• Bannato User

    Apertura e-commerce

    Salve, vorrei intraprendere un attività di e-commerce, ho letto diversi post però tutti hanno creato una grande confusione in me, in pratica vorrei essere un contribuente minimo, i passi che dovrò seguire sono questi (correggetemi se mi sbaglio):

    • Compilo e presento il com al mio Comune di Residenza.
    • Registro la Partita I.V.A. (indicando il sito e-commerce).
    • Mi iscrivo alla CCIAA e pago i contributi previdenziali.
    • Certifico i corrispettivi comunque al fine di verificare la soglia dei 30.000 euro e conservo le fatture numerandole.
    • Parto con il commercio elettronico passati i 30 giorni da quando ho presentato il com al mio comune di residenza.

    Come tasse essendo un contribuente minimo dovrei pagare contributi providenziali e tassa cciaa. Se in qualcosa mi sono sbagliato, chiedo il vostro aiuto.

    Inoltre, mi è stato riferito che i contributi fino al reddito minimale intorno ai 14 mila euro ammonato a circa 2900 euro quindi sono abbastanza e se non si guadagnano almeno 15.000 euro all'anno, non conviene, vero?

    Inoltre se avete altre informazioni importanti, vi prego di riferirmele.

    Vi saluto e vi ringrazzio aspettando il vostro aiuto.


  • Super User

    Ciao,
    tutto corretto quello che hai indicato.
    A livello fiscale ricordati che dovrai pagare anche irpef fissa al 20% sul reddito dell'attività.
    Ti segnalo inoltre che con come contribuente minimo non potrai detrarti l'IVA sugli acquisti che effettuerai e questo nel tuo caso potrebbe non essere molto conveniente.

    Fabrizio


  • Bannato User

    Certo, ma se non detrarro l'iva, la partita la devo registrare comunque, vero? è ovvio...


  • Super User

    Si ci vuole la partita iva.


  • Bannato User

    Inoltre, ti posso chiedere un informazione importante? quali tasse sono quelle dei contributi providenziali? cioè quanto si paga? solamente questo e ho finito con i miei dubbi...posso partire con il mio e-business 😄


  • Super User

    Paghi la gestione commecianti inps che prevde contributi fissi pari a circa 2600 euro l'anno.

    F.


  • Bannato User

    Quindi sommando quello che dovrei pagare in un anno è :
    2600 euro (gestione commercianti)
    80-90 euro (contributi providenziali)
    20% reddito attività (irpef fissa)

    Un piccolo calcolo?
    Se all'anno guadagno 6 mila euro.
    6 mila euro - 20% = 4.800 euro.
    4.800 euro - 2600 = 2200 euro.
    2200 euro - 96 euro = 2104 euro! (guadagno finale)
    (correggetemi, se mi sbaglio)

    E però, in 6 mila euro, il guadagno finale sarebbe di 2104 euro??
    Circa 4.000 euro andati in tasse?? Cavolo come sono queste tasse, davvero salate, scusate ma non ho mai intrapreso un attività online e non so i guadagni e le perdite! Comunque, mi conviene lo stesso, meglio dell'ordinaria!

    Saluti 😉


  • Super User

    I contributi che paghi sono deducibili dal reddito.
    Quindi 6000-2600= 3400 e su questi paghi il 20% = 680,00
    Totale che ti resta 6000-2600-680-80= 2640

    Valuta bene il regime fiscale da utilizzare con le cifre che hai indicato per te è più conveniente sia il regime fiscale agevolato, sia il regime ordinario. Il regime dei minimi è quello che ti conviene meno.

    Fabrizio


  • Bannato User

    Grazie per le indicazioni, ma vorrà dire ugualmente che in questa settimana andrò dal commercialista a chiedere informazioni al riguardo e vedremo cosa lui mi risponderà...ancora grazie!


  • @fab75 said:

    I contributi che paghi sono deducibili dal reddito.
    Quindi 6000-2600= 3400 e su questi paghi il 20% = 680,00
    Totale che ti resta 6000-2600-680-80= 2640

    Valuta bene il regime fiscale da utilizzare con le cifre che hai indicato per te è più conveniente sia il regime fiscale agevolato, sia il regime ordinario. Il regime dei minimi è quello che ti conviene meno.
    Fabrizio

    ma con quello ordinario, con quelle cifre, dal secondo anno è fuori anni luce dagli studi di settore... può sempre dichiararsi non congruo, ma le grane possono venire comunque... oltre ovviamente a ragionare sull'opportunità di avere un'attività con un reddito così basso.

