• User Newbie

    errore medico

    A seguito di una errata lettura di raggi, da parte del radiologo, non è stato visto un tumore che quindi nel corso dei mesi è avanzato. Passato un anno, ripetuta la lastra, il tumore è risultato troppo grande e il chirurgo ha dichiarato (arrabbiandosi con l'ignorante medico) che già nella precedente lastra era visibile e le cose sarebbero state diverse. Oggi la persona interessata non c'è più e io vorrei sapere se posso muovermi legalmente contro il "radiologo ignorante" e con quali modalità.
    Grazie


  • Super User

    @pavela said:

    A seguito di una errata lettura di raggi, da parte del radiologo, non è stato visto un tumore che quindi nel corso dei mesi è avanzato. Passato un anno, ripetuta la lastra, il tumore è risultato troppo grande e il chirurgo ha dichiarato (arrabbiandosi con l'ignorante medico) che già nella precedente lastra era visibile e le cose sarebbero state diverse. Oggi la persona interessata non c'è più e io vorrei sapere se posso muovermi legalmente contro il "radiologo ignorante" e con quali modalità.
    Grazie

    Pare sussistano i presupposti di un'azione civile per responsabilità del medico. Consultate un buon legale specializzato nel settore della responsabilità professionale (non on line).


  • Super User

    E vi invito caldamente a farlo perche' probabilmente non e' un errore scusabile e la conseguenza e' assurda..


  • User Newbie

    Grazie del consiglio... volevo avere la certezza di non fare un colpo a vuoto!


  • User Newbie

    Ho seguito il consiglio e sono stata da un avvocato civilista per presentargli la situazione (precedentemente a voi illustrata). L'avvocato mi ha detto che, siccome mio padre è deceduto, l'azione cade nel penale. Visto che fare una denuncia nel penale implicherebbe diversi anni, oneri e non sempre giustizia, mi ha consigliato di muoverci civilmente e, in poche parole, vedercela con l'assicurazione della clinica a cui appartiene il dottore che ha commesso l'errore. Vorrei sapere se come mossa è corretta: in questo modo mi sembra che mi venga dato il contentino di qualche soldo veloce (che non è la motivazione per cui mi muovo) ma non venga fatta giustizia vera nei confronti di mio padre.


  • Super User

    Rileggendo il primo post, non riesco ad essere piu' disgustato dalla vicenda. Secondo una mia filosofia personale, ci sono dei casi, come il tuo, in cui ritengo irriguardoso prima di tutti nei confronti di tuo padre, e poi della societa', se nn ti muovi penalmente perche' il colpevole, soprattutto a titolo di esempio, deve essere responsabilizzato.

    Naturalmente il peso di un'azione penale solo tu sai giudicare se nn sia troppo pesante, tu e il tuo legale.

    Pero' la societa' per progredire ha bisogno di gesti coraggiosi.

    Innanzitutto io cercherei una seconda opinione.

    E poi, se perseguibile d'ufficio, lascerei alla procura l'incarico di agire, mentre al causa civile e' il minimo che puoi fare, se non altro per onorare come meglio puoi la memoria di tuo padre.

    Solo pochi giorni fa a mio padre e' stato diagnosticato un tumore, quindi potrei anche pensare di essere particolarmente sensibile all'argomento, ma quando ho postato sopra, nn si sapeva nulla di nulla, e mio padre stava benissimo, quindi la mia opinione e' solida e permanente.

    Ti auguro il migliore "in bocca al lupo" e spero che tu possa agire in modo appropriato.

    Purtroppo io posso solo darti supporto morale.

    Ciao,

    777

    🙂


  • User Newbie

    Grazie come sempre per la tempestiva risposta...
    Auguro anche io a te un grosso in bocca al lupo per tuo padre e anche un piccolo consiglio: "non disperare mai, ogni caso è un caso"!


  • Super User

    Non comprendo la frase "siccome mio padre e deceduto, l'azione cade nel penale" ! :mmm: E' un reato comunque, in astratto !

