• Moderatore

    [Valutazione] Strategia di valutazione dominio

    Ciao 🙂

    Sto valutando l'acquisto di un dominio, il cui prezzo è relativamente alto.

    Questo dominio è primo su Google per una forte chiave turistica che, analizzata con AdWords di Google, genera un costo di pay per click pari ad 8 euro al giorno.

    Ho fatto questo calcolo: 8 euro al giorno * 30 gg/mese * 18 mesi = 4320 euro.

    Potrebbe essere quel 4320 una buona cifra da pagare per il dominio?

    Premetto che nel calcolo ho considerato solo la chiave principale, ma ne ha un sacco altre posizionate 🙂

    Ps. i 18 mesi li ho messi io perchè avevo letto, non ricordo dove, che è un tempo ragionevole per rifarsi dei soldi spesi per un dominio.

    Ciao :ciauz:


  • User Attivo

    @sitionweb said:

    Ciao 🙂

    Sto valutando l'acquisto di un dominio, il cui prezzo è relativamente alto.

    Questo dominio è primo su Google per una forte chiave turistica che, analizzata con AdWords di Google, genera un costo di pay per click pari ad 8 euro al giorno.

    Ho fatto questo calcolo: 8 euro al giorno * 30 gg/mese * 18 mesi = 4320 euro.

    Potrebbe essere quel 4320 una buona cifra da pagare per il dominio?

    Premetto che nel calcolo ho considerato solo la chiave principale, ma ne ha un sacco altre posizionate 🙂

    Ps. i 18 mesi li ho messi io perchè avevo letto, non ricordo dove, che è un tempo ragionevole per rifarsi dei soldi spesi per un dominio.

    Ciao :ciauz:

    Ragionamento abbastanza corretto solo 2 considerazioni:

    • Fai la tara al 60% degli 8 euro quindi euro 4,80
    • Screma i 4,80 euro di un 50% se pensi che non venga generato traffico type in, se genera traffico type in controlla le conversioni, molti domini turistici hanno un traffico considerevole ma portano solo il 2% di clicks.
    • Guarda anche overture suggestion, e il ppc di yahoo, fai la tara anche di quello.
    • Se chi vende il dominio è un domainer non fidarti degli screenshots del parking, basati sul tuo intuito.
      In bocca al lupo e in q lo alla balena!
      dimenticavo ....
      Un dominio ha un suo valore che è dato dal risparmio nel suo sviluppo, non vado oltre per non scrivere un romanzo, quello che ho detto si spiega da solo.
      Quindi, determinato il valore del risparmio e determinato il valore delle revenues naturali, si ottiene un valore ipotetico di costo massimo.
      La regola dei 18 mesi se ha un senso lo ha solo per i siti sviluppati, e per quanto vedo io è una roba tutta di invenzione italiana.
      Intuito, ragionevolezza e spirito critico imparziale, sono le qualità necessarie per ponderare il prezzo di un dominio in modo veritiero e vicino al prezzo vero di mercato.

    Luca


  • Bannato User

    Secondo me, non ha senso valutare un nome a dominio solo sulla base del costo ppc degli inserzionisti. Nella situazione del mercato attuale ha poco senso anche fare valutazioni basate sul traffico del dominio parcheggiato o sul ctr attuale.

    Chi vende si fa queste domande

    Quale sarà il mercato dei domini in Italia tra qualche anno (2/3)? Che dimensione assumerà la speculazione sui domini? A** parità di altre condizioni, il mercato quanto valuterà lo stesso dominio X che voglio vendere oggi? Più o meno di quanto lo valutano oggi? **

    Se, ad esempio, il valore del dominio cresce annualmente più del 3-4% non conviene vendere se non a prezzi superiori rispetto ad una valutazione attuale effettuata sui "fondamentali". Secondo me nel prezzo va messa anche la "prospettiva" di crescita (o di nascita 🙂 ) di questo mercato.

    Chi compra dovrebbe chiedersi

    **Qual sarà tra qualche anno il "valore aggiunto" (non solo redditività ma brand) per la mia attività determinato dall'acquisto di questo dominio X oggi? Se le cose vanno male, lo posso rivendere e ottenere in tempi rapidi la somma che ho pagato o addirittura realizzare una plus valenza? **


