• User

    Partita iva e cocopro

    Pongo una domanda di non facile risposta, in quanto neanche il call-centre dell'AdE ha saputo rispondermi, in quanto sembrerebbe una questione "interpretabile". Un professionista con partita iva, può stipulare un contratto di cococo o cocopro, anche se il lavoro svolto in cococo è simile all'attività che svolge come professionista? Qualcuno sa qual'è la normativa di riferimento?
    Per darvi più elementi: ho vinto un concorso per un contratto a progetto in una pubblica amministrazione, e adesso loro mi dicono che, dal momento che sono titolare di partita iva, e che il lavoro che svolgerei è assimilabile a quello svolto come professionista, devo emettere fattura. Ma allora gli importi dovrebbere essere adeguati? O no?
    Se ne sapete qualcosa... grazie


  • User

    Preliminarmente ti dico che per ciò che riguarda il tuo lavoro attuale gli elementi a disposizione sono scarsi e pertanto la risposta potrebbe essere non altrettanto precisa.
    Le caratteristiche del lavoro autonomo, inteso come arti e professioni, sono: l'abitualità, la professionalità e la non esclusività.
    Per quest'ultima caratteristica, ti dico che il professionista può esercitare contemporaneamente altre attività.
    Ora, se queste altre attività non sono esercitate abitualmente e quindi sono saltuarie e non programmate, costituiscono redditi di lavoro autonomo occasionale e vanno dichiarati nel quadro RL, in quanto qualificati come redditi diversi.
    Nel tuo caso, cosa vuol dire che hai vinto un concorso per un contratto a progetto? che quella è la forma contrattuale prevista nel bando? e nel bando ci sono riferimenti per un libero professionista che autonomamente svolge la stessa attività e che per caso vince il concorso? quali sono la tua attività e quella che dovrai svolgere per conto della pubblica amministrazione?
    Per come hai posto il quesito mi sembra che tu debba emettere regolare fattura.


  • User

    Prima di tutto grazie dei chiarimenti generali. Per quanto riguarda il mio caso, la formula di contratto prevista nel bando (e la relativa indicazione della retribuzione) era specificata come "contratto di collaborazione" a supporto della didattica, e non c'erano riferimenti a eventuali inquadramenti per liberi professionisti. Io avevo dato per scontato che l'espressione "contratti di collaborazione" si riferisse alla formula relativa ai contratti di collaborazione coordinata e continuativa e infatti, per questi incarichi, fanno proprio contratti cococo.
    Ieri però mi hanno informato che questi contratti vengono applicati: a coloro che non sono titolari di partita iva,
    a coloro che sono titolari di partita iva ma per attività diverse da quelle per cui si riceve l'incarico relativo al bando (attività didattico-educative).
    Poichè nel mio caso le attività coincidono, secondo loro sarei tenuta a rilasciare fattura.
    (Il problema per me non è fare la fattura, ma rivalutare la cifra del compenso: in questo caso i contributi sono tutti a carico mio, mentre nella cococo sarebbero 2/3 a carico loro e 1/3 a carico mio).
    A complicare il tutto c'è anche il fatto che sono un minimo.
    Avrei voluto sapere prima di fare il concorso come stavano le cose, e non ritrovarmi a cose fatte, a dover accettare lo status quo.
    Per questo vorrei capire se queste disposizioni siano un loro arbitrio, o se c'è una legge che prevede che i professionisti titolari di partita iva non possano stipulare contratti cococo per incarichi relativi ad attività simili a quelle svolte come professionisti.
    Mi era stato detto che non potevo accettare prestazioni occasionali, ma credevo che relativamente alle cococo o cocopro non si ponessero dei divieti.
    Spero di aver dato elementi di chiarimenti e ringrazio di tutti i chiarimenti che mi darete


  • User Attivo

    E' proprio la riforma biagi, se non sbaglio art. 61 c. 3, che prevede l'esclusione per i professionisti iscritti ad un albo.
    Questo non vuole dire che non si possano stipulare contratti c.d. collaborativi, vuole significare che ad essi non si applicano le norme di cui alla legge Biagi.
    Quindi, nel caso di un professionista che stipuli rapporti di co.co.co. o pro. con mansioni analoghe e/o comunque riconducibili alla propria attività professionale, questi (rapporti), secondo l'ADE, sono attratti fiscalmente alla sfera professionale e soggetti anche all'iva.
    Nel tuo caso il problema potrebbe derivare dal superamento del limite dei 30.000, quindi attenzione.
    Il vantaggio, rispetto ad un professionista in regime ordinario, è che non applichi l'iva sui compensi percepiti per la collaborazione.:ciauz:


  • User

    Grazie, ho capito. Siete stati chiari. Farò tesoro delle vostre indicazioni. Vi farò sapere gli esiti. Nei prossimi giorni definirò la questione. ciao ciao