    Comunque tu puoi decidere di fare due cose:

    1. sporgere denuncia ed attendere che la Procura decida di muoversi sul caso (non so dove risiedi, ma dalle mie parti ci vorrebbero anni prima che si smuova qualcosa);
    2. iniziare direttamente l'azione civile per il risarcimento dei danni.
      Ovviamente l'azione penale avrebbe il vantaggio che è la Procura che fa le indagini e porta le prove in giudizio. Tu, a mezzo del tuo avvocato, la supporti e dopo, finita la causa, in caso di condanna penale, hai già le prove pronte da transfondere in sede civile e chiedere solo la liquidazione (cioè il giudice civile dovrà solo quantificare il danno per gli eredi).
      In sede civile invece le prove le devi portare tu. Quindi sta a te e all'avvocato decidere se avete prove sufficienti a portare avanti la cosa direttamente in sede civile (che è più veloce, inizi subito, non attendi la Procura) oppure cercare di farvi aiutare dalla Procura. Tieni però presente che la Procura ha in genere molte cose da fare più importanti (scusami, senza offesa per il tuo dolore!) e quindi potrebbe trascurare la tua causa, provocando una assoluzione che ti precluderebbe poi la causa civile.

    Quindi la cosa è complessa, è dipende molto dalle prove che hai in mano.
    In genere (ma lo dico senza conoscere le carte che hai tu), è preferibile procedere presentando la querela ma al contempo iniziando la causa civile. Se poi la Procura si muove velocemente (mai successo) è tanto di guadagnato, altrimenti già sei in causa. Però devi fare tutto da solo (prove).

    In sintesi solo il tuo avvocato, con le carte in mano, ti può dare un giudizio.


  • Super User

    Non vedo nulla che osti a promuovere immediatamente tanto l'azione civile che quella penale.

    In merito all'onere della prova non posso non rinviare all'esame svolto dal professionista incaricato, che ha in possesso l'intero fascicolo. Invero preciso che, negli interventi di carattere routinario, l'onere di provare di aver bene eseguito la propria attività ricade sul medico e non vede rovesciare sul paziente/eredi il dover provare la connessione causale fra azione del medico e lesione.
    Ogni valutazione deve quindi essere rimessa all'esito dell'esame della cartella clinica e del fatto storico.
    Da ultimo rilevo che non parliamo di bruscolini: se l'evento lesivo colposo ha causato la morte del paziente, la responsabilità dell'ente ospedaliero (e della sua assicurazione) mi risulta nell'ordine di svariate centinai di migliaia di euro.


  • Super User

    Grazie...!
    Vorrei rimarcare che il tuo legale nn mi pare si sia spiegato bene oppure nn ha le idee chiare. Caldeggio una seconda opinione, possibilmente da ottenersi presso uno studio noto per la gestione di casi simili.

    Questo a prescindere dalla tua personale situazione, che solo tu conosci. Idealmente io farei cosi'.

    In bocca al lupo! 🙂

    PS: Facci sapere che a me interessa sapere come ti va!


  • Super User

    @777 said:

    Grazie...!
    Vorrei rimarcare che il tuo legale nn mi pare si sia spiegato bene oppure nn ha le idee chiare.

    Io propenderi più su un equivoco, dovuto al fatto che anche gli avvocati sono uomini, e che poi tendono a limitare le spiegazioni per vari motivi, tra i quali la necessità, in caso di spiegazioni approfondite, di entrare troppo in tecnicismi giuridici.


  • User Newbie

    @pavela said:

    A seguito di una errata lettura di raggi, da parte del radiologo, non è stato visto un tumore che quindi nel corso dei mesi è avanzato. Passato un anno, ripetuta la lastra, il tumore è risultato troppo grande e il chirurgo ha dichiarato (arrabbiandosi con l'ignorante medico) che già nella precedente lastra era visibile e le cose sarebbero state diverse. Oggi la persona interessata non c'è più e io vorrei sapere se posso muovermi legalmente contro il "radiologo ignorante" e con quali modalità.
    Grazie

    Faccio una piccola digressione solo per portare un po' di solidarieta' dato che e' accaduta la medesima cosa a mia madre e quindi penso di avere una VAGA idea della sensazione...
    Purtroppo per non curanza e davvero un atteggiamento troppo apatico di mio padre, giustizia non e' stata fatta e io essendo minorenne e, essendo passati troppi anni ormai, non ho potuto e non posso fare nulla...