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- [Valutazione] dominio "BEPPEGRILO.COM"
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il sito originale è beppegrillo.it, il .com è parcheggiato. il sito di beppegrillo in questi giorni ha avuto più visite che mai a causa del v-day e di tutta la pubblicità derivata da questo evento dai media. In conclusione tu sai quante visite ti da il sito e che ricavi ci fai ( di solito per vendere domini trafficati cercano 1 mese di ricavi x 12 o 24 ), però calcola che come ha detto Costantino è legalmente a rischio il dominio.
Saluti,
Antonio
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Oh raga sveglia, questo qua non è beppe grillo, comunque attento perchè potenzialmente tale Beppe Grilo, se esiste ma credo di sì, può fare richiesta e quel dominio è suo...
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@-Gio- said:
Oh raga sveglia, questo qua non è beppe grillo, comunque attento perchè potenzialmente tale Beppe Grilo, se esiste ma credo di sì, può fare richiesta e quel dominio è suo...
Ciao a tutti,
.com .net .org .biz .info .tv sono domini liberi, chi prima registra meglio alloggia, Beppe Grilo non è un personaggio pubblico/famoso, nè tantomeno un brand soggetto a copyright, chi lo ha registrato non ha niente da temere, e nessuno può pretendere alcunchè, tantomeno un ipotetico signor Beppe Grilo, se esistente.
La coincidenza con un Typo non lo rende particolarmente a rischio.
Diverso è il discorso per i ccTLDs, alle cui regolamentazioni vi rimando alle rispettive norme che regolano nei rispettivi paesi la registrazione dei nomi a dominio.
Saluti
Luca
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@Nullmind said:
il sito originale è beppegrillo.it, il .com è parcheggiato. il sito di beppegrillo in questi giorni ha avuto più visite che mai a causa del v-day e di tutta la pubblicità derivata da questo evento dai media. In conclusione tu sai quante visite ti da il sito e che ricavi ci fai ( di solito per vendere domini trafficati cercano 1 mese di ricavi x 12 o 24 ), però calcola che come ha detto Costantino è legalmente a rischio il dominio.
Saluti,
AntonioCiao Nullmind,
Chi ha stabilito che di solito si moltiplica x 12 o per 24 ?
In ambito internazionale nessuno calcola il valore di un dominio applicando una semplice moltiplicazione alle revenues del traffico.
Al limite potrei ritenere congruo il calcolo di una rendita attualizzata del reddito medio di 2 anni, ma anche facendo così non si ottiene una valutazione relativa e non assoluta (dipende dai domini).
Saluti
Luca
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@voidcomputer said:
Ciao Nullmind,
Chi ha stabilito che di solito si moltiplica x 12 o per 24 ?
In ambito internazionale nessuno calcola il valore di un dominio applicando una semplice moltiplicazione alle revenues del traffico.
Al limite potrei ritenere congruo il calcolo di una rendita attualizzata del reddito medio di 2 anni, ma anche facendo così non si ottiene una valutazione relativa e non assoluta (dipende dai domini).
Saluti
Lucanessuno l'ha stabilito e tantomento non era mia intenzione valutarlo,
mi riferivo semplicemente alle recenti richieste di pagamento di chi vende domini con traffico sui forums internazionali. That's all@voidcomputer said:
Beppe Grilo non è un personaggio pubblico/famoso, nè tantomeno un brand soggetto a copyright, chi lo ha registrato non ha niente da temere, e nessuno può pretendere alcunchè, tantomeno un ipotetico signor Beppe Grilo, se esistente.
Beppe Grilo no, ma Beppe Grillo ( beppegrillo.it ) è molto pubblico e famoso e BeppeGrilo è da considerarsi un typo di BeppeGrillo, quantomeno io attiverei la privacy su quel dominio.
Saluti,
Antonio
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@voidcomputer said:
Ciao a tutti,
.com .net .org .biz .info .tv sono domini liberi, chi prima registra meglio alloggia, LucaQuesta é una leggenda metropolitana in quanto se entrambi i contendenti sono in Italia valgono le Leggi italiane al di sopra di qualsiasi regolamento e il cc tutela i diritti sul "nome" delle persone, in pratica hai una spada di damocle sulla testa, qualora la persona in causa reputa che l'uso che fai di quel dominio lo possa danneggiare ti può citare in giudizio.
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Allora faccio un pò di ordine...
Ricapitolando :Costantino affermava quanto segue :
Interessante valutazione,
intanto caro Beppe Grillo benvenuto in questo forum, è un onore scambiare opinioni con te.
