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Ultimamente sto leggendo un libro davvero molto carino: Il sentiero dei nidi di ragno.
Sono sempre stato contrario a Italo Calvino (lo odio) ma questo libro lo trovo stranamente piacevole.
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Calvino è un mostro della letteratura italiana... ti prego non me lo demolire così. Non finisco mai di rileggere come in questi giorni il castello dei destini incrociati e lo trovo un ipertesto eccezionale.
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Da un paio di settimane sto leggendo un libro tecnico davvero interessante: Forum: come creare una community di successo
E' scritto da un tizio sconosciuto, tale Taverniti Giorgio ed edito da HD Federici
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Azz pero'.........
Chissa' di che parla
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@Andrez said:
E' scritto da un tizio sconosciuto, tale Taverniti Giorgio
Mah..chissà chi è...
Io ho da poco inziato a leggere un libro di Andrea De Carlo: "Di noi tre".
Ho letto "Due di Due" dello stesso autore e mi era piaciuto tantissimo... voglio vedere se potrò confermare l'opinione sull'autore con quest'altro libro...
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Circa un anno fa ad un incontro di formazione di una settimana
ci chiesero di portare un libro che avesse lasciato il segno.
Mi sono portato "l'ombra del vento" di R. Zafon semplicemente straordinario.Da allora ad oggi ho letto più di 20 libri.
Ultimamente mi leggo, perchè sono un patito del genere, alternandoli
Deaver e Connelly maestri nel genere thriller.Un saluto.
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@mister.jinx said:
Calvino è un mostro della letteratura italiana... ti prego non me lo demolire così.
Hai ragione, anche il Cavaliere Inesistente era quasi accettabile. Ma tutto il resto NO.
Comunque consolati, sono io che ho dei gusti molto strani, le cose troppo noiose ed astruse tendo a soffrirle ben poco.
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Ogni tanto mi piace "evadere dal digitale" appunto come con Calvino.
Ora ho finito di leggere 4 ore a settimana di Thymothy Ferriss... per certi aspetti interessante, per altri scontato e irrealizzabile in Italia.
Comunque apre la mente.
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Adesso sto leggendo l'ultimo di Pennac.
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@WWW said:
l'ultimo di Pennac.
Com'è?
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A me piace Pennac dai tempi della famiglia Malaussein (come si scriveva??).
Questo invece è proprio autobiografico.
La prima metà è uno spasso, veramente godibile.
Me lo sto centellinando altrimenti l'avrei finito il primo giorno.
Invece me ne riservo un capitolo a settimana, per regalarmi un sorriso e una fantasia, aiutandomi con questa lettura.
Edit: Tanto per la completezza. Parlo de Il diario di scuola, edito da Feltrinelli se non sbaglio.
L'autore percorre rapidamente la sua dissertazione (tra memoria lontana e memoria recente) in un cammino a metà ta la scuola che fece allora l'autore da studente e quella che ha fatto dopo da insegnante. In entrambi i casi senza successo apparente, ma evidentemente con tutti i pregi e i successi che questa INVECE ha poi garantito a Pennac sul fronte letterario.Quindi è la rivalsa degli "ultimi della classe" e insieme dei professori che "nonosante tutto" lavorano SOPRATTUTTO PER LORO, e loro malgrado, dice anche Pennac.
Se hai letto Ex cattedra di Starnone questo non te lo puoi perdere.
Ma la penna è di Pennac, molto meno narrativa (ma sognante) e molto più ironica (ma forse più profonda di quella dell'autore italiano).Credo sia uno degli ultimi pubblicati da Pennac in lingua italiana, ma potrei sbagliarmi.
Invece per lavoro sto leggendo Bombe a inchiostro di Aldo Giannuli, il solito e ottimo mattone sugli anni settanta edito dalla Bur (in una serie che ha collezionato lavori veramente ottimi in questi ultimi due anni - ve ne posso suggerire alcuni veramente preziosi per chi volesse scavare in *quel *passato, - brava la Bur che se li è venduti a prezzi ragionevoli...).
L'ho preso ieri alla Feltrinelli di piazza di Torre Argentina a Roma. Avrei comprato 8 volumi, ma per ragioni economiche mi sono ristretto a 2.
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@WWW said:
A me piace Pennac dai tempi della famiglia Malaussein (come si scriveva??).
