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Una ragazza, una donazione, un padre assente.
Mi sto interessando per la sorellina di un amico. In breve vi illustro il caso.
La ragazza deve ancora compiere 19 anni, ma e' sempre stata poco seguita dal padre, ha vissuto dalle suore da piccola (la madre e' all'estero ed e' poverissima), da quasi due anni poi, all'arrivo della nuova compagna del padre ha preferito andarsene di casa (ancora minorenne) ed andare a vivere da una sorellastra che assieme al fratello ha sempre contribuito in modo determinante al mantenimento.Ora, alcuni mesi fa' il padre ha indotto una sua sorella a donargli un appartamento dove e' andato a vivere con la nuova compagna, che da pochi giorni ha sposato. Ma la sorella sostiene oggi che tale donazione era viziata da una promessa avrebbe tutelato i figli non risposandosi, ed ancora che le era stato fatto credere che erano in corso pratiche per il disconoscimento di paternita' di altre due figlie, pratiche che invece erano state abbandonate. La sorella pertanto' sta scrivendo una lettera di contestazioni al fratello destinatario della donazione, meditando azioni legali.
I fratelli della ragazza invece che per anni hanno contribuito al mantenimento della stessa, oggi si trovano con il padre (e/o patrigno) che tra pochi giorni avra' finalmente una pensione e meditano su come indurlo a contribuire al mantenimento della figlia da sempre trascurata. Magari inviandogli intanto una raccomandata di invito ad adempiere. E magari anche di avanzare richieste su quanto fatto sino ad ora, anche in funzione della donazione effettuata ancora una volta (e' il terzo matrimonio) in modo tale (con promesse false e dichiarando fatti non veritieri) da recare loro pregiudizio in futuro.
Si puo avere qualche speranza per la casa, anche considerando che il padre e' anziano e di salute malferma, mentre la neomoglie, che acquisterebbe un giorno un terzo della proprieta' e il diritto di abitazione, ha quasi 30 anni meno di lui?
E per gli alimenti, per un assegno alla ragazza, che ancora e' studentessa alle superiori?
Grazie in anticipo, a quanti aiuteranno queste persone semplici, ma vere e oneste.
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Ti rispondo non in qualità di esperto legale ma perchè mi sono informato in merito per questioni personali (per fortuna meno complicate).
Per prima cosa direi che è indispensabile rivoglersi ad un avvocato esperto in questioni di famiglia.
La situazione mi pare piuttosto complessa tra matrimoni plurimi e figli vari.Sarà probabilmente necessario una sentenza di un giudice che stabilisca un assegno di mantenimento per la figlia, anche se va verificato come "giustificare" il fatto che la ragazza non viva con il padre.
Per la casa, e le proprietà del padre, ai figli (tutti i figli riconosciuti) spetta almento 1/3 dei beni.
1/3 spetta al coniuge
Con il testamento il padre può disporre a chi spetti l'ulteriore terzo.
In caso non vi siano disposizioni viene diviso al 50% tra il coniuge ed i figli.
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Ti ringrazio molto della cortesia.
Sul fatto che la ragazza non viva con il padre il motivo sta' nei rapporti infelici con la nuova compagna (e al fatto che frequenta tuttora le scuole nelle citta' della sorellastra). Recentemente POI di fronte alla possibilita' che la ragazza tornasse a casa dal padre la matrigna si e' opposta.
E mi domando se i figli potranno rivalersi sul padre per quanto sinora hanno fatto per la sorellina?Sulla casa invece mi pare di capire che riterresti inidonei ad un azione i motivi dei quali il padre si e' avvalso per indurre la sorella ad effetuare l'atto liberale. Non c'e' propio piu' niente da fare, solo per indegnita' si puo' revocare la donazione? Si potrebbe forse raffigurare un raggiro?
Quanto alla mancanza di testamento in caso di successione mi sembrava invece che i due terzi spettassero ai figli e un terzo alla moglie. Ma il diritto di abitazione, le chiavi di casa vanno solo alla moglie?Grazie ancora.