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Patrizia Cavalli
Ciao a tutti,
porgo ai vostri occhietti..:o... alcune poesie di Patrizia Cavalli mi piacerebbe sentire comnmenti. Cosa vi ha regalato scorrendo da un verso all'altro. Io non dirò nulla per ora, voglio attendere i vostri commenti critici..
Sapendo che a voi non sfugge mai nulla, attenti a ogni parola e significato nascosto..Addosso al viso mi cadono le notti
e anche i giorni mi cadono sul viso.
Io li vedo come si accavallano
formando geografie disordinate:
il loro peso non è sempre uguale,
a volte cadono dall'alto e fanno buche,
altre volte si appoggiano soltanto
lasciando un ricordo un pò in penombra.
Geometra perito io li misuro
li conto li divido
in anni e stagioni, in mesi e settimane.
Ma veramente aspetto
in segretezza di distrarmi
nella confusione perdere i calcoli,
uscire dalla prigione
ricevere una grazia di una nuova faccia.
Sarebbe certo andato tutto bene,
una passeggiata un caffè, al cinema
qualche volta insieme, le cene
a casa o al ristorante; sarebbe stato
insomma tutto regolare
se all'improvviso togliendosi gli occhiali
non si fosse seduta sorridendo
con un'aria leggermente impaurita
e i capelli un pò spettinati
che la facevano sembrare appena uscita
da un sonno o da una corsa.
Del suo silenzio io sono invidiosa
e di come si appoggia a un davanzale
lasciando alla luce i suoi miracoli.
Sembrerebbe un ballerino smemorato
se qualche volta non sorridesse
come a scusarsi di tanta bellezza.P. Cavalli
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Una vita che ci cade addosso come una tegola, come un acquazzone contro cui non possiamo far nulla... che passa contando il tempo, lo spazio che abbiamo vissuto.
Solo l'amore può ricreare il tempo perduto perché annulla anche il passato.Una grande ingiustizia scegliere chi è importante fuori piuttosto chi è importante dnetro.
Leale colui che non approfitta della sua beltà.
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La vita indubbiamente pesa parecchio sulle nostre fragili spalle..
è un macigno, purtroppo non ci è dato scegliere e manuali d'istruzioni non ne esistono..tutto a nostre spese!
Patrizia cavalli sottolinea (in modo eccelso) come la vita possa cambiarci, trasfigurarci in anima e corpo. E allora le notti in bianco passate a riflettere su amori sbagliati diventano segni tangibili che impongono una geografia.
I numeri che affolano i nostri calderari si trasformano in conti salatissimi ma può esistere l'attimo in cui i numeri si sciolgono e tutto può ricominciare?
Questa grande poetessa non ne ha la certezza, ma sperare non costa nulla, perciò perchè non crederci?
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@dafne84 said:
La vita indubbiamente pesa parecchio sulle nostre fragili spalle..
è un macigno, purtroppo non ci è dato scegliere e manuali d'istruzioni non ne esistono..tutto a nostre spese!
Patrizia cavalli sottolinea (in modo eccelso) come la vita possa cambiarci, trasfigurarci in anima e corpo. E allora le notti in bianco passate a riflettere su amori sbagliati diventano segni tangibili che impongono una geografia.
I numeri che affolano i nostri calderari si trasformano in conti salatissimi ma può esistere l'attimo in cui i numeri si sciolgono e tutto può ricominciare?
Questa grande poetessa non ne ha la certezza, ma sperare non costa nulla, perciò perchè non crederci?Più di vent'anni fa. Calendario infinito.
Amori e non solo. Amicizie.
Amori mai morti ma vera morte (per me).
Oggi la mia guida (psicologa) mi ha messo di fronte
me stesso. Durissimo.
Perché penso a lei (Giorgia),
perché mitizzo e non capisco che
dopo oltre vent'anni
una persona
non ti caga più
nemmeno a criticarti,
a spiegarti perché non ti vuol vedere,
a mandarti a quel paese?
Tu sai di non esistere
per lei.
Difficile sperare,
credere nella vita
nell'amore,
nella scoperta di sé,
nel vedersi,
analizzarsi,
nell'"essere",
nel "ritrovare" se stessi,
nel guarire.
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Difficile sperare.
Ma cosa ci rimane d'altro?
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Confermo le sagge parole di WWW
Vorrei parlare della seconda creazione della Cavalli,
quanta anima ci mette in questi versi??
Parte da una situazione di quotidianità, ma con grande capacità riesce a trasformare i luoghi comuni.
I quali diventano un calamanio naturale dove poggiare la penna.
L'odinarietà di una passeggiata, di un caffè...ragazzi, parla dei nostri comuni passaggi, chi non ha mai passato un quarto d'ora in un caffè?
E chi non ha sospirato su quel capuccino fumante?
L'incanto sta nello scoprire che i semplici locali si trasformano in palcosceni dei nostri sentimenti..diventano un quadro idilliaco dipinto da piccoli gesti.
Sono le minute sfumature a dare colore alla nostra vita, e allora i capelli confusi sembrano il risultato di " un' uscita da un sogno"..
Alla pari degli occhi privi dei loro strumenti che lasciano trasparire uno "sguardo impaurito"..
Quanta magnificenza può venir alla luce dall' incalcolato?
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Tempera la punta dell'anima, in effetti.
Tutt sarebbe andato bene, dice la poetessa, l'ordinario dispiegarsi di un incontro tratteggiato come se scivolasse via.
MA lei si è seduta sorridendo, e sorridendo con lo "sguardo impaurito".....
Si, rileggendola con te Dafne, li vedo anch'io i "teatri di posa" della nostra quotidianeità.
Ma.. ti chiedo scusa.... questi che leggimo sono estratti?
Segue il racconto? Sapremo mai il perchè (già lo sappiamo, è chiaro, epperò..) di quello sguardo impaurito ma sorridente?
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Ciao,
questa poesia fa parte di una raccolta, di cui ora mi sfugge il nome...Ogni poesia ha un seguito ma il bello è che per ognuno di noi è diverso, la poetessa ci lascia sospesi nel suo stupore.
Cerca di dipingerci un istante e sembra quasi che nel far ciò rallenti il tempo anzi lo inchiodi ai semplici gesti della fanciulla.Simile discorso per l'ultima delle tre poesie dove trasforma l'appoggiarsi ad un balcone in un evento quasi miracoloso. La luce i suoi giochi illuminano la persona come a farla risplendere. Pare quasi che i raggi comprendano l'effimera bellezza mentre il resto dello scenario tace.
Solo un sorriso, forse la risultante di un momento così magico, riporta la scena alla normalità.