• User Newbie

    E' indispensabile inserire partita iva sul sito????

    sottoporre una domanda alla vostra attenzione, ho già parlato con il mio commercialista ma mi fido di più della vox populi.
    Insieme ad alcuni amici stiamo aprendo un sito internet in cui si vincono buoni spesa presso i negozi che decideranno di pubblicizzare la propria attività, quindi noi non incassiamo un euro.
    Ritenete che sia lecita questa forma di no profit?

    Si tratta sempre di mediazione commerciale, non vorrei rischiare multe o cose del genere. Io so che per i siti aziendali è obbligatorio esporre la partita iva, ed io potrei mettere la mia anche se ho un codice attività diverso, ma preferirei evitare e poi per ora è solo un sito ludico e di svago. Insomma in chiave futura se avrò riscontri positivi aprirò un nuovo codice attività e venderò gli spazi ma per ora vorrei solo creare questo sito senza guadagnare nulla.

    Grazie a tutti in anticipo per gli eventuali consigli


  • User Newbie

    grazie sono commosso per le risposte.....scherzo naturalmente.

    So che il tema iva è già stato trattato, ho letto praticamente tutto, però mi interessa un vostro consiglio sulla legalità di ciò che intendo realizzare.


  • User

    si è obbligatoria se non vuoi pagare una multa

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  • User Newbie

    questo l'ho letto, ma non può riguardare un sito che non genera guadagni è questa la differenza rispetto alle altre discussioni e cui vorrei un vostro parere


  • User

    ciao,
    ti ho estratto per non incorrere in autopromozione, la news con tutta la spiegazione.

    "P.IVA e WEB: obblighi e sanzioni
    Numerosi siti di imprese e professionisti non presentano i dati Iva sull'home page!
    Chiunque è in possesso di partita Iva e dispone di un sito web deve indicarla in home page. Quest'obbligo, forse ancora poco conosciuto, è stato introdotto dall'articolo 2 del Dpr n. 404 del 5 ottobre 2001, secondo il quale la partita Iva attribuita al contribuente che ha intrapreso l'esercizio di un'impresa, arte o professione nel territorio dello Stato, resterà invariato fino al momento della cessazione dell'attività e "deve essere indicato nelle dichiarazioni, nella home-page dell'eventuale sito web e in ogni altro documento ove richiesto".
    Fatto sta che questa disposizione, come si può notare effettuando una veloce navigazione sui siti internet, è ancora oggi disattesa nonostante siano passati sei anni dalla sua entrata in vigore.
    Sull'argomento è intervenuta l'agenzia delle Entrate con la risoluzione n. 60 del 6 maggio del 2006, la quale avvalora la necessità dell'indicazione della partita Iva anche sui siti meramente pubblicitari e non solo su quelli che svolgono commercio elettronico.
    È possibile per il contribuente regolarizzare la propria posizione con il semplice aggiornamento dell'home page del proprio sito prima della constatazione di irregolarità da parte dell'Amministrazione finanziaria, evitando così di incorrere nelle sanzioni amministrative (da 258,23 a 2.065,83 euro) previste per la violazione degli obblighi di comunicazione disciplinati dal Dpr n. 472 del 1997.
    La direzione regionale delle Entrate della Liguria ha concluso in questi giorni una prima ricognizione su siti di imprese e professionisti che sono risultati privi dell'indicazione della partita Iva. Dei siti privi di indicazione della partita Iva, individuati dall'attività di intelligence fin qui svolta, numerosi quelli appartenenti a imprese di costruzioni e di impiantistica, agenzie immobiliari, istituti di bellezza, agriturismi, bed & breakfast, avvocati, artigiani e architetti."

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  • User Newbie

    ti ringrazio partirò da queste informazioni per approfondire il tema, grazie ancora, S


  • Super User

    Ciao Skina,

    fermo restando che l'Agenzia delle Entrate considererebbe comunque il tuo sito attività commerciale, quindi soggetto all'obbligo dell'indicazione della partita IVA ("si vincono buoni spesa", sembrerebbe una sorta di lotteria), non sono però ben certo di aver capito come si svolge l'attività.
    Tu inserisci pubblicità di esercizi commerciali sul tuo sito, ma gli esercizi commerciali non ti pagano per fare ciò ? :mmm:


  • User Newbie

    Ciao Bruno ti ho fornito alcuni chiarimenti via mail al tuo sito!!!


  • Super User

    Ciao Skina,

    ti rispondo qui essendo una discussione iniziata come pubblica mi sembra giusto che termini in pubblico. Oltretutto potrebbe essere di interesse per altri.
    Da come dici tu, in pratica fornisci pubblicità a degli esercizi commerciali che poi ti ripagano in buoni spesa che però metti in asta sul tuo sito.
    Fermo restando che per fare delle aste o lotterie c'è l'obbligo di avere le apposite autorizzazioni (e se non ricordo male possono essere solo a livello regionale), comunque un guadagno c'è (i buoni spesa per la pubblicità, che poi li metti all'sta sul sito è altra cosa, è una fase successiva), per cui questa attività probabilmente verrebbe interpretata come attività commerciale da parte dell'Agenzia delle Entrate, con gli obblighi del caso.


  • User Newbie

    temo proprio di si caro Bruno, ulteriori approfondimenti mi spingono in tal senso, ovvero ad aprire un nuovo codice attività sulla mia partita iva, però devo verificare meglio il discorso dei buoni spesa, appena avrò aggiornamenti vi farò sapere, per ora grazie per i consigli