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Molte aziende sino ad oggi non hanno dato molto peso ai domini.
Se pensiamo che i domini avranno in futuro un peso sempre maggiore dobbiamo mettere in conto una maggior attenzione da parte delle aziende detentrici di marchi verso i domini che li contengono.
Inoltre, un conto é registrarli per 10 euro e un altro conto é investire molti più soldi acquistando un dominio a rischio opposizione.
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Certamente, è un rischio ma calcolato. Ovviamente bisogna sapere prima che si va ad acquistare un dominio che scotta e se ne accettano le eventuali responsabilità. Anche perchè, se io ti vendessi un dominio TM, l'intestatario saresti tu, non io.
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Si ma é lo stesso rischio di qualsiasi attività illegale. Perché un conto é registrare un dominio che "per caso" coincide con un marchio poco noto di pinco pallino, un altro conto é registrare intenzionalmente un dominio per sfruttare la notorietà di un marchio. Si tratta di contraffazione e a volte di concorrenza sleale, quindi stiamo parlando di reato e non di opportunità commerciale per intenderci.
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Credo che in realtà dipenda. Il reato di contraffazione si applica nel caso in cui "simuli" il tuo prodotto, lo proponi con un marchio non proprietario.
Pensandoci mentre lo scrivo, la causa la chiede il proprietario del marchio, ma se il dominio in questione, fa pubblicità al marchio?
Immagina un forum dedicato a parlare bene di un'auto.
Siamo sicuri che la casa automobilistica farà causa?Certo, siamo veramente borderline tra il bene e il male...
Certo è che nel caso di una vendita a titolo unicamente speculativo di un dominio di marchio registrato, si profila più come reato che come pubblicità in effetti.
MMmmm.. questione spinosa in effetti.
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Per quello che dici tu esistono i contratti di licenza per cui un rivenditore ad esempio é autorizzato ad usare i marchi della casa produttrice. In questi contratti ci sono tutte le condizioni specifiche su "quando" e "come" tali marchi potranno essere usati nell'ambito delle campagne di comunicazione.
Ad esempio nei programmi Tradedoubler, molti merchant pongono dei limiti sull'acquisto di campagne ppc sui motori da parte degli affiliati per evitare che l'immagine dell'azienda o la loro politica pubblicitaria venga rovinata da altri interessati solo ad un guadagno veloce.
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straquoto quanto detto da business. Ragazzi, ci sono leggi chiare in merito, non raccontiamoci la storia dell'uva.
Se poi uno vuole RISCHIARE per 3 lire sono affari suoi, sia se rischia registando un dominio con TM, sia comprandolo o vendendolo.
Ma non raccontiamoci che non è così grave o che magri va bene, perchè ci sono alte probabilità che bene non vada per niente, perchè una azienda non si limita alla riassegnazione.
Inoltre un conto è quello che psota un utente normale, un altro quello che posta un moderatore, che esprime la versione ufficiale del forum
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Caro Mauro,
se leggi bene, non ho espresso un giudizio che possa essere inteso come "versione ufficiale del forum".
Come non ho scritto che "non è così grave" o che "magari va bene".Ho portato un contributo basato su esperienze personali. Ero proprietario di un dominio che era un marchio registrato. Il sito non è più di mia proprietà ma rimane on line. Avevo anche segnalato la presenza del sito e lo scopo all'azienda titolare del marchio ma senza ricevere risposte.
Capisco che la faccenda ti abbia preso praticolamente, come nella discussione con un altro utente sullo stesso tema, ma ti prego - a titolo mio e non da moderatore - di darti una calmata.
Grazie.
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Salve,
Non si può parlare di TM in italia, il nostro ordinamento giuridico ha recepito alcune norme comunitarie sulla tutela dei diritti di autore e di protezione di marchi, credo che la norma più recente risalga al 2006, in ogni caso è tutto diponibile sul sito della SIAE.
TM e Copyright vengono usati ma non corrispondono, o corrispondono solo in parte al loro vero significato.
In italia si posso registrare simboli, emblemi, stemmi, loghi, brevettare invenzioni, e depositare testi, musiche, video pagando le apposite tasse ed adempiendo alle disposizioni di legge (bollini adiocassette, dvd, libri etc).
In Italia esiste il diritto del "Pre Uso" contemplato dal nostro codice civile, che non stò adesso a spiegare.
Esistono poi varie norme a tutela della persona, della morale, e dell'immagine.
Le aziende possono ricorrere a vari istututi per difendere i propri prodotti, la propria immagine, e la onorabilità.
Tutto questo in Italia.
Per quanto riguarda la comunità europea e gli usa ed il resto del mondo, si applicano le norme del paese nel quale è stata violata una legge o commesso un reato, e vengono applicate indipendentemente dalla nazionalità di chi ha compiuto gli atti contro la legge.
Detto questo, direi che per continuare la discussione in modo propositivo e chiarificatore, è necessario l'intervento di un addetto ai lavori, nella fattispecie un avvocato o un tirocinante di uno studio legale.
Saluti
Luca
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Ciao Void,
stavo leggendo che in Italia esiste un disegno di legge in materia di disciplina dell'utilizzazione di nomi per l 'identificazione di domini Internet e di servizi in rete (chiamato AS 4549).
Ma non trovo la fonte originale.
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Salve AlessandroG,
Non sò che cosa sia, ma se ti piace fare le ricerche, ti assicuro che tra il sito della SIAE e quello delle CCIIAA trovi tutto quello che ti occorre per farti una idea.
Non mi disperderei nei milioni di disegni di legge che mai diventeranno o che difficilmente lo diventeranno.
Esiste già una fornita giurisprudenza, sentenze, interpretazioni, relazioni, sulla materia, basta documentarsi e leggere.
In generale per quanto riguarda i domini internet, è bene ribadire con forza che nessuno e dico nessuno può vantare diritti su termini generici presenti nel nostro dizionario, la nostra lingua appartiene alla collettività e nessuno può rivendicare diritti di autore, brevetti, o marchi depositati.
Altra cosa sono i Marchi depositati, gli slogan, e tutto ciò che può essere ricollegato a persone famose, marchi, emblemi, stemmi.
Non mi pare così difficile da acquisire.
Saluti
Luca
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Esiste un buon libro di cui consiglio la lettura :
"Nomi di dominio, marchi e copyright"
Proprietà intellettuale ed industriale in interneta cura di Cesare Vaccà
sono contenuti gli interventi di parecchi professori di diritto, avvocati etc inoltre é allegato un cd con le sentenze emesse in Italia sui domini sino al 2005.
Il libro viene prima del nuovo codice della proprietà industriale, ma ne recepisce già i tratti essenziali relativi ai nomi a dominio.
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mi interesserebbe un vostro parere in merito ai marchi deboli. ad esempio consideriamo il caso limite e quasi ridicolo del marchio registrato "lastminute" , come dovrebbe considerarsi un dominio che contenga le parole last minute accompagnate da qualsiasi altro sostantivo, per esempio viaggilastminute o vacanzelastminute o offertelastminute?