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Impugnabilità di una compravendita.
Buonasera, sono nuova e vorrei richiedere una consulenza, sperando di aver interpretato correttamente le regole e le caratteristiche del sito (se così non fosse mi scuso fin d'ora).
Antefatto: Mia madre possedeva un unico trilocale, solo a lei intestato, nel
quale abitava con papà; anni fa io e mio marito ne abbiamo acquistato uno
adiacente, nel quale i miei si sono trasferiti lasciando a noi il loro, più grande, affinchè ci abitassimo con i nostri figli, cosa verificatasi dopo una totale ristrutturazione a nostre spese. Ci siamo quindi scambiati due appartamenti di proprietà, contigui, con il preciso lo scopo di fornirci assistenza
reciproca, come é avvenuto per oltre 15 anni. Siamo due figli: mio
fratello ha avuto dai miei genitori e da uno zio, deceduto l'anno scorso,
diversi aiuti economici per la sua attività imprenditoriale nonchè la
donazione (alla quale io ho rinunciato) nel 2003 dell' appartamento dello
zio, un bilocale libero subito rivenduto ai prezzi di mercato. L'intenzione
dei genitori e dello zio, più volte verbalmente (ma purtroppo informalmente)
esplicitata, era che a mio fratello andasse l'appartamento dello zio ed a me
quello dei miei; la differenza in valore tra i due sarebbe stata compensata
dalle somme erogate a mio fratello. Purtroppo i rapporti tra noi non sono ottimi e mia madre era preoccupata che egli potesse creare problemi, privandomi della casa in cui vivo; per questo si é rivolta ad un notaio che, in concomitanza con la donazione dello zio a mio fratello, le ha suggerito di vendere a me la nuda proprietà dell'appartamento riservandosi l'usufrutto. Questo é avvenuto nel 2003; ci é stato spiegato che solo questo mi avrebbe offerto piena tutela, a differenza di una donazione che poi sarebbe rientrata nell'asse ereditario o di un testamento olografo (impugnabile).
20 gg. fa la mamma é deceduta; nonostante mi avesse detto di aver parlato a mio fratello, purtroppo pare che questo non sia stato fatto in modo esaustivo. Ora egli, informato da me che l'appartamento é già intestato a me, mi ha intimato verbalmente di provvedere a fare periziare i locali
dello zio (da lui venduti liberi 4 anni fa) e l'appartamento dove vivo
e di corrispondergli la differenza, pena azione legale; non sa però che si é svolta una vendita anzichè una donazione. Io non posso (e non ritengo nemmeno giusto, dati gli aiuti da lui ricevuti che però non sono comprovabili con documenti ma solo dalla memoria del nostro anziano padre) corrispondergli una differenza; avrei perciò pensato di lasciargli
tutta la somma (circa Euro 60.000) sul C/C di papà, purtroppo quasi in fin di vita anch'egli, anzichè rivendicarne la metà. Non so però se mio fratello accetterebbe e/o si riterrebbe soddisfatto. Qualcuno mi ha detto inoltre che potrebbe impugnare la vendita, il cui importo ai tempi é stato fissato a 47.000 Euro in base a tabelle consultate dal notaio, con la motivazione che la somma é bassa o che la transazione aveva lo scopo di diseredarlo; il notaio invece mi aveva detto che avrei potuto stare pienamente tranquilla. Vorrei pertanto sentire il vs. parere sulla validità della transazione effettuata e sulla sua impugnabilità. Scusate la lunghezza ( e lo "squallore" emotivo della richiesta), ma volevo essere chiara. Grazie in anticipo.Erretidoc
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Ciao Erreti. Non fare passi falsi. NOn offrire niente. Segui la successione ex lege. E lascia fare a lui ogni scelta in litigiosità. Per verificare l'esattezza di quanto esaminato in fatto, e mi suona già bene, senti un legale: fate l'esatto computo di quanto alienato, donato e residuato e verifica che non ci sino eventuali lesioni di legittima. In bocca al lupo e buon natale.
Ciao
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Shapur,
grazie per essere stato così carino da rispondermi, e per di più a Natale!
Se non sbaglio, tu ritieni che quanto fatto sia stato fatto bene?
Io purtroppo sono molto in ansia e sicuramente mi rivolgerò ad un legale perchè ho proprio paura che le accuse di eventuali lesioni di legittima le avanzi mio fratello.
Grazie ancora per la cortesia ed auguri.
Erretidoc