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Federico Aldrovandi
E' il 15 Luglio 2007, sono le 2 di notte circa e mai come adesso sento il bisogno di scrivere, di comunicare ed esternare la mia inquietudine dopo aver visto
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Federico Aldrovandi un giovane di 18 anni muore in data 25 Settembre 2005, ufficialmente non si sa come ma alcuni testimoni raccontano di aver visto i poliziotti che avevano fermato il giovane percuoterlo a calci in testa, e come se non bastasse il ministro Giovanardi afferma che sul corpo del ragazzo siano stati rotti 2 manganelli.
Io sono un ragazzo di 26 anni, e in questo momento ci sono due cose che non riesco a non fare: la prima è vestire i panni di quei genitori afflitti nel loro dolore e la seconda è provare un dispiacere che accresce quando penso alla morte assurda di un ragazzo di 18 anni.
Secondo me più si è maturi e più si è sensibili per questo non vi chiedo i colpevoli, non vi chiedo processi ma vi chiedo di ricordare e tenere vivo il ricordo di un ragazzo che ha pagato con la vita delle colpe neanche commesse.
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Ciao Filini, purtroppo sono cose che lasciano l'amaro in bocca, ma non bisogna perdere la fiducia nella giustizia ne' nelle forze dell'ordine.
20 giugno 2007: http://www.rainews24.it/notizia.asp?newsID=71169
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Ciao Filini.
Le Forze dell'Ordine e la Magistratura di questo Stato, forse oggi i più affidabili baluardi della democrazia stessa, godono della nostra fiducia e stima.
I drammatici errori e degenerazioni a volte certo inquietanti che, a livello soggettivo, a volte purtroppo avvengono, non possono certo offuscarne l'immagine.
A Federico ed ai suoi genitori, alle tante vittime di queste degenerazioni, va tutta la nostra solidarietà, e non possiamo che esprimere sdegno per quelle contraddizioni mai risolte che ne consentono il ripetersi così frequente.
A noi tutti tocca l'impegno di vigilare e di essere fermi nel condannare tali tragedie indotte al fine di prevenirle.