Mi sembra Malaussène...
Anche a me piace il Pennac di quel ciclo, infatti sono molto curiosa di leggere qualcosa di autobiografico!@WWW said:
Invece per lavoro sto leggendo Bombe a inchiostro di Aldo Giannuli, il solito e ottimo mattone sugli anni settanta
Scusa, se posso permettermi.... che lavoro fai?
no, perchè pensavo che non deve essere poi così male leggere libri sugli anni 70 per lavoro....
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[grossoofftopic]@gaetanuzza said:
Scusa, se posso permettermi.... che lavoro fai?
no, perchè pensavo che non deve essere poi così male leggere libri sugli anni 70 per lavoro....Ho una borsa di ricerca (stra-temporanea - è un dottorato) nel dipartimento di storia della terza università di Roma.
Studio il sessantotto italiano, in particolare.
Anch'io pensavo che non sarebbe stato male.
E in effetti la parte passiva (leggere i libri degli altri) è la più piacevole.
E' la parte attiva che lascia meno tranquilli. :bho:Per due motivi, in sostanza:
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ci sono poche interpretazioni veramente convincenti dal punto di vista storico a cui appigliarsi (.... in generale a sinistra oggi non c'è proprio nulla a cui attaccarsi, ideologicamente parlando, e probabilmente neanche allora erano messi benissimo, in definitiva e tutto considerato. Ma poi a livello di storia come racconto e analisi scientifica - che è un altro piano - tutti sono rimasti molto abbottonati, salvo denigrare o celebrare per partito preso il momento storico. Insomma anche una sorta di "riflusso cultuale", purtroppo);
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c'è una mole di materiale consultabile che fa letteralmente impressione, anche al lettore più accanito (per esempio ultimamente i miei autori più ricorrenti - oltre agli utenti/scrittori del forum GT - sono carabinieri e questori.... non sai che letteratura....);
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se aggiungi a questo il fatto che è una "storia che ancora scotta" (per farla molto breve) capisci che i miei mal di pancia sono tutto sommato comprensibili.
Quest'anno, come se non bastasse, corre il quarantennale del '68.
E varie contingenze mi hanno costretto a fare duemila cose in più -interviste fatte e ricevute, presenza ai convegni, cronologie e altre marchette editoriali.... stress da iperlavoro, insomma- senza per questo lasciarmi tranquillo alle scadenze della mia ricerca già particolarmente impegnativa (considera la ritrosia dell'ambiente accademico, che allora fu "colpito in pieno" e oggi teme anche solo "a parlare" della crisi, che hanno visto con i loro occhi 40 anni fa -- i baroni sono sempre decrepiti e quindi hanno un'anagrafe necessariamente "non neutra"...-- ).Insomma ogni tanto ho mal di pancia e spesso rimpiango di non occuparmi di Garibaldi o dello stato giolittiano di inizio secolo.
Per dire che tutto sommato non è proprio un percorso comodo- anche emotivamente parlando - , e avrei potuto volare un pelo più basso e scegliermi una storia "più facile".
Ma forse è stato giusto così, forse merito i miei travagli. E devo ringraziare la sorte di esser riuscito a cavare qualche spicciolo - con il quale casualmente sopravvivo - da un'istituzione tanto povera quanto avara come l'università.
E vincere un concorso da figlio di N/N, in Italia, mi ha lasciato stupito, perplesso, ma anche un tantino più speranzoso e meno cinico di prima.
Naturalmente questo rimane inserito in un'ottica generale di grande precarietà del mondo del lavoro e con una borsa a termine che arriva a 800 euri al mese.
(che vi credevate ???
Questa è l'evoluzione emotiva di uno che campa con 800 euro al mese, a prescindere da come li fa, a scalare da quando prende la "paga" fino alla fine del mese. Prima si fa una risata. Poi passano i giorni e finisce per mettersi a piangere. Questo è proprio un percorso universale, credo. Io vivo solo da alcuni mesi e ci arrivo pelo pelo (se non "pelo oltre") tra bollette e decime e manomorte varie, e al supermercato di solito il mio umore è questo o questo o adirittura questo .)
In assoluto faccio anche altre cose per "lavoro" (per esempio Google ha iniziato a pagarmi l'adsl e forse le sigarette, ogni tanto faccio sitarelli con un amico per conto terzi etc etc).
