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da COCOPRO a PIVA
Buongiorno e complimenti per il sito.
Scrivo per avere ricevere dei suggerimenti circa la situazione di mia moglie:
fino a febbraio 2006 impiegata a tempo indeterminato (1093 settimane di anzianità contributiva)
da marzo 2006 cocopro (contestuale iscrizione alla gestione separata)
da novembre 2009 le è stato proposto il passaggio a PIVATenendo conto che il suo lordo attuale è di 27600 ? (20400 ? netti) e
le hanno proposto circa 38000 ? lordi col passaggio a PIVA:
ha senso il passaggio a PIVA con relativi costi di amministrazione?
Qual'è il diverso trattamento fiscale?
Che fine fanno i contributi sin qui versati ( sia della gestione ordinaria che separata)?
Quale può essere il motivo per cui l'azienda si rifiuta di fare un nuovo cocopro e "spinge" per la PIVA?
È vero che alcune tipologie di aziende NON POSSONO fare contratti di COCOPRO? e se si, quali?Grazie in anticipo a chi vorrà rispondermi.
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Secondo me ci va a perdere e non ci vuoleanto a fare due conti; contributi obbligatori da versare, iva, irpef e altro.
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Non cambia un granchè sul netto ante spese, 38000 (+IVA immagino!), in assenza di oneri deducibili vengono tassati (grossomodo) al 23% IRPEF e 25% circa INPS, dunque circa un 48% che riducono i 38000 a 19760, contro i 20400 netti attuali.
Tuttavia NON puoi iscriverti al regime fiscale dei minimi, con conseguente aggravio di costi legati alle gestioni contabili conseguenti.