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    L'ULTIMA BESTIA - Giorgio Gaber, Luporini

    Eccola, esce dal mare,
    a fatica si trascina ferita...
    ancora un metro, ancora un metro.
    Eccola,
    le grandi squame molli si muovono, avanza enorme, malata...
    Ancora un metro, ancora un metro.

    È vicina, vicina, reagisce, combatte, a stento con forza si trascina.
    È vischiosa, bagnata, la coda che sbatte strisciando lentamente si avvicina.
    Eccola, eccola, eccola, eccola, eccola... Ancora un metro ancora un metro

    Gli uomini sono fermi le donne sono ferme,
    tutti uguali e grigi guardano...
    Il primo uomo parla adagio, con calma
    indaga, spiega, deduce, conclude: dài, dài, dài...

    Eccola,
    si muove ancora a fatica,
    raggiunge la spiaggia fangosa.
    Ancora un metro, ancora un metro.
    Eccola,
    trascina il grosso ventre che sanguina strisciando con smania rabbiosa.
    Ancora un metro, ancora un metro.

    È enorme potente, fa un passo, ritenta respira, respira affaticata.
    Ora sembra più forte, si scuote, si riprende continua la sua lotta disperata.
    Eccola, eccola, eccola, eccola, eccola... Ancora un metro ancora un metro.

    Il mare è fermo e grigio,
    il cielo è fermo e grigio,
    strani uccelli neri gridano...
    Il secondo uomo parla adagio, con calma indaga, spiega, deduce, conclude.
    Il terzo uomo parla adagio, con calma.
    Il quarto uomo parla adagio, con calma,
    indaga, spiega, deduce, conclude, indaga, spiega, deduce, conclude: dài, dài, dài...

    Eccola,
    ritenta, cammina, ha vinto, ha vinto è salva, viva, grandiosa.
    Ancora un metro, ancora un metro...
    Un ultimo sforzo, la testa si gonfia,
    la bocca si allarga viscida, umida, acquosa.
    Ancora un metro, ancora un metro

    Dal ventre esce un rantolo di rabbia, un urlo di morte e di dolore, poi basta...
    più niente...
    Si muore, si muore, si muore, si muore, si muore, si muore, si muore, si muore, si muore, si muore, si muore...