Se hai deciso di vendere il tuo dominio, considerando la tua presenza in internet, direi che vale xxx.xxx cifre, ma cedi il dominio o solo l'utilizzo per fini etici?
Scherzo, è un typo, però credo sia un pò a rischio.
Giò affermava questoOh raga sveglia, questo qua non è beppe grillo, comunque attento perchè potenzialmente tale Beppe Grilo, se esiste ma credo di sì, può fare richiesta e quel dominio è suo... Nullmind rincarava e confermava le tesi di Pelekas e -gio-
però calcola che come ha detto Costantino è legalmente a rischio il dominio.
Ciao adv,
probabilmente non hai letto i numerosi post dove veniva affrontata la questione, li riporto per la consultazione :
ne abbiamo parlato qua, e poi ancora qua.Se leggi bene, (almeno spero di scrivere in un italiano corretto e comprensibile) io scrivevo...
La coincidenza con un Typo non lo rende particolarmente a rischio.
** Diverso è il discorso per i ccTLDs**, alle cui regolamentazioni vi rimando alle rispettive norme che regolano nei rispettivi paesi la registrazione dei nomi a dominio.
Ora, tutto ciò premesso, mi piacerebbe sapere che cosa ho detto di non corrispondente alla realtà.
Vi pregherei, onde evitare di farmi venire stupidi e bambineschi sospetti di polemica, di essere chiari e cristallini, e di evidenziare quei concetti e quelle frasi, palesemente errati sia nel concetto che nella sostanza.
Per me stavate tutti deviando l'utente verso una NON verità.
Ribadisco che dominio è legittimamente registrato, e nessuno può vantare diritti, a meno che non ci sia un copyright sul nome beppe grilo.
Se si continua ad affermare una cosa diversa, prego fornire le dovute spiegazioni accompagnate da idonea documentazione probatoria.
Saluti
Luca
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@voidcomputer said:
Ribadisco che dominio è legittimamente registrato, e nessuno può vantare diritti, a meno che non ci sia un copyright sul nome beppe grilo.
Se si continua ad affermare una cosa diversa, prego fornire le dovute spiegazioni accompagnate da idonea documentazione probatoria.
Saluti
LucaSe c'é un tizio in Italia che si chiama "Beppe Grilo" non ha bisogno di un copyright (??) o marchio per vietare l'uso del suo nome associato a contenuti che "potenzialmente" potrebbero creargli dei problemi (danni d'immagine presso amici, colleghi di lavoro, datori di lavoro, etc.. che pensano sia il suo sito, etc..).
art 7 codice civile
Chiaramente questo discorso vale per tutti i nomi e cognomi.
Dimenticavo.. il nome proprio é più forte del marchio commerciale, comunque chiedete ad un avvocato ...
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@adv said:
Se c'é un tizio in Italia che si chiama "Beppe Grilo" non ha bisogno di un copyright (??) o marchio per vietare l'uso del suo nome associato a contenuti che "potenzialmente" potrebbero creargli dei problemi (danni d'immagine presso amici, colleghi di lavoro, datori di lavoro, etc.. che pensano sia il suo sito, etc..).
art 7 codice civile
Chiaramente questo discorso vale per tutti i nomi e cognomi.
Dimenticavo.. il nome proprio é più forte del marchio commerciale, comunque chiedete ad un avvocato ...
Ciao adv,
cioè che tu asserisci potrebbe e ribadisco potrebbe applicarsi solo nel caso della registrazione di un cc domain nella fattispecie .it.
Come si comperterebbe una registrar in presenza di 50 omonimi ?
Nel nostro caso, trattandosi di un .com (libero) come si dovrebbe comportare ?
Il discorso è molto ampio e non basterebbe questo stesso forum ad esemplificare tutte le casistiche del caso.
Quello che è importante sapere è quanto segue :- Per tutte le estensioni è oppurtuno evitare la registrazione di marchi e di personaggi pubblici, in ogni caso evitare anche quei nomi di dominio riconducibili a marchi, stemmi, emblemi, simboli, progetti depositati.
- Per i cc domains, vale quanto sopra in più bisogna accertarsi di avere titolo idoneo per effettuare la registrazione (notare che la registrar non deve controllare i suddetti rewuisiti, l'onere della prova spetta sempre a chi vanta i diritti)
- Non centra assolutamente niente la nazionalità del registrante, centra invece l'utilizzo che se ne fà ed eventualmente il danno economico arrecato.
- Le dispute internazionali hanno un loro foro competente, ed a seconda delle casistiche sono soggette a sanzioni a volte diversificate.
