- Home
- Categorie
- Impresa, Fisco e Leggi
- Sportello Impresa: dalla Partita Iva alle PMI
- costi di telefonia
-
salve,
io ho una ricaricabile e ogni volta che ricarico on-lne richiedo al gestore la fattura via fax (sic!).
-
La telefonia nel regime minimi è deducibile al 50%, la ricarica si puo' fatturare , ok ma la tariffa è una ricaricabile business o normale?
-
perché se è sulla partita iva, la posso detrarre al 100%?
-
@Rubis said:
Anche la ricaricabile può essere dedotta (al 50%), ovviamente purché fatturata.
Qualcuno ha idea di come si possa avere un documento (una fattura?) di una ricarica effettuata tramite una banca online?
In effetti dalle ricariche online, almeno sul sito TIM, si può risalire alla fattura registrata, ma di quelle fatte tramite la banca non c'è traccia.
Grazie
-
per quanto riguarda TIM, anch'io ricarico on-line con la mia banca. Per richiedere la fattura ho dovuto scaricare dal sito TIM un apposito modulo, e l'ho inviato via fax al numero sopra indicato insieme a una fotocopia del documento di identità e una stampa dell'avvenuta ricarica ottenuta dal mio conto on-line. Questo fax deve essere inviato entro un giorno della ricarica stessa. A me la fattura è arrivata a casa dopo una settimana.
Ciao
-
@Rubis said:
Il contratto deve essere intestato a te, altrimenti mancherebbe l'inerenza (parziale) del costo all'attività aziendale.
Anche la ricaricabile può essere dedotta (al 50%), ovviamente purché fatturata.
Saluti.
il contratto può essere anke non business purchè però sia riferito a te come persona. Dall'ultima circolare dell'agenzia delle entrate risulterebbe che sono deducibili anche gli scontrini del tabaccaio, purchè parlanti cioè deve essere messo in evidenza il tuo numero telefonico
-
grazie a tutti, ora ho le idee molto più chiare!!!! ma mamma mia che fatica.
-
approfitto di questa discussione per chiedere a chi lo sapesse un ulteriore delucidazione sui costi di telefonia deducibili.
Da quanto letto fin qui sembrerebbe che sono sufficienti ricevute o scontrini (con il numero di telefono apposto) per essere ammesse come spese deducibili dai ricavi.
Allora mi chiedo, ammettiamo che io abbia un contratto telefonico e di internet a casa (che è anche la sede della mia partita iva) e non voglia richiedere al fornitore del contratto (tiscali) un contratto business (perchè costa di più), posso utilizzare le fatture che il gestore del servizio mi manda via email come privato per portarle a deduzione dei ricavi a fine anno?
o sono OBBLIGATO a trasformare il contratto attuale in contratto business?
ringrazio anticipatamente chi mi sappia dare una risposta.
grazie
-
@matteo72 said:
approfitto di questa discussione per chiedere a chi lo sapesse un ulteriore delucidazione sui costi di telefonia deducibili.
Da quanto letto fin qui sembrerebbe che sono sufficienti ricevute o scontrini (con il numero di telefono apposto) per essere ammesse come spese deducibili dai ricavi.
Allora mi chiedo, ammettiamo che io abbia un contratto telefonico e di internet a casa (che è anche la sede della mia partita iva) e non voglia richiedere al fornitore del contratto (tiscali) un contratto business (perchè costa di più), posso utilizzare le fatture che il gestore del servizio mi manda via email come privato per portarle a deduzione dei ricavi a fine anno?
o sono OBBLIGATO a trasformare il contratto attuale in contratto business?
ringrazio anticipatamente chi mi sappia dare una risposta.
grazieSecondo me va' bene se il contratto (qualunque contratto telefonico) e' intestato a te personalmente.
Soprattutto tenendo conto del fatto che viene comunque riconosciuto l'uso promiscuo al 50 %. Dunque l'uso privato al 50 %.
Le fatture nominative intestate a te per la sede della tua partita IVA dovrebbero' essere deducibili.
Visto che comunque anche il contratto business sarebbe considerato ad uso promiscuo direi che e' ininfluente.ciao
-
@Baby79 said:
grazie a tutti, ora ho le idee molto più chiare!!!!
Perdonatemi... Io le idee non le ho chiare affatto
Do per scontata solo una cosa: la scheda SIM del telefono cellulare o la linea ADSL/telefonica di casa come sede di lavoro, deve essere intestata a me ed è sufficiente il mio nominativo, NON è obbligatoria l'indicazione della p.iva della mia attività in nessun contratto.
Fin qui... Speriamo che nessuno debba correggere.-
Vista la complicata procedura per richiedere ogni volta la fattura ai gestori di telefonia mobile (io almeno conosco il caso di TIM), possiamo dare per assodato che è sufficiente anche una ricevuta, purchè indicante il numero di telefono ricaricato?
Se sì, è allora valida la ricevuta di pagamento che mi rilascia la mia banca per la ricarica che effettuo online? E' anche valida quindi la ricevuta che TIM archivia nell'area web personale collegata alla mia utenza cellulare?
In entrambe le ricevute, è indicato tutto: n. d'ordine, data ordine, dati acquirente, quantità, descrizione ("Ricarica XX EURO Num Tel 321-1234567")... -
Dopo essere riusciti faticosamente ad ottenere uno straccio di prova sufficiente per l'acquisto fatto... Quanto di questo importo potrà essere portato in deduzione?
