• Bannato User Attivo

    @france974 said:

    Il problema non è avere torto o ragione. Moralmente ripeto, hai ragione da vendere ma tutto questo non centra nulla con l'eventuale accertamento fiscale della Guardia di Finanza che applica le normative vigenti.

    Un sito web o un blog è senz'altro giuridicamente un prodotto editoriale
    *(1. Per «prodotto editoriale», ai fini della presente legge, si intende il prodotto realizzato su supporto cartaceo, ivi compreso il libro, o su supporto informatico, destinato alla pubblicazione o, comunque, alla diffusione di informazioni presso il pubblico con ogni mezzo, anche elettronico, o attraverso la radiodiffusione sonora o televisiva, con esclusione dei prodotti discografici o cinematografici. - **Legge 7 marzo 2001, n. 62 *Nuove norme sull'editoria e sui prodotti editoriali e modifiche alla legge 5 agosto 1981, n. 416)

    Se su un tuo prodotto editoriale esponi pubblicità, direttamente scegliendoti il cliente, o indirettamente affidandoti ad una concessionaria (leggasi Google) tu stai facendo impresa come qualsiasi proprietario di giornale cartaceo.

    Non importa se i tuoi guadagni sono minimi, ripeto dipende dalla tua capacità di attirare visite.

    Se il tuo blog/sito conta 30 visite giornaliere probabilmente non arriverai al dollaro al giorno ma se ne conta 5 milioni allora statisticamente è probabile che ne guadagnerai molti di più. Ma in tutti e due i casi per il Fisco stai facendo comunque impresa, quello che cambia è la dimensione del giro di affari.

    Per lavoro occasionale si intende non già l'occasionalità dei pagamenti ma la modalità di prestazione del servizio (pubblicitario) che è continuativa nel tempo e quindi al di fuori di regime fiscale della ritenuta d'acconto.

    La tassazione dei guadagni da adsense quindi, fino a quando non verranno cambiate le norme è da considerarsi reddito di impresa.

    Che poi la G.d.F. abbia di meglio da fare che pizzicare piccoli webmaster da 30 dollari il mese è un altro discorso.

    30 giornalieri? Ma lo sai che con 1000 giornalieri riesci a non guadagnare nemmeno 10 dollari al mese? Ma hai effettivamente provato Adsense?
    Ma la capacità di attirare visite non implica il click e il guadagno. Questo deve essere ben chiaro. Inoltre, non è definito nemmeno quello che ti danno e spesso le pubblicità non ci sono e quindi Google manda messaggi del tipo: Oggi in California il tempo è bell. Quindi siamo fuori tema.
    Inoltre, è stato più volte ribadito anche dall'ufficio entrata che avere un sito non è una condizone sufficiente per essere impresa (questo è garantito al 2000%).
    Quindi un sito, che non impresa, + piccoli guadagni...è tutto da dimostrare che si tratta di impresa.
    Come già ho detto altre volte, non tutti i commercialisti la pensano allo stesso modo. E contro la tua interpretazione, se è anche quella dell'Agenzia Entrata, ci sta il buon senso. Per te sono imprese attività economiche che non hanno nemmeno un minimo di impresa.
    Non ci sono redditi certi, non ci sono contratti stipulati con clienti, non c'è gestione, non c'è responsabilità per gli impegni presi...


  • Bannato User Attivo

    @lodiablo said:

    30 giornalieri? Ma lo sai che con 1000 giornalieri riesci a non guadagnare nemmeno 10 dollari al mese? Ma hai effettivamente provato Adsense?
    Ma la capacità di attirare visite non implica il click e il guadagno. Questo deve essere ben chiaro. Inoltre, non è definito nemmeno quello che ti danno e spesso le pubblicità non ci sono e quindi Google manda messaggi del tipo: Oggi in California il tempo è bell. Quindi siamo fuori tema.
    Inoltre, è stato più volte ribadito anche dall'ufficio entrata che avere un sito non è una condizone sufficiente per essere impresa (questo è garantito al 2000%).
    Quindi un sito, che non impresa, + piccoli guadagni...è tutto da dimostrare che si tratta di impresa.
    Come già ho detto altre volte, non tutti i commercialisti la pensano allo stesso modo. E contro la tua interpretazione, se è anche quella dell'Agenzia Entrata, ci sta il buon senso. Per te sono imprese attività economiche che non hanno nemmeno un minimo di impresa.
    Non ci sono redditi certi, non ci sono contratti stipulati con clienti, non c'è gestione, non c'è responsabilità per gli impegni presi...

