• User

    Nuova finanziaria e tasse su siti web

    Ciao a tutti è la prima volta che posto, anche se seguo spesso il portale. Ho sentito ultimamente su radio e tv che la nuova finanziaria si appresta a tassare con delle registrazione presso un qualche registro nazionale i siti web, tutti, ad esclusione dei blog. Volevo chiedere, è vero? se si una web agency come dovrebbe comportarsi, tassare ulteriormente i propri clienti? è solo una ennesima regola burocratica? etc etc
    Grazie e ciao a tutti


  • Moderatore

    no c'è un pò di confusione

    la leggi Levi-Prodi, che ancora deve passare alla Camera e vedendo il polverone che si è alzato credo proprio non passerà, prevede la registrazione presso il ROC di tutte le pubblicazioni online e offline, blog compresi, anzi i blog sono i maggiori indiziati

    non è strettamente una tassa, nel senso che non si deve pagare un tot per avere un sito, però l'iscrizione al ROC richiede un'imposta di bollo, com'è per tutti gli atti civili....

    il vero problema di questa legge è che impone a tutti i siti di avere un direttore responsabile, il che ovviamente implica la costituzione di una ditta o similare, in pratica si tratta dell'iter che oggi seguono i giornali come Repubblica o il Corriere


  • User

    Proprio oggi la radio diceva che i blog sono stati esclusi da questa legge! cmq come dici, allora anche un tizio che si chiama pippo gatto ed ha un dominio pippogatto.it dove ci sta solo, magari i suoi hobby o il curriculum deve iscriversi a questo ROC?! Ma stiamo ammattendo? E se uno registra un .com direttamente con un provider u.s.a. e scrive in inglese il suo curricula dovrebbe iscriversi cmq a questo roc?


  • Moderatore

    @blackeagle said:

    Proprio oggi la radio diceva che i blog sono stati esclusi da questa legge! cmq come dici, allora anche un tizio che si chiama pippo gatto ed ha un dominio pippogatto.it dove ci sta solo, magari i suoi hobby o il curriculum deve iscriversi a questo ROC?! Ma stiamo ammattendo? E se uno registra un .com direttamente con un provider u.s.a. e scrive in inglese il suo curricula dovrebbe iscriversi cmq a questo roc?

    i giornali parlano di blog perchè è sui blog che si è alzato il polverone....in realtà la modifica della legge implica che solo i siti informativi a carattere periodico avranno l'obbligo di iscrizione al ROC, per cui tutti gli altri non c'entrano con questa legge

    anche se registro un .com e hai il sito negli USA comunque sei cittadino italiano e quindi l'obbligo rimane, ma come ho detto la legge com'era intesa di sicuro non passa, se passa sarà una legge pesantemente modificata e di fatto i siti web non verranno coinvolti


  • User

    Ops meno male 🙂 il mio sitarello allora e' salvo 🙂
    Ciao e grazie


  • User Attivo

    esatto. Secondo una dichiarazione di levi, la legge sarebbe rivolta solo a grandi editori, assolutamente professionistici tipo grossi notiziari online


  • User Attivo

    @marcolin0 said:

    esatto. Secondo una dichiarazione di levi, la legge sarebbe rivolta solo a grandi editori, assolutamente professionistici tipo grossi notiziari onlineRagazzi, vi trovo TROPPO ottimisti. Al momento, la questione è ancora MOLTO spinosa e, in pratica, tutti coloro che hanno anche una semplice ditta individuale e che sul loro sito mettono anche UN SOLO annuncio adsense dovrebbero, in teoria, iscriversi al ROC ed avere un direttore responsabile. Inutile girarci intorno, se la legge non viene modificata le cose stanno così. Purtroppo molti bloggers ora si sentono sollevati dal peso ed il polverone su questa normativa sta di conseguenza diminuendo, ma se il cosiddetto "Web professionale" non si dà una svegliata, correrà il rischio di veder approvata una legge davvero sfavorevole. Non so se l'avete capito, ma sembra non esserci più la questione della "periodicità dell'aggiornamento", ora TUTTI sono equiparati. E lo ha notato anche Grillo, che in questo post...

    http://www.beppegrillo.it/2007/10/larticolo_7_del.html#comments

    ...ha parlato proprio della suddetta questione. Che ne dite?...


  • User Attivo

    purtroppo il mio tempo ora sta a zero lo leggerò al più presto.. ti dico, in italia è da sempre un casino, già solo che per un sito in teoria servirebbe una ditta individuale anche per offrire un servizio che da in ritorno dei minimi guadagni ( secondo gli impiegati della camera di commercio )... in più aggiungiamo questa cosa... al limite bò trasferiremo i siti su server in lituania...


  • Moderatore

    @marcolin0 said:

    al limite bò trasferiremo i siti su server in lituania...

    non basterebbe, dovresti prendere armi e bagagli e trasferirti di persona il Lituania

    cmq ti consiglio la Romania, le gnocche sono migliori 😄


  • User Attivo

    GH!
    Beh già è un deterrente... al limite si trova un prestanome 😄


  • Super User

    Ciao a tutti. Non mi pare opportuno proporre nel forum soluzioni in evasione alla norma dello stato (anche se potenziale). Prego l'astensioni da affermazioni che facciano considerare questo luogo di confronto quale ispirazione a condotte illecite.
    Grazie e ciao.