  • User Attivo

    Hai perfettamente ragione username, però se si parla di "speculazione", mi pare che la valutazione in questo caso vada fatta sul ritorno economico di un sito sviluppato.
    Mi spiego meglio, mi pare di aver capito che il dominio in questione vada trasferito o perlomeno integrato con un sito già esistente per aumentare visitatori e revenues.
    Non mi pare che sia un investimento per avere plusvalenze derivate dalla speculazione nel tempo del solo dominio.
    In italia parlare di mercato di domini è pesante, il condizionamento e la tecnocrazia che condizionano in modo assurdo la registrazione e la cessione dei domini con estensione .it è veramente disarmante.
    Parlare di domini con keys italiane con altre estensioni non ha molto senso, eccezion fatta per alcuni termini che fanno il giro del mondo ovviamente, di fatto alcune keys in italiano con estensione .com pagano moltissimo, ma la maggior parte avrebbero sicuramente alte revenues con il punto it.
    Bisogna poi tener conto del tipo di navigazione degli italiani, che differisce molto da quella degli americani e del resto della comunità europea, l'italiano è pigro, se non conosce un termine difficilmente apre un dizionario, odia il pc (non i giovani, ma la maggioranza degli italiani sono vecchiarelli), la tastiera serve per word e per chattare.. e via dicendo.
    Non sono un disfattista, devo mio malgrado constatare la realtà e conviverci.
    Se ti ricordi che nel 1996/98 al telegiornale professavano l'ingresso del pc nelle case degli italiani, e che lo dipingevamo come lo strumento indispensabile per fare la spesa, per controllare le giacenze e le scadenze dei prodotti in frigorifero, per studiare con i cd rom multimediali, e guardi oggi come viene usato, viene da piangere.
    I siti con maggiori visite sono quelli dedicati al gossip, al porno, alle chat, agli incontri.. e tante altri altri topic che hanno sostituito le parrucchiere ed i bars.
    Non bisogna mai confondere le nostre abitudini consuetudinarie con quelle dei nostri vicini, per la maggior parte di noi la globalizzazione è solo in televisione, per i cinesi ad esempio invece è reale.
    Tu parli di previsione sul mercato dei domini in Italia... hai fegato 🙂
    Saluti
    Luca


  • Bannato User

    Il trend é positivo.

    Una constatazione come esempio : solo un anno fa non si vedevano su internet post come questo in cui si discuteva di valori intorno alle migliaia di euro per i domini o comunque erano molto rari, invece in questi mesi diventano frequenti trattative pubbliche su prezzi di questo ordine di grandezza.

    Da tre anni e mezzo , Google, con il programma AdSense porta in Italia flussi di cassa non indifferenti sconosciuti prima. l'Adv sta crescendo sicuramente e offre ottime prospettive di guadagno a chi vuole investire su internet. Conseguenza? Cresceranno gli investitori e gli investimenti.

    Probabilmente il Italia solo il 25% naviga "regolarmente" tutti i giorni in internet. L'altro 75% dov'é? il web fatto di condivisione risorse come foto / video / web tv etc potrebbe spingere questa grossa fetta a navigare di più. Conseguenze? Più traffico, più opportunità per chi investe nel settore. Più soldi che girano.

    Tornando alla valutazione del dominio.
    Bisogna vedere se questa forte chiave turistica attira volumi di traffico oltre che essere molto gettonata dagli inserzionisti. Spesse volte una cosa non implica l'altra. Se la chiave é anche molto usata dalla gente e il nome é breve e dacile da ricordare allora il dominio é importante e rafforza il proprio brand, secondo me la valutazione deve tenerne conto.


  • User Attivo

    Username credimi, parole sante quelle che hai scritto, spero davvero che quanto detto avvenga nel più breve tempo possibile, per il momento speculare sul lungo termine su domini con keys inglesi è l'unico sistema per stare sul mercato e vendere qualche dominio (almeno per me).
    Fortunatamente ho la possibilità di sviluppare i domini con keys Italiane e infiocchettare il dominio con un sito, cosa che gli operatori italiani sembrano gradire di più.
    I seo italiani non me ne vogliano, ma sembrano troppo attenti alla struttura del codice ed alla scelta delle keys e dei title che non ai nomi di dominio.
    All'estero già da tempo si sono accorti che mezzo lavoro è già fatto se le keys sono nel nome di dominio.
    E qualcuno potrebbe dire.. eh si, ma cosa mi frega di comperare un dominio, io me lo registro col trattino, oppure ci appiccico davanti il mio nome, oppure...
    E qui si tracima nei luoghi comuni....
    Pare che la lunghezza, il senso compiuto, la presenza nel dizionario, la pronunciabilità, la facilità di ricordare la parola, siano per molti ancora caratteristiche oscure e senza senso.
    Infatti la ditta arnoldo sas registrerà sicuramente il dominio arnoldosas dot it, oppure se tratta marmitte marmittearnorldo dot it (fosse almeno il produttore rotfl).
    Alla fine questo è un bene per quelli come te e me 😉 giusto ?
    Luca


  • Bannato User

    Visto che non possiamo sapere qual é il nome a dominio di sitionweb faciamo degli esempi di nomi. Li metto in ordine d'importanza (secondo me)

    hotel.it (nome generico)
    hotelrimini.it (nome localizzato)
    hotelriviera.it (nome caratteristico)
    hotelelena.it (nome proprio)

    L'importanza in questo caso segue il numero di possibili acquirenti nello stesso settore del dominio in ordine decrescente.

    Considerazioni

    I primi due hanno come mercato potenziale le Società di booking, gli altri due direttamente degli hotel. I primi quindi godono di un mercato più ampio e maturo. Le probabilità di vendita sono alte. Sta di fatto, comunque, che un nome caratteristico in un settore molto competitivo offre sicuramente un vantaggio molto importante. Quanto vale questo vantaggio? Farsi una buona posizione su internet é paragonabile a posizionare bene il proprio hotel di fronte ad una spiaggia? Se si, facciamoci due conti sul valore aggiunto, sulla differenza tra un hotel ad un chilometro dalla spiaggia, rispetto ad un hotel a pochi metri dalla spiaggia. Se ragioniamo così anche gli altri due nomi hanno un valore di tutto rispetto.