- Gli Italiani che registrano un nome di dominio su cui gravano diritti di terzi hanno poco da temere se non utilizzato, il nostro ordinamento ci tutela a sufficienza contro presunti e inconsistenti pretese di terzi.
- La legislazione italiana, ivi incluso il nostro codice civile, è allineato con la normativa europea, e ci sono similitudini con la common law.
Francamente mi risulta difficile conoscere la normativa di circa 181 paesi competenti (con le ovvie difficoltà linguistiche ).
Quello che posso consigliare è di registrare quelle estensioni le cui regole sono poche, chiare, ed intellegibili.
Non è un caso che le estensioni "apprezzate" siano in fondo solo 6, i motivi sono appunto da ricercare nella difficoltà di interpretazione delle norme, e nella mancanza da parte dei registranti dei requisiti necessari.Per quanto concerne la tua ipotesi, vale a dire di registrante Italiano che viene chiamato in causa da un altro italiano, ti sollevo le seguenti eccezioni
- Non è detto che il sito abbia un contenuto commerciale in Italia, e che l'attività sia svolta nel territorio Italiano.
- Non è detto che il soggetto che ha registrato il dominio sia residente in Italia e che dichiari i propri redditi in Italia (caso pratico, cittadino italiano all'estero)
- Non è detto che il foro competente delle dispute assegni la questione ad un tribunale italiano.
In ogni caso, ribadisco ancora che ci potrebbero essere 100 signor beppe grilo, ognuno di loro potrebbe tentare di entrare in possesso del dominio, purtroppo però non essendo personaggi pubblici, e non essendo beppe grilo un marchio, finirebbero solamente per perdere il loro tempo.
Il nostro codice civile, prevede il diritto del PRE-USO, tale diritto garantisce ad un soggetto, di utilizzare un marchio, una sigla, un simbolo, anche se un altro soggetto lo ha registrato.
Tutto questo deve essere dimostrato come "precedente" al deposito del marchio.Spero di aver fatto chiarezza.
Luca
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Come si comperterebbe una registrar in presenza di 50 omonimi ?
Il Regsitrar assolve solo una funzione tecnica. In caso di contenzioso é il giudice che poi decide se inibire al registrante l'uso del dominio sulla base delle richieste della controparte (parte lesa). La domanda ovvia sarà : perché registri e usi un dominio col nome e cognome di un altro?
Il problema del tribunale di competenza esiste. Di solito é competente il tribunale del luogo in cui avviene il danno. Se il terzo che si oppone all'uso del dominio dimostra che ha subito un danno in Italia presso i suoi clienti, la sua famiglia, etc...(per esempio nel caso di un professionista il cui lavoro é legato al suo nome) il Tribunale competente é italiano. Non credo che importi sapere il target del sito o la posizione fiscale o la residenza del registrante.
Inutile dire che i Regolamenti (es regolamenti dei registrar) non accettati da tutte due le parti non sono vincolanti, quindi vale la Legge dello Stato di appartenenza o le Leggi comunitarie. La tutela del nome é molto forte per la Legge italiana. Non per nulla sta all'inizio del cc.
Se il valore di un dominio é legato a quelli che potenzialmente saranno i suoi contenuti penso che questi nomi valgano davvero poco. Una diffida o una citazione in Italia partono per molto meno.
Aggiungo che non sono viste di buon occhio neanche le somiglianze a marchi o segni distintivi che possono trarre in confusione l'utenza/clientela. A dire il vero in questo specifico caso é indubbio il tentativo di approfittare della confusione con un nome e cognome di un personaggio noto, quindi ci sono gli elementi di confusione (somiglianza dei nomi) e mala fede (scopo di veicolare traffico al proprio sito)...
In ogni caso mi ripeto, per conferma chiedete ad un avvocato, anche se credo di non sbagliare troppo
ciao
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Ciao adv,
a questi punti mi sorge il dubbio di non aver capito niente, quindi per favore visto che sembri preparatissimo, ti propongo di provare a rispondere a queste domande :- ci sono ben 20 signor beppe grilo che pretendono il domimio (ti ricordo che è un .com) a chi si rivolgono per far valere i propri diritti ? e quale signor beppegrilo si intesterà il dominio ? che cosa deve dimostrare ?
- l'azienda xxxxx che opera in Italia e che ha registrato il marchio beppegrilo scopre che c'e' un sito irlandese che vende i prodotti con il proprio marchio nel mercato anglosassone, può rivendicare beppegrilo.com ?
- l'azienda yyyyy che opera nel mercato anglosassone, inghilterra ad esempio, non ha un marchio registrato con beppegrilo, ma utilizza tale marchio per i propri prodotti, e scopre che un soggetto italiano, possiede un sito che vende in italia prodotti con lo stesso marchio, può essa rivendicare il nome a dominio ?.