    Inserito per errore. Corretto


  • Bannato User Attivo

    @france974 said:

    Il problema non è avere torto o ragione. Moralmente ripeto, hai ragione da vendere ma tutto questo non centra nulla con l'eventuale accertamento fiscale della Guardia di Finanza che applica le normative vigenti.

    Un sito web o un blog è senz'altro giuridicamente un prodotto editoriale
    *(1. Per «prodotto editoriale», ai fini della presente legge, si intende il prodotto realizzato su supporto cartaceo, ivi compreso il libro, o su supporto informatico, destinato alla pubblicazione o, comunque, alla diffusione di informazioni presso il pubblico con ogni mezzo, anche elettronico, o attraverso la radiodiffusione sonora o televisiva, con esclusione dei prodotti discografici o cinematografici. - **Legge 7 marzo 2001, n. 62 *Nuove norme sull'editoria e sui prodotti editoriali e modifiche alla legge 5 agosto 1981, n. 416)

    Se su un tuo prodotto editoriale esponi pubblicità, direttamente scegliendoti il cliente, o indirettamente affidandoti ad una concessionaria (leggasi Google) tu stai facendo impresa come qualsiasi proprietario di giornale cartaceo.

    Non importa se i tuoi guadagni sono minimi, ripeto dipende dalla tua capacità di attirare visite.

    Se il tuo blog/sito conta 30 visite giornaliere probabilmente non arriverai al dollaro al giorno ma se ne conta 5 milioni allora statisticamente è probabile che ne guadagnerai molti di più. Ma in tutti e due i casi per il Fisco stai facendo comunque impresa, quello che cambia è la dimensione del giro di affari.

    Per lavoro occasionale si intende non già l'occasionalità dei pagamenti ma la modalità di prestazione del servizio (pubblicitario) che è continuativa nel tempo e quindi al di fuori di regime fiscale della ritenuta d'acconto.

    La tassazione dei guadagni da adsense quindi, fino a quando non verranno cambiate le norme è da considerarsi reddito di impresa.

    Che poi la G.d.F. abbia di meglio da fare che pizzicare piccoli webmaster da 30 dollari il mese è un altro discorso.

    Ho rispolverato il manuale Frizzera (Codice Fiscale), e alla voce Esercizio d'impresa non riesco a vedere come rientra il lavoro di un possessore di un sito con Adsense in quello d'impresa. A me sembra che la definizione posta nel manuale già di per sè basta e avanza per eslcudere che quello che fa un webmaster con adsense sia un'impresa. Forse tu ritieni che si dà un servizio (cioè la pubblicità), ma il servizio non lo eroghiamo noi. Un servizio ha un inizio e una fine e un costo, nonchè un contratto e due titolari.
    Noi non siamo titolari del contratto nè conosciamo la controparte.
    Noi possiamo non mettere il codice, ma il servizio Google lo dà lo stesso, perchè è Google titolare del contratto.
    Il lavoro che poi svolge il webmaster per posizionare il sito e arrivare a 5 miliori di utenti mensili non ha nulla a che fare con la questione. Altrimenti dovresti dire che un sito che ha 5 milioni di utenti, ma non mette pubblcità è ancora impresa (questo è escluso categoricamente).
    Insomma, come la giri giri, ritengo che sia molto più difficile dimostrare che si è un'impresa che non. Anzi, fatto salvo il soppruso di chi ha la "forza", io dico che quasi in nessun modo si può dimostrare che un webmaster che inserisce Adsense è un'impresa.
    Ripeto al massimo si è equiparati al signor che affitta un pezzo di terreno (10 metri quadri) sul quale poi un'agenzia di pubblicità mette un cartellone pubblicitario.

    Al solito dirai: esponi pubblicità (non me ne frega come) dunque sei impresa. Bene allora io ti dico togli le pubblicità da ogni tua maglia, giacca, pantalone, altrimeniti qualcuno ti potrebbe vedere come un'impresa di pubblicità. In fondo quando esci e giri per la città mostri pubblicità Vai, poi, a dimostrare che non percepisci soldi dalla Lacoste o da Armani... ed io, asinello in materia, ma tenuto al controllo, potrei addirittura sospettare che prendi soldi in nero e ti faccio mettere il telefono sotto controllo, faccio accertamenti e mobilito anche le Nazioni Unite.
    Ovviamente il "tu" è retorico.


  • User Attivo

    @lodiablo said:

    Non ho mai letto da nessuna parte che il risultato finale implica l'attività imprenditoriale svolta. Ho sempre letto invece che quello che svolgo continuativamente e con professionalità implica una qualche attività.Scusami tanto ma, per non saper né leggere né scrivere, secondo te un programmatore freelance offre l'attività di battere dei tasti su una tastiera, o un la realizzazione di un software che il cliente possa utilizzare per i suoi fini?


