• User

    Ed il punto 1) è chiaro. :yuppi: Grazie nonalias!!
    Attendo delucidazioni per il 2 e 3... così mi preparo a DEDURRE le spese il prossimo anno!!!


  • User

    Aggiungo un altro dubbio oltre ai precedenti 2) e 3)...

    Ho letto per caso da
    microsoft.com/italy/pmi/fisco/speciali/contrattodicomodato/ipsoa/articolo2.mspx
    (sez. "Comodato di beni mobili") che... il contratto va registrato, pagando una tassa di 168 ??! Per favore ditemi che ho capito male!!!


  • User

    @lpes said:

    Aggiungo un altro dubbio oltre ai precedenti 2) e 3)...

    Ho letto per caso da
    microsoft.com/italy/pmi/fisco/speciali/contrattodicomodato/ipsoa/articolo2.mspx
    (sez. "Comodato di beni mobili") che... il contratto va registrato, pagando una tassa di 168 ??! Per favore ditemi che ho capito male!!!

    Continuo a ricevere le risposte più diverse e originali a proposito del comodato. Abbiamo integrato il contratto con la dichiarazione delle spese a mio carico. Però non so cosa fare. La risposta registralo per sicurezza non mi piace perchè sono 168 ?!!!


  • User

    @nonalias said:

    Una domanda: basta che le utenze siano inteste al titolare di P.IVA, oppure deve risultare sulle bollette anche il numero di P.IVA dell'intestatario (come per le fatture al ristorante, per esempio)?
    grazie

    @Siantona said:

    Buongiorno..
    le ricariche telefoniche o schede prepagate sono deducibili al 50% (nel caso del regime dei minimi) purchè inerenti all'attività e tracciabili.. (circolare ministeriale 47/E del 18.6.2008)
    Ciao...

    Salve,
    mi hanno riferito che:

    1. è sufficiente che le utenze siano inteste al titolare di P.IVA, e non è necessario che sulle bollette risulti anche il numero di P.IVA dell'intestatario;
    2. le ricariche telefoniche sono deducibil al 50% (per i contratti, la percentuale è l'80%), ma devono essere intestate al titolare di P.IVA e le ricariche vanno documentate.

    Siantona conferma.....?


  • User Attivo

    Ho cliccato sul tuo link

    Comodato di beni mobili
    Per quanto concerne il comodato di beni mobili, in forma scritta, è opportuno richiamare l'art. 3, parte seconda, della Tariffa, che prevede, per l'atto redatto nella forma di scrittura privata non autenticata, la registrazione solo in caso d'uso, con l'applicazione del tributo fisso di registro di euro 168,00. Qualora, invece, lo stesso contratto venga redatto in forma di atto pubblico o scrittura privata autenticata è soggetto all'obbligo di registrazione in termine fisso con l'applicazione dell'imposta nella misura fissa di euro 168,00, secondo il disposto dell'art. 11 della Tariffa, parte prima, del D.P.R. n. 131/1986, che prevede l'obbligo della registrazione per gli atti pubblici e le scritture private autenticate non aventi per oggetto prestazioni a contenuto patrimoniale. In tal caso il contratto di comodato sarà soggetto all'obbligo di registrazione in termine fisso (venti giorni dalla data dell'atto).


  • User

    scusate ma io non ho capito... l'ultimo intervento di santiona (dettagliato, ma forse troppo tecnico per noi inesperti)...

    • se uno usa la macchina dei genitori o altri per esempio, cosa dovrebbe fare per attestare che la lasciano in comodato d'uso?

    • basta una scrittura privata in cui loro attestano che autorizzano l'uso per motivi di lavoro?

    • a me l'anno scorso l'ADE non mi ha detto della registrazione della scrittura privata e nemmeno altri commercialisti


  • User Newbie

    Ciao ragazzi, ho un altro dubbio da chiedere.
    è vero che se registro il nome del sito su un sito straniero (cifra di $9,69) non posso entrare nel regime dei minimi?
    e se cosi fosse, posso evitare di presentare la fattura al commercialista (sarebbe l'unica con un fornitore straniero).
    grazie


  • User Attivo

    Salve Doriana,
    la risposta dettagliata era relativa ad una perplessità di Ipes, che aveva trovato un link (ho fatto copia incolla) dal quale risultava che il contratto di comodato d'uso gratuito per beni mobili era soggetto a registrazione obbligatoria. A mio parere non è così. Il contratto di comodato d'uso relativo a beni mobili (esempio autoveicolo) è soggetto eventualmente a registrazione in caso di controversie.
    La risposta alle tue domande quindi è affermativa. Devi redigere un contratto di comodato d'uso gratuito tra te e l'intestatario dell'autoveicolo senza obbligo di registrazione.


  • User Attivo

    Salve Doriana,
    la risposta dettagliata era relativa ad una perplessità di Ipes, che aveva trovato un link (ho fatto copia incolla) dal quale risultava che il contratto di comodato d'uso gratuito per beni mobili era soggetto a registrazione obbligatoria. A mio parere non è così. Il contratto di comodato d'uso relativo a beni mobili (esempio autoveicolo) è soggetto eventualmente a registrazione in caso di controversie.
    La risposta alle tue domande quindi è affermativa. Devi redigere un contratto di comodato d'uso gratuito tra te e l'intestatario dell'autoveicolo senza obbligo di registrazione.


  • User

    Perfetto. Adesso è chiaro. Avevo frainteso quella normativa: "in caso d'uso" credevo si riferisse all'autoveicolo (ma in effetti è logico, sarebbe scontato!!), non al contratto (quindi in caso di controversie, come ha detto Siantona). Meglio così :vai:. Grazie :ciauz:


  • User Attivo

    @nonalias said:

    Salve,
    mi hanno riferito che:

    1. è sufficiente che le utenze siano inteste al titolare di P.IVA, e non è necessario che sulle bollette risulti anche il numero di P.IVA dell'intestatario;
    2. le ricariche telefoniche sono deducibil al 50% (per i contratti, la percentuale è l'80%), ma devono essere intestate al titolare di P.IVA e le ricariche vanno documentate.

    Siantona conferma.....?

    Scusami nonalias,
    se ti rispondo in ritardo. A me non risulta che nel regime dei minimi ci sia una differenza di deducibilità tra l'essere intestatario di un contratto di telefonicoo o meno. A mio parere le spese telefoniche, come ad esempio le spese dell'auto, vengono considerate spese ad uso promiscuo o a deducibilità limitate e partecipano alla determinazione del reddito in misura pari al 50% dell'importo espresso in fattura e quindi comprensivo dell'iva indetraibile.