Grazie in anticipo
Luca
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@voidcomputer said:
Ciao adv,
- ci sono ben 20 signor beppe grilo che pretendono il domimio (ti ricordo che è un .com) a chi si rivolgono per far valere i propri diritti ? e quale signor beppegrilo si intesterà il dominio ? che cosa deve dimostrare ?
come hai osservato giustamente tu in un post precedente e come ho detto anch'io il problema non nasce dalla pretesa di uno o 50 beppe grilo di ottenere il dominio ma da un beppe grilo che si ritiene danneggiato dall'uso del dominio da parte del registrante. A chi si rivolge? Facilmente segue la solita procedura legale: diffida e in caso di riscontro negativo citazione in giudizio (Tribunale italiano) e sappiamo tutti che in qualsiasi modo vada a finire é già una vera seccatura e una perdita di soldi difendersi in questi casi. Un rischio che si corre a fronte di cosa poi?
- l'azienda xxxxx che opera in Italia e che ha registrato il marchio beppegrilo scopre che c'e' un sito irlandese che vende i prodotti con il proprio marchio nel mercato anglosassone, può rivendicare beppegrilo.com ?
Se valgono tutte e tre le condizioni seguenti
1- il marchio é internazionale e ha valenza in Irlanda
2- é stato registrato anteriormente alla pubblicazione del sito
3- é registrato nella stessa classe merceologica in cui opera il sitoallora può avanzare delle pretese,
ma se i mercati in cui operano sono completamente diversi sia per collocazione geografica che merceologica non c'è conflitto- l'azienda yyyyy che opera nel mercato anglosassone, inghilterra ad esempio, non ha un marchio registrato con beppegrilo, ma utilizza tale marchio per i propri prodotti, e scopre che un soggetto italiano, possiede un sito che vende in italia prodotti con lo stesso marchio, può essa rivendicare il nome a dominio ?.
Grazie in anticipo
Luca
Le domande sono sempre le stesse
Il marchio é internazionale?
I mercati sono diversi per collocazione geografica e merceologica?Nel caso in cui i mercati sono molto vicini o sono addirittura gli stessi anche nomi a dominio somiglianti al marchio se registrati da terzi posteriormente sono a rischio. Anteriormente si applica il preuso.
Comunque, il nome proprio é più forte del marchio commerciale perché identifica una persona e se usato male può ledere la dignità di una persona che vale di più del nome di un'azienda o di un prodotto.
Bisogna vedere caso per caso, ma quando uno regsitra un dominio con il nome di un altro deve comunque stare attento a cosa pubblica e secondo me ha una bella spada di Damocle sulla testa anche se é un .com soprattutto se si parla di cittadini italiani.
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@adv said:
come hai osservato giustamente tu in un post precedente e come ho detto anch'io il problema non nasce dalla pretesa di uno o 50 beppe grilo di ottenere il dominio ma da un beppe grilo che si ritiene danneggiato dall'uso del dominio da parte del registrante. A chi si rivolge? Facilmente segue la solita procedura legale: diffida e in caso di riscontro negativo citazione in giudizio (Tribunale italiano) e sappiamo tutti che in qualsiasi modo vada a finire é già una vera seccatura e una perdita di soldi difendersi in questi casi. Un rischio che si corre a fronte di cosa poi?
hai aggirato la domanda, quindi ne devo formulare una precisa:
La mia domanda è perchè proprio un tribunale italiano ? ti ricordo che stiamo parlando di un dot com.
Vorrei chiarire come si evince il foro o la competenza territoriale in caso di violazioni di copyright o di lesioni di immagine.Se valgono tutte e tre le condizioni seguenti
1- il marchio é internazionale e ha valenza in Irlanda
2- é stato registrato anteriormente alla pubblicazione del sito
3- é registrato nella stessa classe merceologica in cui opera il sito
hai dimenticato che chi asserisce di aver subito un danno, deve asseverare con prove provate quanto affermato, e questo vale in tutte le nazioni.
Il discorso del copyright e del deposito dei marchi, segue le normative di ogni singolo stato sovrano, non esistono norme "cumulative", quindi la protezione è valida "territorialmente" e quindi dipende dalla presenza del marchio e dell'azienda nel territorio dove si deve far valere i propri diritti.allora può avanzare delle pretese,
ma se i mercati in cui operano sono completamente diversi sia per collocazione geografica che merceologica non c'è conflitto
Rileggi sopra e controlla bene quello che già avevo scritto.Le domande sono sempre le stesse
Il marchio é internazionale?