  • User Attivo

    @rigby76 said:

    Scusami tanto ma, per non saper né leggere né scrivere, secondo te un programmatore freelance offre l'attività di battere dei tasti su una tastiera, o un la realizzazione di un software che il cliente possa utilizzare per i suoi fini?
    Forse dovremmo definire cosa si intende per "risultato finale"?
    Se battendo i tasti scrivo software, ebbene il mio lavoro consiste nel scrivere software - ma non vado oltre!

    Se quel software poi serve per calcolare traiettorie di missili e viene utilizzato dai militari USA per sparare missili contro iracheni, e muoiono 5000 iracheni.... io non sono responsabile per la loro morte, solo perché "conta il risultato finale"!!!

    Come risultato finale può solo intendersi tutto ciò che avviene sotto il mio controllo.
    La pubblicità gestita da Google non viene più controllata da me. Quindi frutto del mio lavoro è il codice Javascript nella pagina web - e basta.


  • User Attivo

    @kruk said:

    Se battendo i tasti scrivo software, ebbene il mio lavoro consiste nel scrivere software - ma non vado oltre!Se inserendo il codice js io faccio apparire gli annunci sul mio sito...

    @kruk said:

    Se quel software poi serve per calcolare traiettorie di missili e viene utilizzato dai militari USA per sparare missili contro iracheni, e muoiono 5000 iracheni.... io non sono responsabile per la loro morte, solo perché "conta il risultato finale"!!!Se l'annuncio pubblicizza attività illegali, escort o quant'altro, il webmaster non può essere ritenuto responsabile, anche se suppongo abbia il dovere di controllare quello che appare ai visitatori, ed eventualmente rimuovere ciò che non sia di suo gusto (ha i mezzi per farlo).

    @kruk said:

    Come risultato finale può solo intendersi tutto ciò che avviene sotto il mio controllo.
    La pubblicità gestita da Google non viene più controllata da me. Quindi frutto del mio lavoro è il codice Javascript nella pagina web - e basta.Non sei responsabile diretto del contenuto ma del fatto che venga pubblicato l'annuncio si, sennò secondo me stiamo a prenderci in giro...

    :ciauz:


  • User Attivo

    @rigby76 said:

    Se inserendo il codice js io faccio apparire gli annunci sul mio sito...

    Oltre 160 messaggi in questo thread, ed ancora non avete capito quello che ripeto e ripeto: NON sono io a far apparire gli annunci, ma Google.

    Se l'annuncio pubblicizza attività illegali, escort o quant'altro, il webmaster non può essere ritenuto responsabile, anche se suppongo abbia il dovere di controllare quello che appare ai visitatori.
    Ed anche qui: non ho modo di sapere quali annunci Google invia ai browser dei visitatori, siccome Google invia questi annunci direttamente ai browser, senza "passare" dal mio server. Non solo non ho modo di verificarlo, ma addirittura Google mi vieta di visitare le mie stesse pagine troppe volte per controllare quali annunci appaiono (siccome alzerei artificialmente il numero delle page-impression). E non basta: Google invia annunci diversi a visitatori diversi (a seconda del loro paese, lingua e storico) - quindi quello che vedo io non è necessariamente quello che vedono gli altri!

    ...ed eventualmente rimuovere ciò che non sia di suo gusto (ha i mezzi per farlo)anche qui sbagli - l'abbiamo già discusso: posso rimuovere un bel niente. Posso solo indicare alcuni URL di concorrenti (e sperare che Google li rispetta non visualizzandoli).
    ...secondo me stiamo a prenderci in giro...:ciauz:Se continuate a ripetere le stesse cose senza leggere quello che ho scritto, mi sento davvero preso in giro. :bho:


  • User Attivo

    @kruk said:

    Oltre 160 messaggi in questo thread, ed ancora non avete capito quello che ripeto e ripeto: **NON sono io a far apparire gli annunci, ma Google.**Su questo sono d'accordo: ma è innegabile che tu lo fai consapevolmente e gli concedi uno spazio sul tuo sito. Quello che stavo contestando è l'affermazione che l'attività consista semplicemente nell'inserire il codice.

    @kruk said:

    Ed anche qui: non ho modo di sapere quali annunci Google invia ai browser dei visitatori, siccome Google invia questi annunci direttamente ai browser, senza "passare" dal mio server. Non solo non ho modo di verificarlo, ma addirittura Google mi vieta di visitare le mie stesse pagine troppe volte per controllare quali annunci appaiono (siccome alzerei artificialmente il numero delle page-impression). E non basta: Google invia annunci diversi a visitatori diversi (a seconda del loro paese, lingua e storico) - quindi quello che vedo io non è necessariamente quello che vedono gli altri!Lo puoi sapere, in quanto esiste l'Adsense Preview, un sistema che tramite browser ti fa vedere, per ogni pagina, gli annunci che vengono visualizzati a rotazione e persino l'indirizzo a cui puntano dopo il click, cosicchè tu possa verificare di persona anche il sito dell'inserzionista pubblicizzato sul tuo sito senza commettere azioni "illecite" quali click fraudolenti.