  • User Attivo

    Ragazzi metto un link informativo su questo disegno di legge:

    http://www.masternewmedia.org/it/2007/10/19/editoria_online_ddl_leviprodi_introduce.htm


  • Super User

    Ciao a tutti,

    mi inserisco nella discussione per chiarire che il sottosegretario Levi, in merito alla ormai famigerata legge Levi-Prodi, ha intenzione di modificare l'articolo di cui si discute in questo modo:

    Sono esclusi dall'obbligo di iscrizione al Roc i soggetti che accedono ad internet o operano su internet in forme o con prodotti, come i siti personali o ad uso collettivo che non costituiscono un'organizzazione imprenditoriale del lavoro

    Dalla legge in questione si evince che la selezione tra i siti sottoposti all'obbligo di registrazione al ROC e quelli non sottoponibili a tale obbligo sarebbe demandata all'autorità per la comunicazioni, che con un apposito regolamento stabilirà quali sono gli elementi che imporranno ad un sito la registrazione. La legge non fa alcuna differenza tra blog e siti, per cui allo stato tutti i siti e tutti i blog sarebbero sottoponibili in astratto (in assenza del regolamento) alla registrazione.
    Il comma aggiuntivo riportato sopra introduce comunque un elemento di incertezza nel momento in cui si parla di "organizzazione imprenditoriale del lavoro". Cosa vuol dire ? Se io vendo prodotti tramite il mio sitarello da due soldi realizzo una organizzazione imprenditoriale ? Se ricevo soldi da Google AdSense realizzo una organizzazione imprenditoriale ?

    Allo stato non si sa, e l'incertezza regna sovrana. Poichè la legge, semmai dovesse venire approvata, sarebbe applicata sulla base del testo normativo, e non certo delle parole del sottosegretario Levi, potrebbe anche accadere che tantissimi siti verranno sottoposti alla registrazione, e molti proprietari di siti internet non sapranno cosa fare, se registrare o meno il proprio sito.
    La distinzione tra operatore professionale (editore) e privato dovrebbe essere inserita nella legge con articolo apposito, in maniera chiara e tale da non generare dubbi, al fine di evitare problemi applicativi in futuro.


  • User Attivo

    @bsaett said:

    Ciao a tutti,

    mi inserisco nella discussione per chiarire che il sottosegretario Levi, in merito alla ormai famigerata legge Levi-Prodi, ha intenzione di modificare l'articolo di cui si discute in questo modo:

    Sono esclusi dall'obbligo di iscrizione al Roc i soggetti che accedono ad internet o operano su internet in forme o con prodotti, come i siti personali o ad uso collettivo che non costituiscono un'organizzazione imprenditoriale del lavoro

    Dalla legge in questione si evince che la selezione tra i siti sottoposti all'obbligo di registrazione al ROC e quelli non sottoponibili a tale obbligo sarebbe demandata all'autorità per la comunicazioni, che con un apposito regolamento stabilirà quali sono gli elementi che imporranno ad un sito la registrazione. La legge non fa alcuna differenza tra blog e siti, per cui allo stato tutti i siti e tutti i blog sarebbero sottoponibili in astratto (in assenza del regolamento) alla registrazione.
    Il comma aggiuntivo riportato sopra introduce comunque un elemento di incertezza nel momento in cui si parla di "organizzazione imprenditoriale del lavoro". Cosa vuol dire ? Se io vendo prodotti tramite il mio sitarello da due soldi realizzo una organizzazione imprenditoriale ? Se ricevo soldi da Google AdSense realizzo una organizzazione imprenditoriale ?

    Allo stato non si sa, e l'incertezza regna sovrana. Poichè la legge, semmai dovesse venire approvata, sarebbe applicata sulla base del testo normativo, e non certo delle parole del sottosegretario Levi, potrebbe anche accadere che tantissimi siti verranno sottoposti alla registrazione, e molti proprietari di siti internet non sapranno cosa fare, se registrare o meno il proprio sito.
    La distinzione tra operatore professionale (editore) e privato dovrebbe essere inserita nella legge con articolo apposito, in maniera chiara e tale da non generare dubbi, al fine di evitare problemi applicativi in futuro.Io resto "negativista", nel senso che: se ho anche un solo blocco adsense sul sito sono già costretto (almeno in teoria) ad aprire quanto meno una ditta individuale, di conseguenza se ho una ditta individuale ho già realizzato un'organizzazione imprenditoriale. Non si sfugge. Il problema è che bisognerebbe considerare, piuttosto, se l'aggiornamento di un sito è periodico o meno: è chiaro che Tgcom DEVE aggiornare il sito di continuo, ma non tutti sono tgcom... E, a parte questo, per me una registrazione ad un ente ci può anche stare, ma più che altro non capisco perchè un sito che magari aggiorna i contenuti ogni venti giorni debba avere necessariamente un direttore responsabile. Quella del direttore sarebbe (credo) la cosa più gravosa per la maggior parte di noi, perchè gente che fa le cose gratis non ne ho ancora incontrata. Questa legge farà la fortuna di tutti coloro che avevano chiuso nei cassetti da anni il loro titolo di pubblicista. Che dire: alla fine in qualche modo si farà (nella vita si superano cose peggiori), ma per me la direzione che la cosa sta prendendo è ingiusta e pressapochista... Augh! Ho detto...