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L'Italia vince l'oro nel cricket grazie agli immigrati (con dedica per Bossi)
Leggo sul Corriere della Sera online - come sempre in questi casi, con gran sollazzo e piacere - di una bella vittoria dell'Italia degli sport minori, quelli che non macinano milioni di euro e che vivono ancora quasi interamente di fatica, sudore e piccole ma genuine soddisfazioni.
Abbiamo infatti portato a casa la medaglia d'oro per il Campionato Europeo II Divisione (fascia d'età: minori di 15 anni) di Cricket, nobilissimo sport di origine inglese che, grazie al Colonialismo Ottocentesco, ha oggi una vastissima diffusione nei paesi dell'ex-Commonwealth, in primo luogo India e Pakistan.
Questo sarebbe un fatto tutto sommato ordinario - che anzi ripaga il nostro sport dopo le magre figure di più blasonati campioni nei recenti Mondiali di Atletica berlinesi - ma c'è un elemento che lo rende ancora più speciale e, ai miei occhi, importante.
La squadra che ci ha portato al trionfo è composta in massima parte da figli di immigrati: ragazzi nati e cresciuti nel nostro Paese (dunque italiani, indipendentemente da quanto possano dire alcuni "puristi") che non si sono tirati indietro ed hanno anzi fatto con piacere ed onore da alfieri per la terra che li ha accolti, vincendo in nome di tutti noi (anche i "puristi" di cui sopra).
L'episodio ha spinto il Presidente della Federazione nazionale di tale disciplina a dedicare la vittoria al Segretario della Lega Nord Umberto Bossi, con una punta di ironia amara che rende la storia degna di essere raccontata.
Queste le sue parole: "Dedico il titolo a Bossi perché questa vittoria dimostra che non è vero che gli extracomunitari danno solo guai, ma danno anche lustro all'Italia. E credo anche che i ragazzi conoscano l'inno di Mameli."
[Diversamente da non pochi Parlamentari, mi permetto di aggiungere a mezza voce.]
Non è mia intenzione fare la morale e dire banalità come "questa storia ci insegna che l'immigrazione è una risorsa, non un problema" (ma sarebbe davvero una banalità, nell'attuale temperie culturale italiana?); mi permetto però di insistere su un punto al quale tengo molto, che non smetterò mai di ripetere.
I flussi migratori sono semplicemente formati da masse umane che abbandonano terre povere, disagiate o senza prospettive per cercare luoghi dove migliorare le proprie condizioni di vita.
Gli emigranti dunque non sono solo i poveri disgraziati che dall'Africa arrivano qui: è un concetto essenziale da capire.
Sono emigranti i neolaureati del Sud che vanno a lavorare in Germania o Spagna (e poco importa che arrivino a destinazione con l'aereo e abbiano qualche soldo da parte per pagare il primo mese d'affitto); sono i magnati russi che esportano i loro capitali in Inghilterra; sono i Celti che calarono dalla Bretannia in Francia e fino in Italia; sono i contadini che si spostano in città (fenomeno che avviene tanto in Cina quanto in Italia); siamo noi quando usciamo dalle nostre famiglie per crearne delle nuove, ripromettendoci di non commettere gli errori dei nostri genitori.
Se nessuno di costoro pensa che il proprio percorso costituisca un problema - e invece sono convinti che si tratti di una grande opportunità - allora non vedo cosa possano ribattere in merito i teorici del razzismo a buon mercato di ogni Paese europeo.
Voi cosa ne pensate?
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Ciao Leonov,
non bisogna confrontare chi va in Germania per lavorare (Io ci sono andato) con chi vieni in Italia da paesi in guerra o poveri, sono due cose completamente diverse.Sono contento che l'Italia abbia vinto il campionato dicricket ma per capire cos'è ho fatto una ricerca su Google, scherzo:D.
In Africa ci sono 800.000.000 poveri circa, per ragioni umanitarie bisogna aiutarli, ma secondo me è sbagliato aiutarli facendoli venire qui, fra cui tutto il mondo manda a Loro tanti vivere i soldi, ma chissa dove finiscono:x, se per sfamare una persona ci vuole solo 1 dollaro al giorno, penso che qualcuno li rubi questi soldi o no?
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Una replica doverosa.
La storia - anzi, la storiaccia - degli aiuti ai popoli africani che invece di sfamare le popolazioni inermi finiscono per ingrassare dittatori sanguinari e burocrazie corrotte è purtroppo nota ed esistono evidentemente ampi interessi affinché nulla cambi, altrimenti sarebbero stati presi da molto tempo durissimi provvedimenti da parte della comunità internazionale.
[In Iraq sono stati lestissimi nell'esportare la democrazia a furia di bombe intelligenti; non mi risulta che lo stesso venga fatto nel continente africano. Forse accade questo perché (lo sanno in pochi, quindi meglio dirlo) poco prima della seconda guerra del Golfo Saddam Hussein si apprestava a vendere il suo petrolio ad europei e russi con aggancio all'euro e non più al dollaro.
Altro che crisi dei mutui subprime: Bush e compagnia sarebbero andati gambe all'aria in pochi mesi, e tanti saluti all'Impero Americano. Un caso che poche settimane dopo siano partite le navi e i caccia?
I dittatori africani, invece, non hanno mai manifestato volontà di cambiare i loro compratori abituali: magari se nelle miniere di diamanti inizieranno ad arrivare in massa i Cinesi forse assisteremo ad appelli alla legalità e operazioni di democrazia importata anche in Africa, chissà.]