Qui leggo il 50% (e mi pare di averlo letto anche su una delle circolari dell'AdE, riguardante i contribuenti minimi), ma il mio commercialista, come altre fonti che ho letto sul web, insiste a dire che si potrà portare in deduzione l'80%... -
Domanda apparentemente banale: come si fa a dire che le spese del cellulare sono inerenti?
In effetti io uso il cellulare quasi solo per lavoro, ma... dovrei dimostrarlo a qualcuno? E' sufficiente far notare che lavoro da casa e che quindi i miei clienti non mi vengono a suonare al citofono?
Come sempre, grazie a tutti per l'aiuto
-
-
rispondo alla domanda 2 e 3,
dopo essermi documentato in giro direi che le spese telefoniche sono deducibili al 50%, cioè considerate spese promiscue (lavoro e uso personale).
proprio per questo non è necessario giustificare l'inerenza all'attività, perchè considerata una spesa promiscua.
-
@matteo72 said:
rispondo alla domanda 2 e 3,
dopo essermi documentato in giro direi che le spese telefoniche sono deducibili al 50%, cioè considerate spese promiscue (lavoro e uso personale).
proprio per questo non è necessario giustificare l'inerenza all'attività, perchè considerata una spesa promiscua.Ok, grazie... Mi pare anche logico
Se poi qualcuno riesce a trovare quale circolare dell'AdE indicava esattamente questo... Io ricordo di averlo letto con precisione, quasi con le stesse motivazioni che riporta Matteo; ho salvato i file PDF dal sito dell'AdE, ma ora cercando non riesco più a trovare in quale circolare e paragrafo... Vorrei farlo leggere anche al mio commercialista così si convince del 50%.
Resta poi irrisolta la domanda 1... Che forse era un po' il cuore di questa discussione, sbaglio?
-
Sono d'accordo con matteo72.
Evidentemente si presume che l'uso del telefono, come quello dell'auto sia implicitamente di tipo promiscuo.
E sull'auto ci sarebbe stato da discutere, specie se si tratta di attivita' su web.
In ogni caso hanno deciso cosi' e d'altra parte il regime dei contribuenti minimi prevede parecchi criteri semplificati, proprio in ragione del limite annuo dei ricavi.Riguardo al Punto (1) in quest'ottica non dovrebbe essere necessario che il documento di spesa sia riferito alla mia attivita' quanto alla mia persona, che come titolare dell'attivita' ne faccio uso promiscuo.
Il riferimento ad un numero di telefono intestato a me dovrebbe essere sufficiente.Riguardo al 50 % la circolare e' la "CIRCOLARE N.7/E" del "28 gennaio 2008":
a) Quesito
Per i beni in relazione ai quali le norme del TUIR prevedono un regime a
deducibilità limitata (come ad esempio quello relativo alle autovetture, ai
telefonini, etc) si chiede di sapere se tali limitazioni trovino applicazione anche
nel regime dei minimi.
Risposta
A prescindere dalle disposizioni del TUIR che prevedono uno specifico
limite di deducibilità per le spese di acquisto delle autovetture e dei telefonini, si
ritiene che, come precisato con la circolare n. 73/E del 2007, al paragrafo 2.1,
trattandosi di beni ad uso promiscuo, tali spese rileveranno, in ogni caso, nella
misura del 50 per cento del relativo corrispettivo. La stessa limitazione si applica
31
anche ai canoni di leasing nell?ipotesi in cui i menzionati beni siano ad uso
promiscuo ed acquisiti mediante un contratto di leasing finanziario.
ciao
-
@toninon said:
Sono d'accordo con matteo72.
Evidentemente si presume che l'uso del telefono, come quello dell'auto sia implicitamente di tipo promiscuo.
E sull'auto ci sarebbe stato da discutere, specie se si tratta di attivita' su web.
In ogni caso hanno deciso cosi' e d'altra parte il regime dei contribuenti minimi prevede parecchi criteri semplificati, proprio in ragione del limite annuo dei ricavi.Sì, anch'io sono d'accordo con voi... Volevo solo esserne certo.
E la circolare che hai indicato mi sembra possa essere di riprova.@toninon said:
Riguardo al Punto (1) in quest'ottica non dovrebbe essere necessario che il documento di spesa sia riferito alla mia attivita' quanto alla mia persona, che come titolare dell'attivita' ne faccio uso promiscuo.
Il riferimento ad un numero di telefono intestato a me dovrebbe essere sufficiente.Ti ringrazio anche per questa risposta.
Riusciamo a uscire però dall'ipotetico? C'è qualcuno che sa dirci definitivamente "Sì, vale anche solo una ricevuta che riporta il numero di telefono".@toninon said:
Riguardo al 50 % la circolare e' la "CIRCOLARE N.7/E" del "28 gennaio 2008":
Ottimo! E' proprio il testo che cercavo... Ed è uno dei file che ho salvato, ma... non lo trovavo proprio!
Grazie!
-
@Tonino said:
Riusciamo a uscire però dall'ipotetico? C'è qualcuno che sa dirci definitivamente "Sì, vale anche solo una ricevuta che riporta il numero di telefono".
Mi "quoto" da solo per sottolineare la domanda ancora senza risposta.
Grazie