    @kruk said:

    anche su questo abbiamo già discusso: posso rimuovere un bel niente. Posso solo indicare alcuni URL di concorrenti.Hai uno strumento per rimuovere annunci che sarebbe finalizzato alla rimozione dei concorrenti, ma che sicuramente puoi usare per rimuovere qualsiasi annuncio e sfido chiunque a biasimarti per aver rimosso annunci con contenuti di dubbia legalità (è a questa eventualità che mi stavo riferendo). Ovviamente ti resta sempre la possibilità drastica di rimuovere il javascript, che comporta sequenzialmente la cessazione della visualizzazione degli annunci sul tuo sito.

    @kruk said:

    Se continuate a ripetere le stesse cose senza leggere quello che ho scritto, mi sento davvero preso in giro. :bho:Mi dispiace di averti fatto sentire preso in giro, e di questo mi scuso. Se ritieni di esserti già espresso a sufficienza su tale argomento puoi anche uscire dalla discussione, ti garantisco che capirei la tua posizione.

    Da parte mia però mi sento libero di fare osservazioni su cose scritte che non condivido.Tra l'altro avevo quotato il testo di un altro utente, quindi non ti dovevi sentire in dovere di rispondermi tu stesso! 😉


  • User Attivo

    @rigby76 said:

    Su questo sono d'accordo: ma è innegabile che tu lo fai consapevolmente e gli concedi uno spazio sul tuo sito. Quello che stavo contestando è l'affermazione che l'attività consista semplicemente nell'inserire il codice.
    Infatti ci metto solo 5 minuti ad inserire quel codice. Non faccio invece niente di tutto quello che è tipico di chi vende pubblicità (come già spiegato da altri). Persino Google scrive, che il nostro "contributo" consiste nel "inserire codice".

    Lo puoi sapere, in quanto esiste l'Adsense PreviewA parte il fatto, che sul mio pc il tool di preview non funziona (funzia solo con una determinata combinazione di sistema operativo e versione di browser, che io non ho). Quel tool permette solo di avere un'idea di quali annunci vengono visualizzati, ma non dà la certezza, e sicuramente non dà il controllo, che resta nelle soli mani di Google.

    Hai uno strumento ... che sicuramente puoi usare per rimuovere qualsiasi annuncio
    Questo però presuppone, che io continui a monitorare costantemente quello che fa Google. È come se io (produttore di coltelli) fossi obbligato a monitorare continuamente se i miei clienti utilizzano i miei coltelli per tagliare pane invece di gole ... Non è il mio compito controllare gli altri.

    Mi dispiace di averti fatto sentire preso in giroNon c'è problema. Vedo che in quanto ad AdSense c'è molta ignoranza, e cerco di chiarire la situazione.


  • User Attivo

    @kruk said:

    Infatti ci metto solo 5 minuti ad inserire quel codice. Non faccio invece niente di tutto quello che è tipico di chi vende pubblicità (come già spiegato da altri). Persino Google scrive, che il nostro "contributo" consiste nel "inserire codice".Veramente Google propone come dicitura nelle fatture che gli si emettono la dicitura "fornitura a Google di spazio pubblicitario sul sito Web per la pubblicazione di annunci". Si può discutere su come inquadrare l'attività ma di attività nell'ambito pubblicitario si tratta.

    Per il resto, il controllo lo **puoi **avere in quanto la possibilità esiste, e ritengo che chi avvia una collaborazione debba interessarsi di quello che succede, è nel suo interesse. Dal tuo punto di vista sembra che il fatto che sul tuo sito appaiano annunci pubblicitari sia una cosa che non ti riguarda, mentre è evidente che in questo consiste l'attività, anche se non svolta da te personalmente ma per la quale il tuo intervento è determinante, e per il quale che vieni retribuito in base oltretutto all'andamento dell'attività (il modo in cui poni gli annunci può variare il suo rendimento e quindi la tua retribuzione).

