• User

    Richiesta di aiuto su lavoratore autonomo/dipendente.

    Salve a tutti. :ciauz:

    Sono un praticante presso uno studio della mia città.

    Il mio doctor mi consente di guadagnarmi qualcosa facendo da solo delle piccole praticucce.

    Premetto che sicuramente si tratta di un problema già trattato, ma in questo mio intervento ci sono alcuni dubbi che potrebbero interessare un pò tutti, almeno lo spero.

    Una settimana fà un amico mi ha chiesto un aiuto. Lui lavora presso una società, precisamente in amministrazione; già da tempo presta servizi per società e privati come tecnico software e hardware (cioè vende computer assemblati e componenti, fornedo naturalmente assistenza tecnica); fino ad ora si appoggiava ad un suo amico con l'apposita partita iva per le varie incombenze fiscali, cioè per fatture d'acquisto e di vendita.
    Ora ha deciso di mettersi in proprio continuando a lavorare come dipendente presso la sua società.
    Io gli ho proposto di aprirsi una Partita Iva (devo ancora controllare se i codici attività devono essere due o ne basta solo uno) e quindi iscriversi alla Camera di Commercio.
    Questo è giusto? Basta solo questo? Non penso sia necessario aprirsi una società?
    Se non baglio si deve iscrivere anche all'Inps; quello che mi chiedo io e se debba iscriversi come artigiano? In questo caso non penso che valga la gestione separata?

    Dopo un paio di giorni lui mi ha richiamato dicendomi che aveva sentito in giro che poteva risparmiare in termini fiscali attraverso un'altra opzione; cioè creando una cooperativa. Io non so ora che dirgli e come muovermi. Ho cercato in giro ma non ho trovato nulla. Non vorrei chiedere ancora nulla al commercialista dove faccio pratica perchè vorrei preparare un pò tutto io, perchè sono dell'idea che solo così si riesce effettivamente a crescere.

    Spero di esser stato il più chiaro possibile.

    Confido in vostro aiuto. :rk01_annegare:


  • Bannato User Attivo

    Buongiorno.

    Tralascio l'opzione cooperativa, che non ritengo personalmente la via migliore, mi soffermo su altro.

    L'argomento è stato trito e ritrito in altri post tuttavia......

    1. Prima di iniziare il tuo amico dovrebbe verificare eventuali incompatibilità per l'esercizio di impresa con il suo attuale contratto da dipendente.

    2. Se nulla osta in merito, volendo effettuare sia la vendita che l'assistenza ti chiedo vendita all'ingrosso o al dettaglio? Se al dettaglio dovrebbe avere un punto vendita e, non potendo lui essere in due posti diversi alla stessa ora, dovrebbe avere un dipendente o un collaboratore familiare che gli gestisca il negozio. Ci ha pensato? Dovrebbe assumerli e pagare i relativi contributi.
      L'alternativa? Un sito di vendita on line e commerce!
      Per l'assistenza, nessun problema, può farla fuori dagli orari di lavoro come dipendente.

    3. L'attività di vendita ingrosso o dettaglio che sia va denunciata, così come l'attività artigiana di riparazione, alla CCIAA.

    4. L'iscrizione all'INPS è una problematica un pò più complessa... per ora si "glissa".


  • User

    Ti ringrazio solo ora per la risposta datami tempo fa.

    Dopo varie ricerche ed ulteriori informazioni ricevute , sono arrivato alla conclusione che lui dovrebbe iscriversi alla Camera di commercio e precisamente nella sezione artigiana.

    Vi posto alcuni miei dubbi nella speranza che voi possiate risolvermeli:

    1. Questo ragazzo non vorrebbe aprire un negozio, ma vorrebbe svolgere solo un'attività di vendita di pc assemblati, di pezzi da sostitutire ed una correlata attività di assistenza soltanto su richiesta; quindi non dovrebbe essere aperto un negozio con i classici orari e quindi assumere dipendenti visto l'altro suo lavoro come dipendente. Quello che mi chiedo è se può fare tutto ciò e se si può indicare come sede della propria attività la sua abitazione?

    2. Iscrivendosi come artigiano automaticamente è soggetto al pagamento dei contributi Inps (circa 2500 annui); quello che mi chiedo è che lui ricevendo altri contributi previdenziali dalla sua azienda può decidere di non versare i suoi come artigiano oppure sono obbligatori anch'essi?

    3. Mi ha detto che dovrebbe avere un volume d'affari intorno tra i 10000 e 15000 euro soltanto da questa sua attività, vorrei sapere quali sono i costi oltre la quota obbligatoria Inps? In altre parole se gli conviene avviarsi in questa seconda attività oppure date le spese andrebbe a complicarsi la vita?

    4. Un'ultimo dubbio: basta un solo codice attività o ne servono vari (cioè vendita, assistenza e riparazione)?

    5. Ultimissimo dubbio (lo giuro :D) nel caso di assistenza a persone titolari di partita iva mica deve farsi versare la ritenuta d'acconto?

    Scusate per le tante domande e grazie in anticipo per la vostra disponibilità.


  • User

    Proprio ieri parlando con il commecialista dove faccio pratica, abbiamo valutato la possibilità di iscriverlo come "piccolo impenditore" e non come artigiano perchè quest'ultima tipologia prevede che la professione di artigiano sia quella principale (se non erro). Vorrei sapere voi cosa ne pensate a riguardo e se anche per voi questa è la scelta più giusta, a quali costi si dovrebbe andare incontro; ad esempio i contributi inps a quanto dovrebbero ammontare (nela caso di artigiano sono circa 2500 euro).

    Rispondetemi per favore. :rk01_annegare: :rk01_annegare: :rk01_annegare:


  • User

    Grazie dell'aiuto.

    Gentilissimi.

    :ciauz: :ciauz: :ciauz:


  • Bannato User Attivo

    A mio avviso ti suggerisco di rimandare il tutto ad inizio di anno. Ci potranno essere novità (in Finanziaria) per quel che riguarda i regimi fiscali per le attività. Avrai modo nel frattempo di valutare meglio che consiglio dare.


  • User

    Mille grazie.

    Allora vi terrò aggiornati.

    :ciauz: :ciauz: :ciauz: