- Home
- Categorie
- Società, Web e Cultura
- Società e Impegno Civile
- [congresso PRC]The end
-
[congresso PRC]The end
Intrighi, pianti e sospetti, no non e' la trama di un film drammatico, e' l'ultimo atto di un sogno per qualcuno, un utopia d'uguaglianza e di liberta' per qualcun altro.
Si un idea nata agli albori del capitalismo atta a proporre un sistema alternativo di sviluppo che non richiedesse uno sfruttamento fisico e psicologico di uomini per poter garantire uno status di benessere e superiorita' ad altri uomini, molto tempo e passato da allora, molte battaglie sono state vinte ma molte di piu' sono state perse, e per questo, agonizzante in un mondo incapace di sognare e di immaginare, dominato dal dio denaro e dalla voglia insaziabile di individualismo e potere.Sono finiti i sogni, sono finite le idee rimane la razza umana impegnata in una lotta fraticida per vivere (o per non morire) , in un mondo dove il proletariato si sente borghese, la borghesia si sente padrona del mondo e chi questo mondo lo comanda si sente Dio.
Restano i sognatori che qualcuno considera pazzi, falliti, ma pur sempre orgogliosi di non far parte di questo mondo fraticida. Da oggi in Italia e morto il movimento comunista un prevedibile segno dei tempi ma spero che non muoia dentro i pazzi fuori dal mondo come me. Un abbraccio e un saluto a tutti voi
-
Ciao Angelbit.
Mi ricordo il crollo del Muro di Berlino e i cambiamenti ad esso successivi, nel corso dei primissimi anni novanta.
Allora si diceva veramente la frase: "Il Comunismo è finito!".
Naturalmente questo risultava assai triste per i comunisti.
A distanza di quasi 20 anni dal 1989 abbiamo ancora un congresso del PRC da commentare.
E i congressi di partito non sono quasi mai un bello spettacolo, a prescindere dalla fede politica.
Ma l'utopia trascende 'ste cose mortali.
Il "movimento comunista" non so come si senta oggi. La "massa" e il "proletariato" sembrano oggi degli oggetti sociali piuttosto indeterminati - è vero, c'è grossa confusione e si tende a sovvertire queste vecchie definizioni -.
E' difficile continuare ad essere innamorati di quegli ideali di uguaglianza e libertà, oggi che troviamo le nostre parole sulla bocca dei nostri nemici e che quelle stesse parole ci suonano goffe e pervertite dal tempo e dalle sconfitte.
Per "quelli come noi" è IMPOSSIBILE smettere di amare alcuni sogni, anche se sembrano vecchi quanto il mondo.
I sogni non hanno tempo, però, sono le parole che usiamo per raccontarli che sono ingiallite sotto il peso dei secoli.
Ma libertà ed uguaglianza sono bandiere che da sempre finiscono in mano di persone con molta fantasia.
Impareremo sempre di più quali sono le nuove parole, quelle giuste stavolta, per proiettare i nostri sogni verso l'infinito.
E avremo una nuova bandiera, o faremo a meno di bandiere, ancora meglio.
Ci vuole fantasia, coraggio. Ironia e forza.
Speranza, quella sempre e tanta.Capacità di sognare infinita ci vuole, anche se il nemico produce orridi rumori di guerra e distruzione, tenendoci svegli più del dovuto, ogni giorno di più, ogni giorno con più angoscia.
Insomma bisogna proprio essere folli per sognare un mondo più giusto oggi.
Non è facile.
L'unica cosa che ho capito, dal 1989 ad oggi, è che questi sogni non si fanno mai da soli.
E c'è sempre molta più gente di quanta ne immaginiamo, tra le file dei matti che amano sventolare quei vessilli di uguaglianza e libertà.E' difficile tenersi allegri, ti capisco.
Ma voglio tentare di esserti vicino, anche se personalmente sono sempre stato moooolto distante da quei partiti comunisti che hanno traghettato questa "parola" in questo terzo millennio.Perchè credo che i partiti non contino nulla, mentre credo nelle persone e nelle speranze che queste persone ripongono nel loro agire pubblico e nelle scelte di tutti i giorni.
E' dura. Abbiamo ancora una rivoluzione sulle labbra e non sappiamo se riusciremo ancora a pronunciarne il nome.
Io dico di si, carissimo Angelbit.
Magari non ti basta ma è tutto quel che posso fare per te attualmente, e vorrei poterti dire cose migliori.
Allora ti lascio alle parole di un compagno che ne ha viste di peggiori.
Brecht fu comunista nella Germania nazista e fu infine anti-sovietico, appena capì che dall'altra parte del Muro i "poveri facevano la fame egualmente".
E fu di nuovo esule.Bene, Angelbit. Benvenuto tra gli "esuli".
A chi esita - B. Brecht
"Dici:
per noi va male. Il buio
cresce. Le forze scemano.
Dopo che si è lavorato tanti anni
noi siamo ora in una condizione
più difficile di quando
si era appena cominciato.E il nemico ci sta innanzi
più potente che mai.
Sembra gli siano cresciute le forze. Ha preso
una apparenza invincibile.
E noi abbiamo commesso degli errori,
non si può più mentire.
Siamo sempre di meno. Le nostre
parole d?ordine sono confuse. Una parte
delle nostre parole
le ha stravolte il nemico fino a renderle
irriconoscibili.Che cosa è errato ora, falso, di quel che abbiamo detto?
Qualcosa o tutto ? Su chi
contiamo ancora? Siamo dei sopravvissuti, respinti
via dalla corrente? Resteremo indietro, senza
comprendere più nessuno e da nessuno compresi?O contare sulla buona sorte?
Questo tu chiedi. Non aspettarti
nessuna risposta
oltre la tua."(B. Brecht)