    Detto questo, penso che potremmo continuare all'infinito. La mia impressione è che stai difendendo delle tesi in maniera preconcetta ma posso sbagliarmi. L'unico augurio che ti faccio è di poter sostenere queste tesi di fronte a un revisore dell'agenzia delle entrate quando gli dirai che sei un'insertore di codici Javascritpt. 🙂

    :ciauz:


  • User Attivo

    @rigby76 said:

    Veramente Google propone come dicitura nelle fatture che gli si emettono la dicitura "fornitura a Google di spazio pubblicitario sul sito Web per la pubblicazione di annunci".

    È come se il venditore di coltelli scrive sulla fattura "fornitura di un coltello per il taglio di pane". Il venditore fattura la vendita del coltello, ma non è responsabile per il taglio del pane.
    Allo stesso modo fornisco lo spazio pubblicitario, ma non vi pubblico gli annunci. Quindi la mia fornitura è da inquadrare come affitto o servizio telematico, ma non come servizio pubblicitario.


  • User Attivo

    @kruk said:

    È come se il venditore di coltelli scrive sulla fattura "fornitura di un coltello per il taglio di pane". Il venditore fattura la vendita del coltello, ma non è responsabile per il taglio del pane.Non mi sembra un esempio calzante dato che il venditore di coltelli dopo aver venduto l'oggetto e incassato il denaro se ne disinteressa, mentre chi fornisce spazi per annunci adsense viene pagato in base al rendimento continuativamente e inoltre è tra i responsabili del rendimento in quanto dipendono anche dalle visite che il sito riceve...ma sorvoliamo su questo perché finalmente ammetti che...

    @kruk said:

    fornisco lo spazio pubblicitario, ma non vi pubblico gli annunci. Cosa su cui finalmente possiamo dirci d'accordo. L'inserimento del codice javascript è solo il mezzo con cui ottieni il risultato fondamentale, ovvero la fornitura di spazi sul tuo sito in cui Google pubblicherà annunci.

    Chiuso quindi l'argomento javascript.

    @kruk said:

    Quindi la mia fornitura è da inquadrare come affitto o servizio telematico, ma non come servizio pubblicitario.Su come inquadrare la fornitura di spazi pubblicitari io non mi considero competente.

    Mi limito a riportare qui l'analisi di Paolo, nel thread in rilievo di questo forum:

    Dalla lettura dei documenti ufficiali citati, reputo quindi che non possa che evincersi che la messa a disposizione di spazi pubblicitari debba essere intesa quale parte indissolubile di una più vasta azione pubblicitaria, quale mezzo indispensabile, e dunque rappresentare, di per se, un servizio pubblicitario.


  • User Attivo

    @rigby76 said:

    "fornisco lo spazio pubblicitario, ma non vi pubblico gli annunci."
    Cosa su cui finalmente possiamo dirci d'accordo. L'inserimento del codice javascript è solo il mezzo con cui ottieni il risultato fondamentale, ovvero la fornitura di spazi sul tuo sito in cui Google pubblicherà annunci.

    Ecco bravo: "Google pubblicherà gli annunci" su quello spazio. Google conosce gli inserzionisti, ne gestisce gli annunci e li pubblica sulle pagine che vengono visualizzati nei browser dei visitatori. Quindi la pubblicazione degli annunci avviene completamente al di fuori dal mio controllo. Io di certo non fatturo il lavoro altrui.

    Su come inquadrare la fornitura di spazi pubblicitari io non mi considero competente.
    Io lo considero un servizio come quello di un falegname che fornisce i cartelloni o gli scaffali per le vetrine. Oppure come quello di un elettricista che installa un display o un negozio di elettrodomestici che noleggia un monitor per la visualizzazione di messaggi pubblicitari. Sono poi altri, che utilizzano questo cartellone/scaffale/display/monitor per visualizzarvi pubblicità (allo stesso modo come Google utilizza il codice Javascript delle mie pagine per inviare pubblicità ai visitatori)

    Mi limito a riportare qui l'analisi di Paolo, nel thread in rilievo di questo forum:Paolo fa l'errore di equiparare la "messa a disposizione di spazi pubblicitari" con la gestione/distribuzione delle pubblicità stesse. Google stesso smentisce questo punto di vista, indicando in ogni spazio pubblicitario chiaramente che si tratta di "Annunci Google" (in inglese "Ads by Google").

    Io non me la sento proprio di assumermi le responsabilità per l'operato di Google. Quelli che fatturano il servizio come servizio di "pubblicazione banner" sbagliano. Sarei scemo a caricarmi queste responsabilità! E quindi fatturo il mio lavoro, pago le tasse e dormo sonni tranquilli.


  • User Attivo

    @kruk said:

    "Annunci Google" (in inglese "Ads by Google").
    L'inglese "by" è molto più esplicativo in quanto attribuzione delle responsabilità. La traduzione corretta sarebbe: "Annunci gestiti da Google" oppure "Annunci forniti da Google", il che evidenzia chiaramente **chi **fornisce questo servizio. Ma purtroppo nella traduzione si è scelto la forma più compatta e ambigua "Annunci Google".


