punto, dunque, credo che tu abbia due vie: 1) non dirgli nulla ed organizzarti per portare avanti la causa senza quelle due raccomandate; 2) se ne hai proprio bisogno, vai a trovarlo, gli spieghi il cambio di programma e ti offri tu per primo di dargli qualche cosa per il disturbo (e la delusione): se è un signore ti dirà che, come detto, non gli devi nulla, e ovviamente nella sua mente ti starà mandando al paese dei campanelli.
Spero di esserti stato un pò di aiuto; in effetti queste situazioni pratiche è un pò difficile gestirle senza conoscere personalmente le persone coinvolte...in definitiva sei tu che devi decidere la strada migliore da praticare.
ciao ciao