• User

    MORTE, OH MIO DESIO

    MORTE, OH MIO DESIO

    Diceo col buio all?amica morte:
    ?Quand?ancor Vi dovrò aspettar?
    Quando m?aprirete le soavi porte??
    Ed ella co? fare di chi sa amar:

    ?Sarò di te poscia o pria la sorte ( 7 ? 8 Giugno 2008 )
    E verrò e così mi potrai abbracciar.
    Ti donerò manti e nere scorte
    E co? me sarai sposo sull?altar .?

    E ride ?l cor mio e ride la notte,
    Sento ch?ad esser amato sono vicino.
    Finite della mesta vita son le lotte

    Ed or via,verso Caronte e poi sino
    A ?Campi Elisi ov?ilarità m?inghiotte,
    Com?i giuochi avvolgon?il bambino!

    ( Dedicata alla morte )

    LA VITA E LA MORTE

    Chiese un dì l?oscura morte alla vita:
    -?cosa darai quando finita sarà la sorte??-
    Rispuose la vita:-?donerò te,la morte.?-
    La morte disse: -?i?darò te: la vera sbiadita
    Che mi traina innanzi alla mala corte
    Favellando che porto dolor. Te! Bandita
    Che ti impegni a gioia co? parole torte
    E frodi ?l giovane. Perché parli mal di me?
    Di me che dono a tutti pace etterna
    Lontan da l?amor,dal dolor e da te!?- ( 7 Giugno 2008 )
    E la vita:-?vivran al sol d?una lucerna
    Fioca e ti chiederan ritorn?a me,per mercè!?-
    Rispuose la morte -?No,non saran lacchè
    Come l?hai fatti te,si saran in caverna
    Che meno è dolorosa dell?amor che te dai!
    Ah,l?amor! Bugiarda,vile e come te attrice
    Che gioie imperiture non ha prodotto mai,
    Com?ivi un dì facea Dante pe? Beatrice.
    Sol fa errar l?ommini, narrando amari lai.
    Essa fa ?l mestier tuo, bugiarda scrittrice?-
    Or si guardan e concludon a tavolino
    Le di lor favelle,tra un pane e del vino
    Esse prendon le lor lucenti e nere mantelle
    E s?alzano,sorridon pe? esser di no?sentinelle.
    Silenzio: l?una sorrid?all?altra: ?l riso è fino,
    In taverna vi son loro ed il real triclino.
    Ecco pronunziar l?ultime parol dell?ancelle
    Ch?a noi comandan, di noi fan polver?e stelle.
    La vita-?abbraccio l?omo e dono felicià !?
    La morte-?i? fo lo stesso ma dono etternità?-
    La vita:-?l?omo co? me gusta ciò che osa?-
    La morte-?è inutile,se poi co? me esso riposa!?-

    ( Dedicata alla vita e alla morte )


  • User Attivo

    Ciao malatesta,
    finalmente ho il piacere di leggere nuovi poemetti, mi domandavo dove fossi finito:?..
    La seconda poesia mi è piaciuta moltissimo, la vita e la morte nel dibattito eterno.
    cosa darai quando finita sarà la sorte??-
    Rispuose la vita:-?donerò te,la morte.?-
    la vita che in estremo dona la morte, quando ormai non c'è più nulla da fare la signora nera prende in mano le redini..
    I poli opposti sembrano sfoderare le loro possibilità: pace e eternità o amore e vorticoso vivere?
    vivremo ( sembra paradossale) entrambi, lasciamo che se la vedano loro in taverna.. un giorno loro decideranno per noi e noi non potremo che accettare..
    dafne


  • User

    Queste due poesie le ho dedicate specialmente alla morte essendo lei la protagonista principale dei miei pensieri e la mia musa ispiratrice.
    la seconda poesia Dafne è per portare un discorso,una disputa che vedo nella mia mente tra morte e vita,come loro si giocano le nostre vite: una volta il dado segna 4 per la vita e 6 per la morte e quest'ultima ha il diritto di scegliere tra le persone chi siederà accanto a se,chi le chinerà il capo.
    Per quel che mi riguarda è inutile viversi una bella vita se poi alla fine sempre e solo i vermi,tanto al ricco come al povero dovranno avere delle nostre carni un sontuoso pasto.


  • User Attivo

    ciao malatesta,
    interessante come musa.. ma la morte non fa forse parte della vita, non è anch'essa una fase della prima al contrario la morte non può dirsi parte della vita..
    le probabilità del dado: ogni faccia ha la stessa probabilità di uscire..beh se poi si mette la legge di murphy forse ti posso dare ragione..

