- Home
- Categorie
- Impresa, Fisco e Leggi
- Consulenza Fiscale
- Abitazione principale
-
Abitazione principale
Salve a tutti,
Vi scrivo per ricevere aiuto su alcune questioni.
La prima questione riguarda l'abitazione principale, ossia il codice 1 del quadro B dei redditi dei fabbricati.
Vorrei sapere se è possibile considerare abitazione principale un'abitazione dove si ha il domicilio (fiscale) ma non la residenza.
Specifico anche queste situazioni, questa persona ha la residenza in un'altra città ma non ha proprietà neanche del 1% della casa dove è indicata la residenza, che appartiene ai figli.
Inoltre la casa da considerare abitazione principale è stata ereditata per la parte della coniuge deceduta, quindi gli si potrebbe imputare il diritto di abitazione o di uso, sbaglio?
Chiedo lumi a voi non vorrei fare sbagli, leggendo le istruzioni del 730 non c'è scritto nulla di specifico e totalitario lasciando quindi spazio alla mia ipotesi di utilizzo 1, per la precisione è scritto casa di abitazione principale è quella dove il contribuente e i suoi familiari dimorano abitualmente.L'altra questione collegata e se questa persona, potrebbe poi dichiarare il 100% ai fini Ici della casa abitazione principale, o dovrebbe comunque dichiarare la sua parte (66% avendo eriditato la parte del coniuge).
Cosa ne pensate?
Grazie
Michele
-
Ragazzi per favore mi aiutate, devo completare il 730 e pagare l'ici tra pochi giorni.
Grazie
-
Ciao Mikymouse80,
è abitazione principale l'abitazione dove si ha la residenza
L'ici lo paga interamente l'usufruttuario anche se non ne possiede neanche 1%.
-
Chi ha parlato di usufruttuario?
Cosa ne pensi di ciò che è riportato sul foglio delle istruzioni del 730 (documento ufficiale) "casa di abitazione principale è quella dove il contribuente e i suoi famliari dimorano abitualmente"
Non potresti essere più preciso? So che su questa questione ci sono state diverse discussioni anche legali...
Grazie
-
Inoltre la casa da considerare abitazione principale è stata ereditata per la parte della coniuge deceduta, quindi gli si potrebbe imputare il diritto di abitazione o di uso, sbaglio?
il diritto di abitazione spettante al coniuge superstite è tale e quale all'usufrutto.
La residenza anagrafica è dove dimora abitualmente il contribuente (o i suoi familiari), nella residenza anagrafica esercita il voto, ha il medico di famiglia.
L'abitazione principale è quella dove si dimora abitualmente. La dimostrazione è la residenza anagrafica, salvo prova contraria (come dice la finzanziaria di quest'anno.)
Per il 730 si può dichiarare abitazione principale dove si ha il reale domicilio, ma occorre provarlo. (in caso di dichiarazioni mendaci si rischiano sanzioni e penale)
E devi anche dimostrare perchè non hai spostato la residenza.
-
Grazie Fausand ma il diritto di abitazione non è dove questa persona ha la residenza.... come ho scritto, forse in modo poco chiaro sopra, dove la persona ha la residenza non ha neanche 1% della casa e non ha diritto di usufrutto. Mentre nell'altra città dove la persona dimora diciamo abitualmente (in realtà al 50% con un'altra casa che non è neanche quella del domicilio) ha il 66% in uqanto ha ereditato la parte della coniuge oltre al suo 50%
n questa casa risultano attivate regolarmente utenze a suo nome.
La residenza non la cambia per vari motivi personale- Affettivi, è il suo paese di nascita
- Di voto preferisce votare un suo paesano
- Di burocrazia visto che poi dovrebbe cambiare i dati in banca sula patente e avendo 70 anni non si mette a fare tutti sti casini.
Spero di essere stato più chiaro.... oltretutto una cosa che mi salta alla mente è che non si parla di obbligo o necessità di corrispondenza dimora residenza, almeno io non ho letto così ne sulle istruzioni ne su un libro di un caaf per il 730.
Come mi comporto?
Grazie ancora...
-
Intanto ti rimando alla finanziaria. Oggi sono di matrimonio e devo scappare.
http://www.governo.it/GovernoInforma/Dossier/finanziaria_2007/doc/AC1746bisb.pdf vai a metà della pag. 77.
Spero di darti una risposta domattina.
Ciao.
-
In effetti c'è un pò di ambiguità sulla normativa e relativa giurisprudenza.
Nei casi che mi si sono prospettati ho agito su questi presupposti:- prima casa è quella in cui si vive e la prova cardine è data dalla residenza anagrafica;
- Ciò che conta non è dove si è residenti ma dove si ha il reale domicilio che, se è in un luogo diverso dalla residenza, occorre poterlo provare (basta un'autocertificazione).
Con l'avvertimento che, nel caso di false dichiarazioni, non solo si perderanno le somme agevolate (da rimborsare con sanzioni e interessi) ma si correranno rischi penali.
Ti dirò di più, l'abitazione principale, soggetta nel tuo caso al diritto di abitazione, la può dichiarare tutta il coniuge del de cuius, per cui ai fini Irpef sarà completamente detassata mentre ai fini ICI può pagarla tutta lui.
-
la casa ai fini ici si considera quella della residenza anagrafica salvo caso contrario
quindi se tu hai la residenza in un'altra casa ma dimori in quella dove sei proprietaria potrai avere comunque la detrazione ma ovviamente dovrai dimostrarlo in quanto si suppone che l'abitazione principale sia quella dove hai la residenza, quindi se il comune emette un avviso di accertamento perchè non ti riconosce la detrazione tu dovrai recarti persso l'ufficio tributi e dimostrare che dimori veramente (tramite fatture enel, telefono, ecc ecc) ovviamente se non dimori veramente sarà più difficile contraddire l'ufficio tributi
inoltre presenta la dichiarazione ai fini ICI con la quale dichiari che l'abitazione èe abitazione principale, così facendo non dovrai avere problemi