Sono comunque d'accordo che i popoli vadano aiutati lì dove sono e dove hanno le proprie radici, perché anche il più aperto e cosmopolita tra i viaggiatori, se privato delle proprie origini, diventa un alienato.
In tal senso, per dirne una: perché ai popoli africani non iniziamo a vendere sementi che riescano ad avere più di un ciclo vitale? Sarebbe l'indipendenza alimentare per molti di loro, ma ahinoi le multinazionali euro-americane perderebbero miliardi.
Dunque meglio che gli abitanti dell'Equatore siano costretti a ricomprare ogni anno i semi. O sia loro impedito di fabbricare da sè medicinali a basso costo per curare malattie qui debellate come malaria e polio.
Se qualcuno domani ci dicesse "No, i medicinali anti-influenza non li potete più produrre; potete solo comprarli a peso d'oro dall'Australia" succederebbe il finimondo e le nostre industrie li creerebbero lo stesso sbattendosene delle leggi. All'Africa questo non è consentito.
Due pesi e due misure: una cosa alquanto sgradevole, vero?
Domanda finale: che tipo di persona vive alle spalle degli altri facendo in modo che questi altri non muoiano, ma dipendano costantemente da lui e siano in perenne debito?
Risposta: lo strozzino.
Ecco un ritratto del rapporto occidente ricco-Africa: strozzino e povero indebitato.
@100siti said:
non bisogna confrontare chi va in Germania per lavorare (Io ci sono andato) con chi vieni in Italia da paesi in guerra o poveri, sono due cose completamente diverse.
Perché le persone vanno a lavorare in Germania o altrove?
- Perché lì c'è proprio il lavoro che vogliono fare (scelta libera).
- Perché lì c'è lavoro - uno qualsiasi - e si vive meglio (scelta semi-libera).
- Perché solo lì c'è lavoro (scelta obbligata).
In due casi su tre, quindi, non si va in Germania per libera scelta, ma semplicemente perché altrimenti non si lavora - e chi non lavora non mangia, specie in Paesi con sistema assistenziale scarso o insufficiente, dunque alla fine muore di fame.
Capisco le remore che ci prendono quando scatta un paragone come questo: siamo tratti in inganno dal fatto che alcuni di noi emigrano in nord-Italia o Germania, Francia, Spagna e Inghilterra viaggiando in aereo ben vestiti e magari con accordi già presi sul tipo di occupazione o mansione che svolgeranno.
Cambia la forma, ma non la sostanza.
Non dico che l'italiano in Germania e il sudanese in Italia siano la stessa cosa (noi non fuggiamo da una guerra civile, per dire), ma dico che le somiglianze sono molto più marcate delle differenze su cui si basa la propaganda razzista.
Di più: c'è stato un tempo, fino a pochi anni fa, in cui gli africani eravamo noi, guardati male dai nativi e apostrofati con le stesse parole indegne usate oggi da certi nostri politici.
Poi noi abbiamo fatto i soldi, e adesso ci sentiamo in diritto di dire a quelli che stanno più in basso nella scala sociale cose come "tornatevene a casa vostra".
Se l'avessero detto Americani, Svizzeri, Tedeschi, Argentini, Francesi ed altri stranieri ai nostri connazionali che partivano - e quelli l'hanno detto davvero, ma i nostri sono rimasti lì anche in clandestinità tanta era la fame - la storia sarebbe stata diversa.
Basta un po' di memoria: quando scopriamo che anche noi siamo stati straccioni che questuavano lavoro a Little Italy o fuggivano dagli agenti dell'Immigrazione perché avevano fatto figli a Buenos Aires, tutto si ridimensiona e si comprende che le migrazioni sono un fenomeno naturale che investe tutti.
Tutti.
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Tutti nel mondo siamo colpevoli, se colpevoli si può dire perchè, Noi dovrebbe prima scoprire il vero perchè siamo qui, in questo mondo in cui siamo arrivati chissa perchè, anche se certe persone dicono per colpa di una mela, altre per colpa di batteri caduti dall'universo.
Non possiamo riempire le nostre città di persone dove nel loro paese esiste la guerra da decenni, dove intere generazioni sono nate nelle guerre e la vita umana per loro non vale nulla. Cerchiamo di portare la pace nel loro paese, cerchiamo di costruire fabbriche nel loro paese, ma non per esportare i loro prodotti a basso costo nelle nazioni come le nostre, ma per farli consumare da loro, se no è tutto inutile, ricominciamo a parlare di: personale sfruttato per aricchire le solite persone e far chiudere le fabbriche in Italia dove la madodopera costa. Non c'è la volontà di fare questo e non ci sarà mai perchè il mondo da quando è nato vive con le guerre e lo continuerà sempre a farlo.
La mia città che ha il centro storico più bello della liguria e uno dei più belli d'Italia, distrutto e ricostruito per ben 5 volte (centinaia di anni fa) vive un'epoca "brutta" dove di notte non puoi passeggiare senza TREMARE dalla paura, guardarti intorno pensando di essere aggredito all'improvviso, immaginatevi il perchè!!!
Parliamo della Germania:
Io ci sono stato, si per lavorare ma non perchè qui non c'era lavoro ma solo perchè volevo girare un pò come molte altre persone. Ci sono anche apersone che ci vanno perchè nella loro città non c'è lavoro, ma la maggior parte di queste sono chiamate da amici che gia stanno li da anni.Le differenze fra chi va in Germani e chi viene in Italia dall'Africa sono enormi, anche la mentalità è enorme.:)
Dimenticavo:
i diamanti sono sporchi sempre di sangue, perchè Noi li compriamo?