• User Newbie

    lavoro all'estero

    Salve a tutti,
    sono un comandante pilota di Alitalia Express, in cassa integrazione a 0 ore dal mese prossimo. Ho un'offerta di lavoro all'estero' a tempo determinato. Qualcuno sa ' dirmi come fare per la previdenza e le tasse e soprattutto quale sarà l'aliquota da pagare considerato che il reddito prodotto sarà tassato anche nel paese dove lavorerò? (forse)
    Ringrazio anticipatamente.
    Giovanni Lo Palco


  • User

    Non credo di aver capito bene il tuo quesito...ma se intendi aprire una posizione IVA come libero professionista dovrai adempiere a diverse tasse/imposte. Se non sbaglio l'INPS vuole, da subito, un versamento annuo di circa 2700 euro . Poi dovrai fare dei calcoli in precentuale a seconda del reddito presunto (studi di settore).
    Rivolgiti ad un commercialista che potrà consigliarti quale strada intraprendere.
    In ultimo mi permetto di farti osservare che una moltitudine di lavoratori italiani, e non solo dipendenti, non possono permettersi di restare a casa piuttosto che....
    Buona fortuna


  • Super User

    Ciao Vanni, da lavoratore all'estero tento una risposta che dovrà poi comunque essere nel caso confermata dagli esperti 😉

    Il reddito prodotto all'estero è tassato una sola volta, nel paese dove è prodotto; il tuo stipendio o il netto generato da una possibile ditta individuale o altro, al netto di quelle tasse non dovrà quindi essere sottoposto di nuovo al fisco italiano.

    Per la previdenza, mi sembra che alcuni paesi offrano convenzioni pensionistiche con l'Italia, in mancanza delle quali ti sarà possibile versare contributi volontari all'Inps per far procedere la tua situazione relativa ai versamenti.
    L'importo mi sembra si aggiri attorno ai 5-700 ?/quadrimestre. :ciauz:


  • User Newbie

    vi ringrazio tutti e due e mi scuso per i moderatori che se la sono tanto presa per i miei pacchiani errori per - postare - le mail. Non era mia intenzione nè di violare i regolamenti, ne di mancargli di rispetto... E' che non sono molto pratico..pensate che non conoscevo neanche il significato del termine postare, che peraltro non ho trovato nemmeno sul vocabolario. Spero di non commettere più errori.
    Per ciò che riguarda la considerazione che ci sono tanti e poi tanti lavoratori " che non possono permettersi di restare a casa piuttosto che..., me ne rendo perfettamente conto e me ne dispiace, ma non è colpa mia, come non è colpa mia se vivo in un paese surreale in cui, a fronte di situazioni ben più gravi della mia, si scoraggi chi vuole andare a lavorare, dissuadendolo in cento modi - burocrazia, perdite economiche, adempimenti complicatissimi, comunicazioni da fare non si sa bene ancora a chi - piuttosto che incoraggiarlo semplificandogli la vita. Non è nemmeno colpa mia se in questo paese se vuoi essere in regola con le leggi fiscali e previdenziali, o diventi un consulente del lavoro, o ti laurei in economia e commercio e ti specializzi, o paghi profumatamente chi ti risolve i problemi. Nei paesi non dico civili, ma almeno normali, e vi assicuro che ne ho visitati tanti, la vita del cittadino è più semplice.
    Distinti saluti ed ancora grazie a chi mi ha risposto ed a chi intenderà aggiungere qualche contributo.