    Avresti altri redditi, oltre a questo?


  • Bannato User

    Scusatemi tanto, ma io non essendo pratico, non riesco a capire cosa intendete con questi "paroloni", io quelle cifre, cioè un reddito pari a 6 mila euro, l'ho messo a caso, come posso avere 6 mila euro di guadagni totali, posso averne 10, posso averne 20 come posso averne 2, perchè non conosco quali sono i ritorni economici del mio e-commerce, vorrei intraprendere il tutto da zero, quindi mi costa un pò non sapere quali sono i ritorni, perchè nel caso dovrebbe andar male, io ho la bellezza di 2600 euro sicuri da pagare, quindi non saprei, voi cosa mi consigliate in questa situazione? ordinaria o regime minimo o altro? Grazie.


  • Super User

    Il primo anno sei comunque escluso dagli studi di settore quindi a questa problematica ci penserai dal secondo anno in poi magari cambiando regime fiscale se ti converrà ed avendo più dati per decidere.
    Se rispetti i requisiti scegli il regime agevolato per le nuove iniziative produttive (forfettino) gli altri due regimi sono meno convenienti.

    Fabrizio


  • direi che il tuo commercialista potrà consigliarti al meglio, anche valutando la tua situazione personale (il tipo di attività che intendi avviare, la tua zone, il settore, altri redditi o spese da dedurre o detrarre etc...).
    Con il forfettario sei vincolato a bassi regimi di vendita, se fai commercio 30000 euro di vendite non sono poi tantissime, magari possono starci il primo anno (o il secondo), giusto perché avvii l'attività, ma poi per me, se il lavoro prende con 30000 non ci stai più dentro, il regime agevolato poi, se non sbaglio prevede importi ancora più bassi.

    Con l'ordinario (in regime semplificato) ci stai dentro, però considera che dal secondo anno entreranno in vigore gli studi di settore, e a quel punto l'AdE ti vorrà inquadrare all'interno di una determinata area merceologica e territoriale, e "pretenderà" da te un certo fatturato e un certo reddito.
    Certo, si può anche stare al di sotto dei valori indicati dagli studi di settore, ma in tal caso sarai probabilmente soggetto ad un accertamento fiscale da parte della finanza e se vogliono romperti le balle (e il tipo che segue il tuo caso ha tempo da perdere ... parlo ovviamente nel caso in cui tu ti comporti onestamente, senza fare del nero e cose simili) possono arrivare al processo tributario.

    Il mio consiglio prima di partire è quello di capire bene che prospettive ci sono, di valutare bene la concorrenza nel settore dove vuoi agire etc...

    Puoi consultare anche le guide dell'AdE se vuoi.
    www . agenziaentrate.it/ilwwcm/connect/Nsi/Documentazione/Guide+Fiscali/Guide+anni+precedenti/

    In particolare
    www . agenziaentrate.it/ilwwcm/resources/file/eb7e110a8d1cfdd/avvio_attivita.pdf


  • @fab75 said:

    Il primo anno sei comunque escluso dagli studi di settore quindi a questa problematica ci penserai dal secondo anno in poi magari cambiando regime fiscale se ti converrà ed avendo più dati per decidere.

    concordo, anche perché, a mio modesto avviso, è ancora da valutare bene questo regime dei minimi, e aspettare un anno non sarebbe male, anche per capire se davvero verrà "esentato" dagli studi di settore, o se una circolare non li reintrodurrà per vie traverse (per me è l'unico vantaggio, se non in determinati - pochi - casi dove può convenire)


  • Bannato User

    Grazie ancora, infatti ho parlato con un commercialista nella mia zona (il quale sembrava "morto" cioè era poco aggiornato su questo nuovo regime, ne sapevo più io che lui) e non ho capito ugualmente nulla, in ogni caso ho pensato che prima guadagno con questo settore in un modo più semplice, cioè faccio da intermediario e questo non mi porta ne a fatturare e tanto meno a correre rischi, una volta che ho visto il giro, se funziona o meno, mi regolo a modo mio...

    Vi saluto e vi ringrazio ancora.