  • User Attivo

    @kruk said:

    Io di certo non fatturo il lavoro altrui.Guarda che sei in equivoco, nessuno ti chiede di fare altrimenti. Devi fatturare il tuo lavoro, o meglio il servizio che presti, cioè fornitura di spazio pubblicitario (non certo inserimento codici javascript come sembravi sostenere inizialmente).

    @kruk said:

    Io lo considero un servizio come quello di un falegname che fornisce i cartelloni o gli scaffali per le vetrine.Si ma come lo consideri tu può essere interessante per una chiacchierata al bar, ma quello che conta è come deve essere considerato in base alle norme vigenti.

    @kruk said:

    Paolo fa l'errore di equiparare la "messa a disposizione di spazi pubblicitari" con la gestione/distribuzione delle pubblicità stesse.Il ragionamento di Paolo è quello di mostrare come la sola fornitura di spazi pubblicitari (come tu stesso hai ammesso che sia il servizio che presti) possa comportare il servizio pubblicitario. E lo fa citando norme precise. Non sta affatto confondendo le due cose; dal suo ragionamento è ben chiaro che lui considera che sia Google mostrare gli annunci sullo spazio che gli metti a disposizione.

    Se pensi che ciò non sia corretto ti pregherei di dare dei riferimenti precisi, altrimenti io se permetti io mi fido del commercialista. 🙂


  • User Attivo

    @rigby76 said:

    Guarda che sei in equivoco, nessuno ti chiede di fare altrimenti. Devi fatturare il tuo lavoro, o meglio il servizio che presti, cioè fornitura di spazio pubblicitario (non certo inserimento codici javascript come sembravi sostenere inizialmente).
    Anche il falegname che fornisce lo scaffale non lo indica come "fornitura di spazio espositivo", eppure quello scaffale è per tutti gli effetti uno spazio espositivo.

    Il ragionamento di Paolo è quello di mostrare come la sola fornitura di spazi pubblicitari (come tu stesso hai ammesso che sia il servizio che presti) possa comportare il servizio pubblicitario.Penso che Paolo ed altri considerano le pubblicità come se fossero inserite nelle pagine web, cioè pensano che io distribuisco le pagine CON le pubblicità (come l'editore distribuisce il giornale con le pubblicità ivi stampate). **Ma non è così:
    **Io distribuisco un giornale con dei spazi bianchi - e qui sta la differenza!
    E' Google che passa da casa a casa e va a scriverci le pubblicità su quei spazi bianchi che trova sui giornali venduti. Quindi le pubblicità vengono pubblicate **DOPO **che io ho venduto il giornale, da un'altra persona (Google) ed al di fuori dal mio controllo.

    Se pensi che ciò non sia corretto ti pregherei di dare dei riferimenti precisi, altrimenti io se permetti io mi fido del commercialista. :)Non cito leggi - cerco di spiegarvi su come funziona AdSense.
    Ed io mi fido del mio commercialista. 🙂


  • User Attivo

    @kruk said:

    Anche il falegname che fornisce lo scaffale non lo indica come "fornitura di spazio espositivo", eppure quello scaffale è per tutti gli effetti uno spazio espositivo.:? E questo cosa dimostra?

    @kruk said:

    Non cito leggi - cerco di spiegarvi su come funziona AdSense.Io so come funziona adsense, ti ringrazio. Capisco il tuo ragionamento tecnico e lo condivido, tecnicamente parlando. Ma dal punto di vista giuridico conta la natura del servizio, non le modalità tecniche con cui le offri.

    Eravamo d'accordo che il servizio è fornitura di spazi pubblicitari, siamo tornati indietro?


  • Bannato User Attivo

    @rigby76 said:

    Veramente Google propone come dicitura nelle fatture che gli si emettono la dicitura "fornitura a Google di spazio pubblicitario sul sito Web per la pubblicazione di annunci". Si può discutere su come inquadrare l'attività ma di attività nell'ambito pubblicitario si tratta.

    Per il resto, il controllo lo **puoi **avere in quanto la possibilità esiste, e ritengo che chi avvia una collaborazione debba interessarsi di quello che succede, è nel suo interesse. Dal tuo punto di vista sembra che il fatto che sul tuo sito appaiano annunci pubblicitari sia una cosa che non ti riguarda, mentre è evidente che in questo consiste l'attività, anche se non svolta da te personalmente ma per la quale il tuo intervento è determinante, e per il quale che vieni retribuito in base oltretutto all'andamento dell'attività (il modo in cui poni gli annunci può variare il suo rendimento e quindi la tua retribuzione).