Ma ieri, di fronte alla cassiera della libreria, ho ascritto quell'uscita alla voce "libri per lavoro", perchè in un certo qual modo questo potrebbe essere, almeno ai fini del mio bilancio emotivo.
Su un piano più generale, in un'ottica più specifica,** non ho un lavoro**.
Nè il dottorato nè le varie marchette cocopro e "botta e via" fatte dal sottoscritto nel 2007 e nel presente anno fiscale hanno simile dignità, che io sappia.
Qui che siamo tra amici mi permetto anche di certi paroloni...
[/grossoofftopic]Se leggevi le storie di Benjamin Malaussène aspettati qualcosa di diverso.
Non peggio, anzi assolutamente divertente.
Ma diverso.
Magari cerca l'edizione economica (segue di pochi mesi l'altra di "lusso") perchè in realtà non è un testo lungo, come quelli della "saga" per capirci, e quindi tutto sommato...
Ma sì, comunque, facci un pensiero: è un piacere assicurato.
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[rispondoalgrossoofftopic]
Accidenti.... alcuni tratti del tuo post mi hanno lasciato senza parole (e chi mi conosce bene sa che non accade tanto spesso!!)
Comunque credo che la tua tesi di dottorato sarà interessantissima... anche perchè te l'ho detto, quel periodo storico mi interessa moltissimo, tanto che avevo trovato una assurda idea per infilarlo nella mia tesi, ma temo che non se ne farà nulla dal momento che la mia relatrice come risposta mi ha chiesto se non sono stanca di impelagarmi in lavori allucinanti.... Era effettivamente allucinante....Vabbè...
Complimenti!
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Se la tua relatrice dice che hai sofferto abbastanza tu non stuzzicarla.
Mediamente i relatori sono piuttosto crudeli e spremono lo studente fino all'osso e oltre, al midollo.
Scherzo, io amo la mia relatrice. Ma è vero. Raramente arrivano a dirti che ti sei fatta abbastanza c..o e che va bene così...Quindi fossi in te mi abbandonerei direttamente alle frivole ricerche di una tipografia economica che possa rilegare in pelle umana la tua tesi...
... e a prepararmi (solo psicologicamente) per la discussione, che è sì come l'esame più facile che tu abbia mai sostenuto, da alcuni punti di vista, ma è anche quello in cui più agiscono fattori come emozione, tenuta nervosa e ... faccia tosta.
In bocca al lupo!
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Non è così facile purtroppo....
A incasinarmi mi sono incasinata nella tesi della triennale, ora devo cominciare a scrivere quella della specialistica. (cercando questa volta di volare un po più basso)
Per quanto riguarda la discussione ho perfettamente chiaro quello che intendi: io non mi ricordavo il titolo della mia tesi nè il libro di Rawls che avevo citato una trentina di volte...
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Il campo del vasaio di Camilleri.
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Ciao a tutti volevo consigliarvi un libro di controcultura che ho finito da pochissimo. Si chiama "Senza via di scampo?" di John zerzan il filosofo anarco primitivista che ha sostenuto le ragioni di teodhore katcynsky scritte nel manifesto di unabomber "la societa industriale e il suo futuro". Ho conoscuto zerzan su un documentario molto interessante scaricabile in rete sul consumismo che si chiama Surplus e ho voluto approfondire l argomento col libro. Una lettura molto interessante. consiglio moltissimo anche il documentario.
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@truzzetto said:
ciao a tutti volevo consigliarvi un libro di controcultura che ho finito da pochissimo. Si chiama "Senza via di scampo?" di John zerzan il filosofo anarco primitivista che ha sostenuto le ragioni di teodhore katcynsky scritte nel manifesto di unabomber "la societa industriale e il suo futuro". Ho conoscuto zerzan su un documentario molto interessante scaricabile in rete sul consumismo che si chiama Surplus e ho voluto approfondire l argomento col libro. Una lettura molto interessante. consiglio moltissimo anche il documentario.
Trovare libri di Zerzan in italiano è rarissimo.
Il documentario che citi, Surplus, è fatto davvero bene.
E' anche molto "piacevole" dal punto di vista prettamente "filmico", al di là dei contenuti.
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Per esclusione della Marsilio Editori.