• User Attivo

    Avere o essere

    Erich Fromm si chiedeva nel 1976 se fosse stato possibile una trasformazione su larga scala per salvarci dalla catastrofe psicologica ed economica.
    Concludeva dicendo che il carattere umano poteva mutare alle seguenti condizioni:

    1. Che si sia consapevoli dello stato di sofferenza in cui versiamo.
    2. Che si riconosca l?origine del nostro malessere.
    3. Che si ammetta che esiste un modo per superare il malessere stesso.
    4. Che si accetti l?idea che, per superare il nostro malessere, si devono far nostre certe norme di vita e mutare il modo di vivere attuale.

    Fromm faceva notare che i quattro punti corrispondevano alle Quattro Nobili Verità del Buddha, che erano sottesi anche all?idea marxiana di salvezza e che erano simili al metodo di cura di Freud.


  • User Attivo

    Il punto 2 non l'ha capito ancora nessuno oppure fanno finta che non sia quello perchè il punto 4 si scontra col capitalismo 😉


  • User Attivo

    Punto 2: "... l’origine del nostro malessere..."
    Non può essere l'origine specifica di quella situazione. Per esempio, non si può dire una nevrosi da cosa provenga esattamente. Non si può psicanalizzare se stessi (sarebbe come se un chirurgo pretendesse di operarsi da solo).
    A livello di società è altrettanto difficile stabilire l'esatta origine del malessere diffuso.
    Possiamo però dire se la nevrosi dipenda da noi stessi o dallo scontro di questa società unidirezionale: si può anche arrivare alla conclusione che sono tutti e due i fattori.
    In realtà le cose s'incrociano: il filosofo Marcuse della famosa scuola di Francoforte viene citato da Laing psichiatra dell'antipsichiatria.
    Voglio dire che è difficile dire la precisa origine "specifica e particolare" del proprio malessere ma quella di fondo sì.

    Sul punto 4 direi «... che si accetti l’idea che, per superare il nostro malessere, si devono far nostre certe norme di vita e mutare il modo di vivere attuale...» che egualmente il livello del discorso viaggia su due livelli "molto" interconnessi: se stessi e il "sistema" (la società). In particolare quella consumistica che induce a consumi non essenziali: scatta il conflitto interno tra l'essere se stessi, essere vivi, "essere" semplicemente (amare, essere liberi di scegliere veramente la propria vita, le persone, la natura - il mare, il bosco, la collina, il tramonto, la rugiada, condividere momenti significativi con una persona amica) e il volere-possedere le cose (auto, gioielli, vestiti firmati) o addirittura le persone (amore possessivo e geloso, sottomettere i dipendenti), la superficialità, la sete di potere, il "tutto e subito".
    Ecco che le parole di Fromm «... che si accetti l’idea che, per superare il nostro malessere, si devono far nostre certe norme di vita e mutare il modo di vivere attuale...» assumono significato ai nostri occhi.
    Primo, bisogna arrivare al fatto che bisogna "educarsi", allenarsi, addestrarsi al voler bene se stessi, imparare ad ascoltare, rispondere agli attacchi con mano di ferro in guanto di velluto.
    Secondo, che bisogna cambiare il modo di vivere (e non solo lo stile di vita che già di per sé sarebbe una rivoluzione) ma anche "il sistema", la società del consumismo e del capitalismo (e in altri paesi la dittatura).
    Questo volevano raggiungere le "Brigate Rosse" con sistemi spicci e cruenti.
    Noi no, non accettiamo la violenza contro violenza. Ma la fermezza, la decisone, la determinazione, la risolutezza contro il "commerciale" nell'arte, nello scambio (non di "favori" ma di aiuto umano, di consolazione, di solidarietà) e contro l'inquinamento. Ci sono casi in cui però occorre la mano pesante, come appunto l'inquinamento: è come la legittima difesa anzi, di più, perché in gioco c'è la vita di miliardi di personen per cui il male minore sarebbe quello di decapitare le grosse multinazionali ed i capi di governo che ostacolano la salvezza dell'umanità.
    L'alternativa è la morte.


  • User Attivo

    Ho citato Marcuse. Ecco un suo pensiero (che già avevo inserito in un altro post) inerente al discorso:

    «... gli individui sono dominati da criteri a loro esterni e perciò sono "eterodiretti" dal nuovo ordine sociale imposto dal meccanismo politico-economico, che richiede che tutto sia standardizzato: ci impone cosa comprare, quale film vedere, come divertirci, cosa pensare. Tutto sembra così normale, ragionevole, logico e perfetto che ribellarsi è assurdo e fuori luogo...»


  • User Attivo

    L'avevo già scritto in un altro post in questo forum ed ora non ricordo dove, ma diceva piu meno cosi:

    <"Quando l'uomo smetterà di volere il predominio sull'uomo e qualsiasi tecnologia sarà alla portata di tutti, allora potrà esserci progresso e prosperità">

    Questi sono il punto 2 e 4 insieme.

    :mmm: dove l'ho letto ? Ah no!! L'ho detto io :vai:

    :ciauz:


  • User Attivo

    Il tuo ultimo post-risposta lo confermo (predominio dell'uomo sull'uomo).
    La tecnologia alla portata di tutti l'ha auspicata anche Roberto vacca enl suo "Il rinascimento prossimo venturo" (o un titolo del genere) in cui dice che ci dovrebbero essere dei luoghi con grandi lavagne lumninose con le quali diffondere il sapere e condividere esperienze.
    Con la tecnologia sono andato a casa lo stesso giorno dopo un'operazione di ernia e lo stesso dopo una riparazione alla retina.