    Detto questo, penso che potremmo continuare all'infinito. La mia impressione è che stai difendendo delle tesi in maniera preconcetta ma posso sbagliarmi. L'unico augurio che ti faccio è di poter sostenere queste tesi di fronte a un revisore dell'agenzia delle entrate quando gli dirai che sei un'insertore di codici Javascritpt. 🙂

    :ciauz:

    Allora, quando le persone fittano il terreno su cui viene messo un cartellone pubblicitario si devono preoccupare della pubblicità che viene inserita?
    Oppure quando la Rai manda un messaggio pubblicitario di qualche azienda deve in qualche modo intervenire sul messaggio o adoperarsi perchè qualcuno compri poi il prodotto che hanno mostrato?
    Naturalmente la Rai è anche un'azienda di pubblicità, perchè fa i contratti ai propri clienti; cosa che noi non facciamo. Questo è l'elemento determinante che ci distingue da tutto.
    Per restare al webmaster che adopera Adsense, gli attribuite una serie di cose che sta solo nella vostra mente e che lui non si sogna nemmeno: 1) non si sogna di fare azienda, perchè vuole solo coprire le spese; 2) magari avesse modo di guadagnare di più e tanto, farebbe subito impresa per ovvi motivi; 3) non gliene ne frega un tubo di quello che fanno i propri utenti, se cliccano bene, se non cliccano va bene lo stesso; ... ecc.
    Non eslcudo che ci siano poi dei webmaster che si adoperano per aumentare le entrate, ma questo è da dimostrare e non da attribuire per partito preso.

    L'Agenzia delle Entrate dovrebbe fare uno studio ad hoc su questo fenomeno e poi di conseguenza agire, e non prendere decisione in forza del suo potere.
    Mi sembra molto più logico.


  • Bannato User Attivo

    @rigby76 said:

    Scusami tanto ma, per non saper né leggere né scrivere, secondo te un programmatore freelance offre l'attività di battere dei tasti su una tastiera, o un la realizzazione di un software che il cliente possa utilizzare per i suoi fini?

    Dipende, se agisce da dattilografo o da creatore. Vorresti forse dire che il dattilografo che mi ha battuto la tesi è uno scrittore? E che forse io, e tanti altri, che ci hanno sudato ne hanno perso il diritto perchè un dattilografo ha toccato una tastiera?

    Io vedo come fondamentale il fatto che noi diamo a Google uno spazio. Gli do questo spazio e mi restituisce una guadagno incerto.
    In alcuni casi il guadagno si materializza, quasi mai consistente, in altri è un ottimo guadagno. Su questo guadagno, e per la messa a disposizione di questo spazio ("terreno"), io non assumo responsabilità e non ne posso assumere. Infatti, non posso escludere un bel niente, se non url, che ovviamente non sono aziende. Inoltre, potrei avere delle difficoltà se volessi applicare sul mio sito il principio: non voglio nel mio sito tutte le pubblicità che si occupano di abbigliamento, pantaloni esclusi.
    Mi basta escludere un url per fare questo? Un editore vero lo può applicare con facilità, noi, con Adsense, no. Questo è solo un esempio per far vedere che non abbiamo il controllo, ma subiamo. Se ne possono fare di migliori.
    Insomma, io posso inserire o non inserire il codice, così come posso attaccare il manifesto che mi fornisce l'agenzia pubblicitaria sul cartellone costruito sul mio terreno, ma non assumo responsabilità per quello che poi appare sul manifesto, nè riscuoto.
    Nè per questo sono io il titolare del contratto, stabilito, come è ridicolarmente ovvio, dall'agenzia pubblicitaria (con il SUO cliente, e non mio).
    Google con la scritta "Ads by Google" (e per i siti italiani sta quasi sempre scritto "Annunci Google") dichiara chiaramente che sono annunci suoi, sul mio "terreno", così come l'agenzia XY mette il manifesto pubblicitario sulla mia casa (o sul cartellone).
    Per stare poi alle parole del commercialista, quando Tom Cruise va in televisione e mette la maglia Armani, in quel preciso momento è diventato un Editore, perchè non è escluso che Armani lo paghi proprio per mettere quella maglia.
    Ma questo fatto a me sembra assurdo. Se a voi sembra normale... non so proprio cosa dire.
    Insomma, se facciamo passare che Adsense implica necessariamente l'essere Impresa (in alcuni casi si è impresa, se vi sono altre condizioni al contorno) allora dobbiamo far diventare impresa tutte le persone (vip e non) che per passione comprano e giocano sempre con la stessa racchetta da tennis, o mettono sempre la stessa maglia (marca), o sciano sempre con gli stessi sci,...ecc. Inoltre, devono diventare imprese di pubblicità tutti gli attacchini, cioè tutti coloro che attaccano manifesti per conto terzi; e ne devono assumre anche la responsabilità.
    E se ci mettiamo a pensare, chissà quanti altre posizioni troviamo: che diciamo degli propietari di case che lasciano mettere la targa del dentista o dell'avvocato di turno?
    E' tutta gente che espone sul proprio "suolo" una messaggio pubblicitario. Tutte imprese? Tutti editori?
    E gli stampatori di giornali? Non gli editori, ma quelli che stampano il giornale su commissione, o le piccole tipografie che stampano manifesti su commissione. Sono tutti editori?
    Prestano un servizio, ottengono un guadagno ed è giusto che paghino le tasse, non sono però agenzie pubblicitarie o editori.