I mercati sono diversi per collocazione geografica e merceologica?Nel caso in cui i mercati sono molto vicini o sono addirittura gli stessi anche nomi a dominio somiglianti al marchio se registrati da terzi posteriormente sono a rischio. Anteriormente si applica il preuso.
Questa è una affermazione generica che riguarda tantissimi casi e ne esclude altrettanti.
Ti ricordo che stiamo parlando di un .com che non è un brand e che non è riferibile ad un personaggio famoso, il fatto che sia un typo non attesta una potenziale pericolisità.
Se questo non fosse vero non si capisce come mai, le principali aziende, per tutelare il proprio marchio, la prima cosa che fanno è registrare tutte le estensioni ed i typo.Comunque, il nome proprio é più forte del marchio commerciale perché identifica una persona e se usato male può ledere la dignità di una persona che vale di più del nome di un'azienda o di un prodotto.
Bisogna vedere caso per caso, ma quando uno regsitra un dominio con il nome di un altro deve comunque stare attento a cosa pubblica e secondo me ha una bella spada di Damocle sulla testa anche se é un .com soprattutto se si parla di cittadini italiani.In questo ultimo periodo hai fatto una gran confusione, l'errore di concetto, se mi permetti, stà nel fatto che poni la legislazione italiana al centro delle attenzioni.
Un nome di dominio .com prima di essere soggetto alla legge italiana, di fatto è soggetto alle norme del paese di origine, vale a dire USA.
Se ci pensi bene, ciò è logico, proprio come per l'it, sarebbe molto buffo che un tribunale statunitense di trovasse a discutere su diritti lesi in territorio italiano, perchè poi alla fine .it significa che tu hai accettato i termini e le norme italiane per la registrazione.
Pensavo che questi concetti fossero chiari, sono contento di questo thread, ringrazio tutti per il loro contributo.:)Dimenticavo ...
non capisco se il titolare di beppegrilo.com rischia qualcosa o meno, a questi punti sono molto confuso
Saluti
Luca
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Discorso marchi.
Quando registri un marchio puoi scegliere a quali Paesi estendere la protezione. Si chiama proprio Marchio internazionale e serve per proteggere il proprio marchio all'estero da utilizzi non autorizzati da parte di terzi.Discorso nomi propri .com italiani
Perchè proprio un Tribunale italiano?
Il danneggiato fa ricorso presso un giudice italiano in virtù del fatto che il danno sarebbe stato arrecato in Italia da un registrante italiano, Questo é il caso in cui ci siamo posti. Se poi il registrante contesta le competenze del Tribunale su che base lo fa? Sulla base che ha registra un .com e non un .IT ? La Legge non parla di queste differenze mi pare. (i due italiani sono soggetti alle Leggi italiane)
Non so che dire di più su questo punto. ...
il discorso danno
Concordo che il danno dev'essere dimostratoun esempio di danni dimostrabili.
Il Beppe Grilo ha un dominio .it su cui ha il sito della sua attività, tu registri il beppegrilo.com con contenuti fuorvianti per la clientela del Beppe Grilo. Non ci si può sentire al sicuro solo perché é stato registrato un .com
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In ogni caso, perchè non fai intervenire un avvocato o due (spesso le tesi divergono)? Sul forum Gt non c'é un avvocato che possa offrire un'opinione più autorevole della mia ovviamente ?
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Ciao adv,
A questo punto sono io che trovo solo la discussione polemica, e cocludo il mio contributo. Il thread rimarrà ed ogni lettore sarà in grado di farsi un'idea.
Mi dispiace solo che invece di dare risposte precise, insisti nel confondere ed aggirare quelli che sono i casi concreti, dici tutto ed il contrario di tutto senza aver indicato una via, o quantomeno offerto una prospettiva di comprensione a chi aveva aperto il topic.
Mi dispiace inoltre e chiedo scusa ai lettori, di aver sperato in una discussione ampia, piena di contenuti sensati e senza polemiche, purtroppo in modo sottile a mio avviso stava scivolando verso il flame.
Termino quà.;)
Saluti
Luca
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Nessuna polemica, io ti posso rispondere per quello che so. Ho registrato marchi e avuto a che fare con situazioni critiche per domini in Italia. Ho una certa consapevolezza di ciò che può avvenire in Italia. Infatti ho presupposto il caso di due italiani e un nome proprio. Il discorso marchi é diverso non ha nulla a che fare con il nome proprio. Non ho ben compreso perché mi fai domande sui marchi, comunque pazienza... ci capiremo meglio la prossima volta..