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Dubbi su p.iva lavoratore spettacolo
Ciao a tutti, sono nuovo del forum e nuovo anche nel mondo del fisco ecc.
Cerco di spiegarvi brevemente la mia situazione e i miei dubbi sperando in
un vostro aiuto.
Vorrei cominciare un attività lavorativa come tecnico nell'ambito dello spettacolo (come Fonico e Tecnico Audio) e affiancare anche la possibilità di lavorare come Tecnico Informatico.
La maggior parte della gente che conosco in questo ambito, lavora o con p.iva o come socio di cooperative per lavoratori dello spettacolo. La prima domanda sorge qui, ovvero, quali sono le differenze e quindi i relativi vantaggi/svantaggi delle due possibilità da me elencate?
Come p.iva farei riferimento a quella agevolata o contribuenti minimi, mi risulta difficile trovare un codice adatto che mi permetta di svolgere le attività precedentemente elencate, pensavo a qualcosa di vago come
"servizi alle aziende" ma anche qui non so bene...
Poi in questo caso sarebbe meglio essere libero professionista, ditta individuale o artigiano? Ho un pò di confusione...
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A mio parere saresti più "flessibile" aprendo partita iva come libero professionista (mi pare si possa così inquadrare la tua attività).
Per il codice attività bisognerà trovare qualcosa che si avvicini, sempre nell'ambito dei servizi.
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Ciao, grazie per il consiglio, per quanto riguarda la flessibilità sono d'accordo, però vorrei capire bene, prima di imbattermi in sorprese poco gradite, quali siano le mie spese aprendo p.iva e quindi capire quanto dovrei guadagnare per far si che mi rimanga un utile decente. Le cooperative mi sembra che si tengano il 30% delle fatture dei loro soci, pensando loro a tutto, dal commercialista alla fatturazione, ecc. Vorrei capire quindi se aprendo p.iva sarò esposto a spese maggiori o minori...
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Bisogna valutarlo nello specifico.
[...]
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Se decidessi di aprire p.iva come libero professionista e volessi assegnare alla mia posizione più di un codice, in modo da poter gestire meglio la mia attività potendo fare più cose, cosa comporterebbe questo in termini di costi? Ovvero, avere più codici comporta un aumento di alcune tasse o dei costi di mantenimento in generale o no?
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Se aderisci ad un regime agevolato come i minimi non ci saranno sostanziali problemi per cui come costi non cambierà nulla.
Una gestione ordinaria pluriattività qualche costo in più come commercialista potrebbe comportarlo.
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Ho vari dubbi che continuano ad assillarmi... e più chiedo in giro, più confusione mi faccio. Come già detto in precedenza le attività che vorrei svolgere con questa p.iva sono sostanzialmente due, una relativa al mondo dello spettacolo (Fonico, tecnico del suono) e una nel settore informatico (sempre come tecnico). Ai fini previdenziali in teoria la prima sarebbe gestibile tramite ENPALS mentre la seconda tramite INPS. Il dubbio nasce proprio qui, è possibile essere iscritto a due enti di previdenza? Se si, come intereagiscono fra loro ai fini pensionistici? E a livello di costi ci sono differenze sostanziali?
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Nessuno che mi può dare una mano..?!?!?
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Faccio un piccolo up a quest' ultimo mio dubbio... che non è ancora stato risolto! Mi potete dare una mano...?
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Ciao!
Sono anch'io nella tua stessa situazione, per cui, pur essendo neofita in tema, tento di dirti ciò che so, così da collaudare anche le mie conoscenze.
Ho partita iva dei "minimi" come docente di violino (attività prevalente, soggetta a Inps Gestione Separata 26,72%) e concertista (quindi Enpals). Tra l'altro, non so se poi hai trovato per il codice attività, ma qualcosa c'è cercando "sala registrazione", "organizzazione concerti" e "gestione sale da concerto".
Comunque, le due casse previdenziali convivono senza problemi, a seconda dell'attività verserai all'una o all'altra. La differenza sta nel fatto che, mentre per l'inps si verseranno i contributi autonomamente in seguito, all'Enpals si fattura subito, con lo stesso procedimento delle prestazioni occasionali: oltre alla ritenuta d'acconto, dovrai detrarti anche i contributi enpals al 9,19% (il restante 23,81%, necessario per raggiungere il 33%, è comunque a carico del datore di lavoro, anche se hai partita iva).
Tieni presente poi che, se nello stesso giorno in cui devi emettere fattura Enpals, hai già fatturato per altra forma di previdenza, non sei tenuto a pagare anche l'enpals se i tuoi redditi da lavori soggetti a Enpals non oltrepassano i 5000 euro lordi (vedi circolare enpals 2 del 2008; in tal caso devi predisporre autocertificazione). Se, invece, oltrepassi i 5000 euro, puoi sempre pagare un'aliquota ridotta per la prestazione non Enpals (nel mio caso, per esempio, potrei fare il 17%, con la Gest Sep Inps).
Inoltre, sappi che, orientativamente (perché in realtà ci sono calcoli complicati alle spalle), con 120 giornate lavorative Enpals per 20 anni si può potenzialmente andare in pensione. Stando in bilico tra varie gestioni, però, la cosa non è più tanto immediata.
Spero di aver risposto a quanto volevi sapere. Questo, per lo meno, è quanto, da ignorante in materia e autodidatta (tutto frutto di ricerche in internet e colloqui con responsabili degli enti di previdenza in questione), sono riuscito a sapere. Risultasse a tutti voi qualcosa di diverso, vi prego di dirmelo, in modo da indagare...
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Grazie davvero per la risposta... queste cose proprio non le sapevo. In questi giorni proveò a chiamare gli uffici ENPALS per vedere se mi danno conferma. Io a differenza tua dovrei aprire p.iva come ditta individuale, spero valga la stesa cosa ance per me...
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Ragazzi, qualcuno mi sa dire se ciò che di ce Silvius84 vale anche per le ditte individuali artigiane? In quanto a me hanno consigliato questa formula però mi ritroverei a pagare i circa 2800? fissi anche se questa non è l' attività principale. Vorrei sapere se come nel caso di Silvius84, i contributi INPS si abbassano avendo anche la gestione Enpals... Grazieeeee