    "Per quel che mi riguarda è inutile viversi una bella vita se poi alla fine sempre e solo i vermi,tanto al ricco come al povero dovranno avere delle nostre carni un sontuoso pasto"

    la vita e la morte sono protagoniste e entrambe hanno valore senza escludersi, i romani davano massima importanza alla vita perchè le imprese sarebbero rieccheggiate in eternità.
    Anche sapendo che i vermi si ciberanno di noi questo può spingerci a non vivere? Avranno le nostre carni ma non le nostre menti..avranno i nostri corpi ma non le nostre parole, gli scritti, le poesie..
    Noi non ci cibiamo di carni, siamo anche noi vermi, ma ognuno deve vivere e vivere su chi muore..è la natura.
    un abbraccio
    dafne


  • Super User

    Complimenti Dafne :smile5:

    Dalla poesia alla filosofia, davvero belle le tue considerazioni avranno i nostri corpi ma non le nostre parole, gli scritti, le poesie e *ognuno deve vivere e vivere su chi muore.

    *Credo anch'io che sia possibile lanciare qualcosa di nostro oltre la nostra morte, facendolo sopravvivere per sempre 🙂


  • User Attivo

    grazie mille Andrez...
    le parole non hanno tempo, Auerbach disse: " ogni parola tramandata è importante perchè utile per le generazioni successive".. e ognuno di noi fa il meglio per sostenere le tesi di questo filologo tedesco..
    dafne


  • Super User

    Trovo anche io che le tue parole, Dafne, abbiano un significato che mostra la morte come un arrivo, ma non come un punto di chiusura con la vera essenza della vita...però c'è da stare attenti a coloro i quali lasciamo la penna con cui abbiamo scritto la nostra vita, perchè spesso si fanno molti copia e incolla che alterano i nostri pensieri da vivi.

    In questi giorni mi sono interrogata spesso sulla morte, ogni tanto ci pensano tutti, soprattutto quando muoiono persone carissime, o persone che assolutamente non dovevano morire!

    Proprio due giorni fa ho visto una madre piangere la morte inaccettabile dei propri figli, ho visto le mie stesse lacrime rivelarsi per qualcuno che doveva essere e invece non è più, ma poi mi sono chiesta se questo qualcuno, alsandosi dall sedia della vita, aveva davvero calcato un un punto alla sua storia...poi guardando bene, ho visto che quel punto era solo una macchietta caduta dalla penna...il foglio mezzo vuoto da riempire con altre mille storie, altri mille macchiette di penna che sono i nostri ricordi che c'erano sfuggiti e che orano tracciano mille righe e mille altre storie presenti...e sarà così per molto tempo, almeno fino a quando dalla sedia non saremo noi ad alzarci.

    😉


  • User Attivo

    Ciao pikadilly,
    hai ragione nel dire che tutto quello che viene e verrà scritto non dev'essere preso per oro colato..se seguissimo gli scritti degli stoici dovremmo tagliarci le vene ogni volta che la vita sembrerebbe inutile..c'è anche da dire che ciò che leggiamo dovrebbe migliorarci e noi dovremmo rielaborare il tutto in chiave positiva, non facendo copia e incolla.

    "Proprio due giorni fa ho visto una madre piangere la morte inaccettabile dei propri figli, ho visto le mie stesse lacrime rivelarsi per qualcuno che doveva essere e invece non è più, ma poi mi sono chiesta se questo qualcuno, alsandosi dall sedia della vita, aveva davvero calcato un un punto alla sua storia...poi guardando bene, ho visto che quel punto era solo una macchietta caduta dalla penna...il foglio mezzo vuoto da riempire con altre mille storie, altri mille macchiette di penna che sono i nostri ricordi che c'erano sfuggiti e che orano tracciano mille righe e mille altre storie presenti...e sarà così per molto tempo, almeno fino a quando dalla sedia non saremo noi ad alzarci."

    innanzitutto ti faccio i miei complimenti per il pensiero: molto profondo, mi piace il parallelo vita e carta bianca su cui incidere i nostri giorni..
    scusami adoro le metafore di vita:sbav:..
    è difficile pesare la morte e la vita, io penso e cerco di convincermi ( cosa ardua) che in realtà esista un equilibrio e se non ci domandiamo il perchè dei nostri sorrisi dovremmo fare altrettanto con le sofferenze, altrimenti finiremo in un rovello irrisolvibile...so che è difficile da accettare!
    il mio grande dubbio s'aggira ancor più sulla sofferenza perchè in realtà la morte ha uno scopo demografico e come un dado della sorte sceglie le vittime senza dar peso a età, sesso o religione ma la sofferenza non ha motivo di esistere..perchè non morire senza dolore in corpo o in anima?
    Tu parlavi dellamorte dei bambini..è terribile che giovani vite periscano senza aver vissuto abbastanza ma forse gli organi di quei bambini hanno salvato qualcun'altro.. e se da una parte c'è il dolore ineguagliabile per la perdita dall'altra c'è la speranza per continuare a vivere..era questo che intendevo come equillibrio.
    Quando ci alzeremo dalla sedia lasceremo il nostro posto a qualcun'altro che continuerà a lasciar tracciati i propri passi..e noi forse rivivremo in quelle lunghe camminate d'inchiostro.
    Immagino che penserai che questo pensiero è paradossale ma se non ci diamo dei punti fermi finiremo per sotterrarci con le nostre stesse mani...
    dafne