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La poetessa misteriosa [Dina Ferri]
Facciamo un gioco
Si tratta si una piccola sfida che lancio a Dafne in particolare
Non mi si fraintenda: non per mettere in difficoltà, ma solo per solleticare la sua curiosità, perché se davvero queste poesie non le conosce, come penso e spero, le avrò fatto un piccolo regalo, di compleanno in questo caso.
Al di là del valore dei versi, credo Dafne aneli conoscere lo scibile poetico e quindi scoprire una piantina che non aveva visto le sarà cosa gradita.
Il gioco sta nel fatto che non vi dico chi è.
Si tratta comunque di una giovane morta ad appena 21 anni e cresciuta contadina, tra prati e boschi.
.....ehi però date il tempo a Dafne di leggere prima di risolvere il piccolo arcano... Stasera è giustamente di festa!
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Udivo nel piccolo fosso
sommesso gracchiare di rane;
passava tra i rami di bosso
sussurro di preci lontane.Rideva nel cielo profondo
pensosa la pallida luna;
veniva, da lungi, giocondo
un cantico lieve di cuna.
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Più non ha foglia la quercia antica
dove sedevo nel mezzo del giorno,
quando nel canto della fatica,
curvi nel sole, mietono intorno.Tende le braccia nude nel cielo,
piange nel vento, sotto la brina;
gemono i rami stille di gelo
come la fonte già cristallina.Gola canora più non ti desta
ora che vuoti pendono i nidi,
tutta si tolse chioma di festa
ora che 'l vento perse que' gridi.Solo la sera torna più mesta,
lenta ritorna, stanca di volo;
torna da' boschi, dalla foresta,
ove l'assiolo geme da solo.L'anima torna al tronco nodoso
mentre la notte piange bufera.
Sogna la vita, sogna riposo,
ora che vegli, tu capinera.Vestono i monti grigio mantello,
batte la pioggia, gemono i rami.
Sogna di fiori prato novello
sogna di voli, sogna di sciami.Beva la linfa dolce nel sole
quando le gemme si aprono un poco;
spande l'aròma delle viole
sotto la volta fatta di fuoco.Gode la vita piena d'amore,
mentre si perde, come d'incanto,
l'ombra grigiastra d'ogni livore,
ché non ha gioia chi non ha pianto!
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Vorrei fuggire nella notte nera,
vorrei fuggire per ignota via,
per ascoltare il vento e la bufera,
per ricantare la canzone mia.Vorrei mirare nella cupa volta
fise le stelle nella notte scura;
vorrei tremare ancora come una volta,
tremar vorrei, di freddo e di paura.Vorrei passar l'incognito sentiero,
fuggir per valli, riposarmi a sera,
mentre ritorni, o giovinetto fiero,
chiamando i greggi, e piange la bufera.*Quest'ultima mi piace particolarmente.... *
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Cara Nimue,
ho qualche nome in mente ma non sono sicura, quindi prima di dire qualche cavolata..
Mi piacerebbe avere qualche altra informazione, per esempio il secolo o qualche caratteristica particolare...
Aiutino, aiutino? Si può, è amesso dal regolamento del gioco?
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Certo che è concesso
Siamo nel 19qualcosa e poi ti posso dire che se la conosco io - che non sono davvero un esperta - un motivo ci sarà!
Alt stop! Non dico più niente
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Ciao Nimue,
non penso poter risolvere l'arcano.. ho tanto da imparare:D
ma la voglia di imparare non manca mai, e qui spero crescerò parecchio..
mi piacerebbe sapere il nome della poetessa la cui grande e ammirabile bravura mi ha così colpita...
è bello sentire che il "nostro" piccolo gruppetto di amanti della poesia sta crescendo... ed è ancora più bello sapere che ogni vostra parola mi riempie di nuova curiosità.
Grazie a tutti di cuore
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Non ti tengo ulteriormente sulle spine
Si tratta di Dina Ferri. Io gioco in casa ed è appunto l'unico motivo per cui la conosco
Qualche anno fa collaboravo nell'organizzazione dei festival estivi di Chiusdino ed è stata l'occasione per conoscerla.L'altra sera mi è caduto l'occhio sui suoi libri e ti ho pensata subito
Sono molto contenta che ti sia piaciuta. Aggiungerò qualcosa prossimamente: sarà l'occasione per rispolverare i suoi scritti che l'altra sera ho solo sfiorato.
Magari a questo punto conviene rinominare il thread. A voi il piacere
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c'è qualcosa che.. non è bella ma qualcosa di più.
Quando Dio o una Santo operano, sono di una semplicità divina, non è solo bellezza (oppure la potremmo definire "bellezza divina").
Non sto dicendo certo che è divina ma che la sua bellezza non è affatto semplice da definire.
E' una sensazione di fanciulla, non di una giovane.
Il cuore, il cuore conta molto per definire la sua età. E' strano avvertire ciò, è una sensazone visiva, non di lettura.
Più che conoscerla avrei voluto rimirarla, starle accanto, a fianco.
Come avrei voluto stare mano nella mano con lei.
Avrebbe lenito le mie pene anche se lei fosse stata in pena.
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Il nostro Stefano Starano è un tipo tenero, l'abbiamo capito.
Sensibile.
Ma anche - spessissimo, se non sempre - appropriato e capace di "azzeccare" (passatemi per favore il termine gergale, che voglio farmi intendere) la giusta parola, indovinare l'espressione in grado di rendere i suoi interventi sempre originali.
Oggi voleva esprimere "se stesso" in relazione alla poesia di Dina Ferri.
Rendendoci uno specchio fedele di quanto certamente avremmo immaginato, che ormai iniziamo a conoscere la sua sensibilità e le "corde" che maggiormente lo toccano/entusiasmano.Ma secondo me la sfumatura che stasera rende delizioso (suggestivo - originale - caratteristico di Starano etc etc) il suo post è l'uso e la rilevanza concessa alla parola "accanto".
Parola che di per sè è .... semplice e nemmeno molto musicale.
Epperò... conoscendo un pochino Starano e cogliendo un poco alcuni suoi punti di vista... è un ACCANTO del tutto comprensibile e "significativo" - eppure di una semplicità e di un candore del tutto rafforzati dalla posizione - nel titolo, come premessa - e dal fatto di aver evitato l'uso della maiuscola.
accanto
"Semplicemente accanto", mi viene da dire.
Così... mi è sembrato un "tipico tocco" d'artista, magari anche involontario... oppure so' io stasera che mi sono incantato su quella parola... .. capita....
Per farla finita qui, e non ci torno ulteriormente, penso che "accanto" sia un concetto (un luogo?) che andrebbe rivalutato, di tanto in tanto, per provare magari ad ottenere una topografia sentimentale capace di sfuggire dall'univocità del rapporto sopra-sotto - così alienante, oppressivo e onnipresente nel nostro continuo rimodellare canoni di giudizio e di riferimento.
Nel rapido decidere cosa più ci piace e cosa ci piace meno, cosa più desideriamo, cosa meno ci manca. Nel delirio valutativo, insomma, sento il bisogno di altri punti di vista, di posizioni alternative.
Temo le prospettive fossili e stereotipate del sopra e sotto."accanto" è una possibilità da indagare, invece....
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Non dovrei rispondere, cosa dire?
Caro WWW, è il tuo sguardo che è grande ma così dicendo direi che vede qualcosa in me.
Io sento la poetessa ben presente, io voglio tornare nel tempo, io voglio conoscerla, fosse anche solo per il fatto di poterle stare accanto.