    Poi dobbiamo tener conto della storia del continuativo e con professionalità. Mi spiego se devi essere un'impresa o un libero professionista non basta che fai un'azione una volta l'anno, o magari al mese, per diventarlo in un dato settore. Ma devi farlo con professionalità e continuità e avere una stabile organizzazione.
    Premetto che è stato sancito che avere un sito web non basta per ottenere lo status di stabile organizzazione.
    Allora una persona che per una volta l'anno decide di indossare una maglietta dell'azienda XY e di girare per le strade di Roma a mo' di cartellone pubblicitario, facendosi pagare dallo sponsor, è già un'impresa? E' già un editore?
    Non lo è. Perchè lo fa una volta e basta, o occasionalmente.
    Ma la questione non è che mostra la pubblicità occasionalmente, questo è un riflesso insignificante; mostrare il messaggio non è il fatto essenziale per assegnare la qualifica di editore. Quello che fa in modo non continuativo è il contratto di pubblicità. Cioè fa una volta tanto quello che fa un editore, che però lo fa quotidianamente con una stabile organizzazione.
    Per essere un editore deve fare con costanza contratti, anzi deve cercare di fare, perchè resta tale anche se non li fa, fino a quando non dichiara fallimento.
    Un webmaster con adsense, cede con costanza uno spazio, e attacca il "manifesto". Questo è il nostro lavoro nell'ambito Adsense, per questo lavoro dobbiamo pagare in caso di guadagni.
    Non possiamo invece pagare, essere responsabili, assumere impegni, essere inquadrati, per cose che non facciamo e che non abbiamo in gestione, ma che superficialmente, a mio avviso, chi preposto possa ritenere rientranti nella fattispecie di aziende di pubblicità.
    L'azienda sta nella sua mente, non nella realtà. Ci attribuisce una realtà aziendale che non abbiamo.
    Insomma, ci volete far diventare editori senza esserlo e senza fare nemmeno un'azione, con costanza professionalità e stabile organizzazione, tipica dell'Editore.
    A me sembra che basta e avanza, anche dal punto di vista fiscale, la figura del locatore di un bene mobile, con un guadagno incerto, quindi occasionale, o, quando avviene, con un guadagno certo.


  • User Attivo

    @lodiablo said:

    Dipende, se agisce da dattilografo o da creatore. Vorresti forse dire che il dattilografo che mi ha battuto la tesi è uno scrittore? E che forse io, e tanti altri, che ci hanno sudato ne hanno perso il diritto perchè un dattilografo ha toccato una tastiera?Non mi sembra un paragone azzeccato, dato che io non volevo attibuirti la paternità degli annunci pubblicati, solo dire che per inquadrare l'attività non devi considerare che stai inserendo il codice js ma fornendo spazi pubblicitari, (non ho detto che gli annunci li fornisci tu).

    Ma sapete ragionare solo per metafore voi due? Ma vi siete messi d'accordo o vi siete trovati così per caso? O magari siete lo stesso utente...

    Comunque siete degli ossi duri, ma più duri che ossi purtroppo. :fumato:

    Se non riuscite a staccarvi dalla necessità di parlare per "sarebbe come se...", questa discussione è e resterà inutile, purtroppo.

    Aderendo ad adsense si forniscono spazi pubblicitari? Ovviamente si.

    Aderendo ad adsense si è parte indispensabile alla diffusione di un messaggio pubblicitario? Io direi di si, dato che è il publisher che fornisce attivamente i destinatari del messaggio, quindi la sua partecipazione è essenziale.

    Pare che questo per le leggi italiane comporti l'attività di impresa.

    Se avete obiezioni concrete da portare a questi assunti possiamo continuare a discutere. Il resto sono chiacchiere, sofismo, fumo.

    :ciauz: